Consiglio Grande e Generale. Seduta del 18 marzo 2016. SMNA

Consiglio Grande e Generale. Seduta del 18 marzo 2016. SMNA

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 16-22 MARZO

VENERDI’
18 MARZO

Sanità
e istanze d’Arengo sono al centro della seduta odierna. In
particolare i lavori in mattinata ripartono dal
Comma
12
,
dalle repliche del dibattito in materia di sanità, in cui la
maggioranza presenta un Ordine del giorno in aggiunta a quello
depositato nella precedente sessione da C10-Su e Upr.
Al termine
del dibattito,

l’Odg di minoranza
che
avrebbe impegnato il governo ad “accertare che perdurino i
presupposti di nomina del Direttore generale dell’Iss”,
è
respinto con 21 voti a favore e 31 contrari
.
Diversamente, ottiene
28
voti a favore e 23 contrari ed è così accolto l’Odg della
maggioranza
,
che impegna tra l’altro, in particolare, il congresso di Stato a
“dare risposta alle criticità della classe medica per mantenere le
professionalità presenti nell’istituto”.

L’Aula
passa così ad esaminare le due istanze d’Arengo all’ordine del
giorno, entrambe respinte.
Sulla
n.5.,
Per
l’inserimento nella normativa sammarinese di disposizioni di legge
sull’eutanasia”, si apre un lungo dibattito con ben 30 iscritti
ad intervenire, l’istanza non è infine accolta con

25 voti contrari contro i 22 voti favorevoli e un astenuto. E’
invece approvato un Odg della maggioranza che impegna il congresso di
Stato a presentare entro dicembre 2016 una normativa sul consenso
informato e l’utilizzo di terapie antalgiche per malattie in fase
terminale”.

Allo
stesso modo è respinta con 28 voti contrari, 3 favorevoli e un
astenuto l’
Istanza
n. 14
,
“perché vengano realizzate infrastrutture necessarie quali il
bacino imbrifero di Gorgascura e una strada soprastante la diga al
fine di collegare Gualdicciolo con Fiorentino e Chiesanuova”, ma
l’Aula approva un Odg concordato tra maggioranza e Upr che impegna
l’esecutivo a intervenire per favorire maggior autonomia
relativamente al fabbisogno idrico di San Marino.

Terminato
l’esame dell’istanze d’Arengo, la seduta viene chiusa.
I lavori
consiliari riprenderanno lunedì alle 13.

Di
seguito un estratto degli interventi della seduta

Comma
12.
Riferimento
e dibattito in materia di sanità: a) Dibattito sulla organizzazione
dei servizi sanitari, a seguito dell’approvazione dell’Ordine del
Giorno in data 23 luglio 2015 sulle questioni riguardanti il
personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale b)
Riferimento del Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza
Sociale sul settore socio-sanitario e successivo dibattito c)
Votazione Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di
Unione per la Repubblica, Sinistra Unita e Civico10 affinché il
Congresso di Stato accerti il perdurare dei presupposti di nomina del
Direttore Generale dell’I.S.S. di cui alla Delibera n.17 del 29
luglio 2014 e per un riferimento in merito entro il 31 marzo /
Odg
di maggioranza approvato con 28 voti a favore e 23 contrari; Odg di
minoranza respinto con 21 voti a favore e 31 contrari.

Repliche

Valeria Ciavatta,
Ap:
“Vorrei dissociarmi
da chi ha descritto l’Iss come un campo profughi, facendo un
allarmismo che non fa onore a chi ha responsabilità di natura
istituzionale, ma è molto lontano dalla realtà. Va bene fare
critiche, come io stessa ho fatto, a tempo debito faremo osservazioni
di tenore politico. Non mi è piaciuto l’intervento del consigliere
Tonnini, non mi riferisco alle opinioni ma a quello che viene venduto
come verità matematica. E’ una falsità dire che i medici non fanno
formazione continua, quella che produce crediti formativi, si dà
inoltre per scontato che con la formazione si può sostituire
l’esperienza della casistica. Nove corsi su dieci sono di natura
teorica e la pratica consiste nell’osservazione di interventi altrui.
Altra osservazione: l’Iss deve mettersi in rete e questo significa
fornire servizi e opportunità che altri soggetti che sono in rete
non hanno, quindi è ancora utopia. Sono bei discorsi, ma con i
problemi legati all’esigenza di professionalità dentro l’Iss, quindi
senza professionalità, è inutile che stiamo in rete”.
Mimma
Zavoli, C10:
“E’ vero,
è importante che non passi il messaggio che c’è una battaglia sulla
sanità e che in quest’Aula siano rilevate le criticità che non
devono riguardare l’adeguatezza dei servizi. Teniamo fuori dal
discorso quella parte e concentriamoci sulle responsabilità, il
segretario di Stato sa che ha delle responsabilità e noi glielo
ricordiamo. Ricordiamo le scelte fatte male, come quella di voler
riorganizzare un servizio che aveva bisogno di altra
riorganizzazione. Dai dati possiamo poi imparare e iniziare a
lavorare. Non vorrei invece che tutto fosse calato dall’alto,
prendendo da altre realtà alcune ipotesi calate poi nella nostra,
come temo che sia. In tutto questo, si registra anche la creatività
del comitato esecutivo che propone test antidoping alla politica,
quando c’è molto altro da fare. E’ bene che si cominci a lavorare in
modo serio e non fare boutade che lasciano il tempo che trovano e
servono a continuare a dire che la classe politica deve essere
gettata nel fango, anche questa è mancanza di rispetto. Lei
segretario ha la sua responsabilità, non si nasconda dietro a
responsabilità altrui”.
Tony
Margiotta, Su-Labdem: “
Vorrei
chiarire una questione tirata in ballo da un intervento precedente
sul discorso del campo profughi. L’osservazione l’ho fatta io, ma non
ho assolutamente detto che l’Iss è in una situazione critica del
genere, ci sono situazioni di eccellenza, lo riconosco. Il ‘campo
profughi’ è riferito alla riforma di Medicina di base che ha portato
i centri sanitari nel caos. Mi riferivo a quella situazione. Poi è
ovvio che tutti vogliamo che l’Iss e la Medicina di base siano
efficienti. Ma così come è stata studiata la riorganizzazione è
sbagliato”.
Marco
Podeschi, Upr:
“Ho
apprezzato più il ‘Mussoni’ notturno che quello pomeridiano. Mi
sembra che lei Segretario di notte abbia ‘issato la tormentina’. Mi
sembra poi che in maggioranza ci siano valutazioni diverse sull’Iss.
Sarà un caso, ma questa mattina lei Segretario è da solo in Aula,
non ci sono altri membri di governo, ma l’Odg è rivolto a tutto
l’esecutivo. Il problema è politico, nessuno crede più nel
direttore generale dell’Iss, inutile essere ipocriti. Parliamo di
indipendenza tra politica e amministrazione: non ho mai visto che il
comitato esecutivo si riunisca d’urgenza per emettere una delibera
per predisporre test antidoping per i consiglieri proprio in
coincidenza di una sessione in cui si discute della dirigenza. In
quella delibera ho trovato un linguaggio molto ‘italiano’, San Marino
non è in grado di avere un direttore generale sammarinese? Mi
piacerebbe sapere il congresso di Stato che idea ha, nessuno a parte
Lei è intervenuto nel dibattito”.
Francesca
Michelotti, Su-LabDem:
“L’argomento che mi ha più colpito
nell’audizione è stata la relazione del Collegio sindacale, i tre
bilanci degli ultimi 3 anni non sono e non saranno approvati perché
non c’erano condizioni per esprimere un’opinione. Ciò denuncia il
vulnus di una struttura amministrativa inesistente e incapace di
fornire dati necessari per farsi un’idea. Ci è stato detto che
mancano presidi di controllo, il vulnus è amministrativo. Per
quattro professionisti il quadro è del tutto ineleggibile, è
un’emergenza avere un bilancio chiaro e leggibile per dare ai
decisori politici le informazioni necessarie. C’è una sola persona
che gestisce gli appalti. Una protezione universalistica di sanità
richiede conoscenza approfondita della rilevanza economica di ogni
azione che si compie nell’Iss”.
Roberto Venturini, Pdcs:
“Dal dibattito sono emerse le criticità del momento rispetto al
reclutamento di medici, la maggioranz aha trovato accordo sul
presentare un Odg che andrei a leggere: ‘Il Consiglio Grande e
generale (…) impegna il congresso di Stato a rafforzare l’azione di
programmazione e gestione, ponendo in essere gli adeguamenti
normativi necessari a superare le criticità emerse nell’ambito del
Comitato esecutivo e del Collegio sindacale dell’Iss, con l’impegno a
mantenere il livello e la gratuità dei servizi per i cittadini,
garantendo le risorse economiche necessarie, pur con attenzione alla
razionalizzazione, a dare una forte risposta alle criticità della
classe medica per mantenere le professionalità presenti
nell’istituto, a seguire con sistematicità lo sviluppo delle azioni
in atto verso situazioni emergenti, promuovere un confronto costante
e periodico con il comitato esecutivo (…)’.
Ivan
Foschi, Su-LabDem:

“Quando parliamo di Iss non è in discussione la qualità del
servizio erogato e la professionalità del personale presente
nell’istituto. Quello che è oggetto di critica è la gestione di
questa struttura, sia in termini economici, su cui sono emersi punti
critici in questo dibattito, come nell’audizione in Commissione- il
fatto che l’Iss debba 29 mln di euro all’Inps e al Servizio sanitario
italiano va onorato, le lunghissime liste di attesa- mi sembra che
qualcosina da dire ci sia. Se le tempistiche sono queste, scivoliamo
verso la sanità privata, ma questa non è equità. Nessuno demonizza
la sanità privata, ma non si può non vedere che a qualcuno convenga
metterla in concorrenza al servizio pubblico. Si è parlato poi di
influenza della politica nell’Iss, il fatto che la segreteria sia
ubicata dentro l’ospedale è anacronistico. Dovrebbe essere da
un’altra parte”.
Nicola
Selva, Upr:
“Le
osservazioni fatte da consiglieri di opposizione, ma anche di
maggioranza, non sono fatte perché ‘sentite al bar’. Molti di noi
hanno fatto esempi di episodi capitati personalmente o ai propri
familiari. Va bene dire che si sta lavorando, ma vanno prese in seria
considerazioni le problematiche emerse, condivido che la politica non
deve screditare la nostra sanità. Mi scuso se nel mio intervento è
emerso questo. Io ho solo sollevato problemi esistenti: medici che se
ne vanno, liste di attesa lunghe, turn over elevato di medici, vedi
la pediatria, questo non è screditare, ma è dovere di un
consigliere evidenziare quello che non va. Voglio sapere cosa ne
pensano di questo tutti i segretari di Stato, visto che un Odg li
tira tutti in ballo. Il problema non è tecnico ma politico”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità:
“Sintetizzo in modo costruttivo un dibattito interessante in cui,
dove il giudizio critico non è sulla sanità, ma semmai sul
segretario e sui dirigenti. Mi fa piacere sentire questa correzione
di tiro, conferma che tutti i consiglieri hanno valore di sistema.
Poi ci sono i problemi, i servizi complessivi sono tanti e ognuno
potrebbe fare esempi che vanno benissimo o male. Il giudizio
complessivo è che la sanità sammarinese funziona. Oggi noi abbiamo
difeso la sanità, ho messo la mia faccia, ma io non sono un ombrello
protettivo, sto gestendo, solo o con i colleghi. La necessità ha
portato alla riorganizzazione di molti servizi, quando ho parlato di
sistemi clientelari non ho puntato il dito contro nessuno, non é più
il tempo dei segretari di Stato che sono dentro il Consiglio
direttivo dell’Iss e che decidono tutto. Esco dalla polemica e faccio
proposte: occorre fare periodicamente delle comunicazioni e
conferenze strutturate su dati, liste di attesa e servizi per avere
una comunicazione puntuale e non strumentale, propongo audizioni con
i tecnici periodiche, come abbiamo fatto in commissione. Poi bisogna
portare avanti punti delle relazioni del Collegio sindacale, occorre
dedicare risorse specifiche per riorganizzare servizi amministrativi.
Su queste complessità vorrei continuare a lavorare, a dare ordine, e
che si distingua il discorso politico.La boutade del test antidroga
ai consiglieri: io sono segretario di Stato alla Sanità e alla
Famiglia. Nel nostro Paese la droga è un problema, allora dico che
la politica può fare questa provocazione, dobbiamo dire che siamo
contro la droga e fare il test, dov’è il problema?”.

Dichiarazioni di voto sugli Odg:

Luca Lazzari,
Indipendente:
Dichiaro
voto favorevole all’Odg di Ca e Upr. Al di là del clamore mediatico,
vero è che il Comitato esecutivo ha fallito. Ne hanno consapevolezza
i cittadini, il Consiglio e forse lo stesso segretariodi Stato. Forse
nell’Odg si sarebbe potuto inserire la proposta della modalità di
selezione del prossimo direttore”.
Paolo
Crescentini, Ps:
“Ho
letto attentamente l’Odg presentato dalle forze di maggioranza, non
si aggiunge nulla di nuovo da cammino da portare avanti. Sono
principi da programma di governo, sembra di dare spazio a un insieme
di parole senza arrivare al nocciolo del problema. Questo Odg ci
sembra molto debole e come Ps non lo voteremo, voteremo invece l’Odg
di Ca e Upr, che individua responsabilità precise, anche se non lo
abbiamo sottoscritto”.
Marco
Podeschi, Upr:
“L’Odg
che abbiamo proposto naturalmente lo voteremo. Rispetto all’altro Odg
sono curioso. Per capire, vi interessa discutere nel merito questo
Odg e inserire quello che noi chiediamo, ovvero di vedere se ci sono
i presupposti per mantenere la direzione generale? L’Odg di
maggioranza è un vero zig zag politico in cui dite di tutto e il
contrario di tutto, cosa vuol dire ‘dare forte risposta’ ai medici?
Altra cosa, si parla di adeguamenti normativi, in che cosa
consistono? Continuate a difendere l’indifendibile. Oggi
evidentemente la Caruso non andrà a casa e Mussoni continuerà a
fare il segretario perché il governo non può cadere sulla
sanità”.
Ivan
Foschi, Su-LabDem:
“Noi
voteremo il nostro Odg che individua le responsabilità alle
criticità nella gestione dell’Iss, non si può continuare a fare
finta di niente. Quello di maggioranza fa solo chiacchiere
superflue”.
Marino
Riccardi, Psd
: “Mi pare
di vedere una panoramica dell’Iss molto buia, capisco il ruolo delle
parti, ma è una visione troppo disfattista, noi abbiamo una sanità
di eccellenza e l’Odg stabilisce con molta chiarezza che, nonostante
la recessione, si manterrà lo stato delle cose, una sanità gratuita
per tutti. Non si può dire che tutto è sbagliato, ci sono
difficoltà e ci impegneremo per trovare soluzioni Rinnovo il voto
favorevole all’Odg di maggioranza. L’Odg di minoranza è un modo
pretestuoso di fare politica. E’ la prima volta che ascolto un Odg
che mette in discussione un funzionario pubblico non nominato dal
Consoglio, non è il ruolo che compete all’Aula. Se il governo
ritiene che la dott.ssa Caruso abbia terminato il suo ruolo, lo
deciderà il governo, non può essere attraverso un Odg. Per queste
motivazioni il Psd voterà contro a questo Odg presentato da forze di
opposizione”.
Franco
Santi, C10:
“Il nostro
Odg dà proprio mandato al congresso di fare questa valutazione, non
si vuole superare questa logica. Vorrei sottolineare che il
direttore generale ha perso un’occasione per fare un’operazione di
verità con sua relazione presentata alla Commissione. Quel documento
poteva dare un chiarimento politico a 360 gradi, chi gestisce la
complessa macchina dell’Iss poteva con più coraggio puntualizzare le
reali criticità, sia gestionali che politiche. Il reale nodo da
risolvere è la mano lunga della politica che non vuole andarsene. Di
mezzo c’è un comitato esecutivo che purtroppo rimane schiacciato da
queste logiche, per questo motivo vogliamo mettere in discussione
questo organismo”.
Mario
Venturini, Ap:
“Non ho
mai visto risolvere i problemi del Paese con un Odg. Si può
accettare la critica che un Odg sia più o meno evasivo e generico,
ma ritengo che risponda i temi del dibattito. Di sanità l’Odg si
occupa. Sul passaggio sulla gratuità, non è scontato, è
l’opposizione che accusa sempre la maggioranza di voler privatizzare
l’Iss e di voler introdurre i ticket, quidi si ribadisce un concetto
fondamentale della legge istitutiva perché se l’opposizione ci torna
sopra non è pleonastico. Cosa era importante fosse sottolineato
nell’Odg? Il fatto che oltre ad alcune disfunzioni che il Comitato
esecutivo deve risolvere in fretta, c’è un’emergenza rappresentata
dalla fuga dei medici. Bisogna quindi intervenire legislativamente,
poi la ‘forte risposta’ significa che bisogna far rimanere chi c’è,
il governo deve dare una risposta a questo, non è così scontato.
Non è un Odg da buttare nel cestino, ma dà strumenti per
intervenire. Faccio questa dichiarazione anche a nome del Pdcs e Ns,
Riccardi ha già parlato per il Psd, questo Odg non va
sottovalutato”.
Roberto
Ciavatta, Rete:
“Ci
sono elementi condivisibili in questo Odg, anche noi potremmo
votarlo, mi pare un fioretto della maggioranza, nn mi pare che possa
risolverei problemi. Noi sosterremo e voteremo l’Odg presentato da
alcuni gruppi dell’opposizione, ci spiace non averlo potuto
sottoscrivere ma non siamo stati interpellati. Voteremo nonostante
tutto a favore. Riccardi ha parlato di una forma non corretta
dell’Odg presentato, perché è nomina del congresso. Ma in questa
legislatura ci siamo trovati a discutere – per esempio la vicenda
Gentili- di nomine del congresso che, senza dibattiti in Consiglio,
il congresso non avrebbe avuto il coraggio di ammettere il suo
fallimento. E ci sono altri esempi. Il Consiglio ha tra i suoi doveri
quello di fare pressione al congresso perché prenda atto delle
scelte sbagliate. Noi voteremo quindi dell’Odg presentato da parte
dell’opposizione. Sostituite l’allenatore di una squadra non
significa che non si ama più quella squadra, ma che si vuole uno che
la diriga come si deve”.
Luigi
Mazza, Pdcs:
“In ordine
delle valutazioni sugli Odg, mi rifaccio agli interventi di Mario
Venturini, per conto del Pdcs, noi riteniamo di proporre nell’Odg di
maggioranza di inserire nei considerati il riferimento dell’Odg del
23 luglio 2015”.

Comma 16, Istanza d’Arengo

Istanza d’Arengo n.5. Per
l’inserimento nella normativa sammarinese di disposizioni di legge
sull’eutanasia
/ Istanza
respinta con 22 voti
favorevoli, 25 contrari e un astenuto, Odg della maggioranza
approvato
Francesco
Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “
E’
tema complesso,
a breve sarà ultimato il Pdl sull’ accertamento della morte clinica,
per disciplinare e aggiornare l’accertamento dello stato di morte con
tutte le valutazioni legate al momento in cui si può sancirla. E’
una legge che aprirà anche la valutazione su eutanasia e su
testamento biologico, temi citati all’istanza. Il congresso di Stato
non ha svolto una sintesi chiara su questo tema, per poter esprimere
orientamento lasciamo all’Aula le sue valutazioni. Dal mio punto di
vista, in sede del Pdl citato, si può aprire un lavoro sereno e
aperto a contributi per avere una discussione compiuta.
L’orientamento è di respingere l’istanza, con l’impegno di aprire un
tavolo di lavoro tra politici e tecnici del Comitato di bioetica che
ha lec competenze previste dalla legge per dare corpo al concetto
espresso nell’istanza”.
Marco
Gatti, Pdcs:
“E’
un tema etico molto complesso, i dibattiti si sprecano sul valore
della vita e su quanto possiamo decidere noi della nostra vita. C’è
chi sostiene che l’eutanasia sia un fatto di civiltà, io mi chiedo
come possa esserlo, piuttosto che sostenere chi sta male ed aiutarlo
ad affrontare le difficoltà della vita. Certo una regolamentazione,
anche per evitare gli accanimenti terapeutici, credo vada pensata,
per garantire dignità della vita. Dal mio punto di vista, bisogna
riuscire a fare convivere una cultura della vita. Stiamo lavorando a
un Odg che vorremmo condividere e su cui vorremmo ragionare per
chiedere al comitato di Bioetica un’analisi delle norme che
affrontano questo tipo di tematica, per vedere se vanno
implementate”.
Mimma
Zavoli, C10
:
“L’intervento del consigliere Gatti ha dato una linea all’inizio
del ragionamento che non è adeguata per rispetto alla richiesta
degli istanti che ci chiedono semplicemente di iniziare a ragionare
su questa delicatissima tematica. Un Odg in questa fase non ha molto
senso. Il credo non può interferire nelle scelte laiche di uno
Stato”.
Gian
Matteo Zeppa, Rete
:
“Il mio intervento sarà a titolo personale. Condivido il discorso
della salvaguardia della vita del consigliere Gatti. E’ un argomento
difficile, ho ricordi legati a familiari e conoscenti molto pesanti,
credo che debba esserci un norma per salvaguardare almeno il diritto
di scelta. Non esiste fazione politica o religiosa, bisogna avere il
buon senso. Io non so se è salvaguardia della vita o meno, non sono
Dio o Budda, vorrei però uno Stato in cui la scelta possa essere
prevista. E se il comitato di Bioetica darà parere negativo non
facciamo niente? E’ un discorso di diritto anche in quel caso.
L’istanza chiede solo si inizi un percorso che deve essere politico,
perché è la politica che deve legiferare. Allora si approvi
l’istanza”.

Maria Luisa Berti, Ns:
“L’istanza chiede esplicitamente di normare anche a San Marino una
materia, non mistifichiamo la sua richiesta. Una cosa è prevedere
l’introduzione di un confronto, un’altra la richiesta esplicita di
normare. L’avvio di un confronto ci può stare ma non è quello che
viene chiesto. E’ una tematica che tocca la sensibilità personale di
ognuno di noi. Zavoli parla di rispetto, ma diventa tale nel momento
in cui ognuno non impone agli altri di doversi spogliare dei propri
valori, quando mi si chiede di affrontare questo argomento senza la
mia cultura non la vedo una posizione di rispetto. Vorrei rispetto
per la cultura, cattolica, che porto in quest’Aula.
Auspico che
tra le motivazioni di chi ha presentato l’istanza non ci sia volontà
di introdurre divisioni in maggioranza su questioni etiche. Sarebbe
una strumentalizzazione grave. Voglio avere elementi in più di
valutazione e non penso sia UN errore dare mandato aL comitato
Bioetico di avviare uno studio, stiamo valutando l’Odg, sicuramente
lo sosterremo”.
Michele
Muratori, Psd
:
“Occorre pensare alla dignità delle persone qualora il dolore sia
insostenibile, malgrado le cure portate avanti. La società civile
non può più costringere nessuno alla sofferenza. Tutti i malati
meritano cure adeguate, per rendere più lievi i dolori, ma anche
perché si soddisfino le necessità emozionali. Se il malato vuole
comunque anticipare il momento della propria morte dobbiamo imparare
che esistono opzioni diverse per vivere e morire. Dichiaro il mio
voto favorevole all’istanza”.
William
Giardi, Pdcs:

“Il tema è estremamente delicato e nelle considerazioni personali
rientrano tanti aspetti legati a educazione, cultura, valori, a volte
alle esperienze personali e anche di lavoro. Mi occupo per lavoro di
persone che si confrontano con tematiche suicidarie. Ma non mi sento
all’altezza e non ci sarà mai il mio contributo a una legge che
possa normare la morte di una persona. E’ una posizione mia
personale, rispetto chi la pensa diversamente. Si parla di passo
avanti nella civiltà e rispetto, ma qual è la civiltà che
vogliamo? Alla persona che soffre cosa dovrebbe fornire la civiltà?
Con una legge decidiamo l’atteggiamento che vogliamo avere in un
momento di estrema sofferenza. Io vorrei che ci siano strutture
sanitarie che mi permettano di non soffrire all’infinito, la
vicinanza delle persone care, ma soprattutto che non mi venga mai a
mancare la speranza. A chi sta per morire non bisogna togliere la
speranza. E’ questa la scelta di civiltà e il rispetto. Più del
discorso ‘io non riesco a vederti star male allora è meglio che
muori’, così proiettiamo nell’altro i nostri desideri. Bisogna
sforzarsi nella mia visione a sostenere l’altro e fargli capire che
si farà di tutto per lui”.
Ivan
Foschi, Su-LabDem:
“Va
bene argomentare anche con visioni personali ma non dimentichiamo che
siamo in un’Aula parlamentare. Il segretario prima ha detto che
avrebbe lasciato l’Aula libera di decidere, poi si è corretto,
dicendo che è meglio aspettare l’avvio di un tavolo di confronto. E’
un’invasione di campo sui compiti di governo e sulle prerogative del
Consiglio. Ho sentito poi bei discorsi, ma parliamo di eutanasia, non
di persone depresse cui bisogna stare vicino per superare un problema
esistenziale. Parliamo di casistiche in cui non c’è speranza, di
malattie per cui non ci sono cure. Se no, si rischia di banalizzare
un argomento serio e doloroso. C’è l’impostazione di chi rivendica
la possibilità dell’individuo di decidere il suo destino, è un
diritto che va riconosciuto, poi c’è quella di chi vuole imporre
agli altri le proprie convinzione. Rinviare il discorso al comitato
di Bioetica mi sembra un modo per accantonare il problema. Ricordo
poi che Su ha presentato un Pdl sul testamento biologico, ma non per
questo diciamo che l’istanza vada respinta. Sono complementari.Voler
affossare la semplice richiesta dell’istanza significa che non si
vuole intervenire per motivi ideologici o elettoralistici, non ci si
dica che si aprirà un tavolo”.
Luca
Santolini, C10:

“Anche a me Mussoni è sembrato contraddittorio quando ha detto che
il tavolo servirà a dare corpo a quanto detto dall’istanza che
chiede semplicemente di andare a normare la materia e non capisco
perché vada bocciata. Speravo in un dibattito sereno e slegato a
dogmi, ma non mi pare che abbiamo iniziato con il piede giusto.
Legiferare in un Paese laico significa questo. Egoismo è limitare la
scelta in nome di convinzioni personali. Proprio perché si parla di
diritto alla vita e non dovere, è giusto richiede di dare la
possibilità di lasciare libertà di scelta”.
Enrico
Carattoni, Psd:

“Pongo all’Aula una breve e personale riflessione. Il ragionamento
non riguarda la costrizione verso qualcuno a voler cessare la vita.
Se non c’è condivisione, nessuno può costringere una persona ad
evitargli le cure, non possiamo al contrario però impedire a una
persona in condizioni di vita drammatiche, malati in fase terminale,
che sia lo Stato a dire che un’altra persona decida per lui. Non
pretendo di portare la verità assoluta, ma un dibattito su questo
tema è importante. Non mi interessa quello che hanno fatto gli altri
Stati, ma credo che sia il momento di affrontare il tema del ‘fine
vita’ a San Marino, la libertà e dignità delle persone è un valore
che questa comunità deve tutelare”.
Andrea
Zafferani, C10:

“Credo che rspetto queste tematiche quello di Carattoni sia
l’approccio giusto per chi è stato eletto dai cittadini, non per
imporre le proprie convinzioni nelle leggi del Paese, ma per cercare
di creare normative affinché tutti i cittadini possano muoversi
nelle proprie convinzioni e non solo nelle nostre. Siamo lontani
invece da questo atteggiamento laico. L’istanza chiede una normativa,
mi sembra normale che uno Stato civile abbia una normativa su questo,
è intollerabile non sia così”.
Filippo
Tamagnini, Pdcs
:
“Non voglio sentire dire in Aula che quello che dico è in funzione
del mio credo religioso. Io voterò contro l’istanza perché mi
spaventa che, quando si affrontano questi temi, vi siano scudi
incrociati. Sono fermamente convinto che c’è qualcosa che lega la
natura di ogni uomo, noi compresi che abbiamo idee diverse. C’è
qualcosa che ci unisce e per questo dico che bisogna passare
attraverso un processo di consapevolezza della materia. Adesso non
siamo in quelle condizioni, per questo voterò contro l’istanza, non
mi si dica che lo faccio per motivi religiosi”.
Augusto
Michelotti, Su-LabDem
:
“Sono favorevole all’istanza perché ognuno ha diritto di decidere
il proprio destino fino al suo ultimo momento. Sono contrario alla
pena di morte. Eutanasia è morte accompagnata di chi ha deciso di
morire. Poi c’è l’eutanasia passiva per chi non è cosciente da anni
e si decide di staccare la spina. Mi arrogo il diritto di essere
cittadino libero che decide nel rispetto del modo di pensare di altre
persone. Leggerò una poesia che mi sembra adatta al tema. ‘Ognuno
sta solo sul cuor della terra/trafitto da un raggio di sole/ ed è
subito sera’”.
Denise
Bronzetti, Indipendente:

“Un tema difficile che smuove le coscienze di tutti, a maggior
ragione chi ha avuto a che fare da vicino con malattia e sofferenza.
Credo valga la pena partire dal testamento biologico per evitare che
siano altri a prendere decisioni in momenti estremamente difficili,
di fronte alla malattia e consapevolezza di avere i giorni contati è
difficile essere lucidi, e difficilissimo prendere decisioni per
altri quando non possono più farlo. Ognuno deve essere libero di
scegliere per sé stesso, perché ognuno può scegliere in libertà
cosa fare per la propria vita. Per concludere, nel merito vedrò gli
Odg, ma ragionerei necessariamente si deve partire dal testamento
biologico”.
Roberto
Ciavatta, Rete:
“Perché
oggi si parla di necessità di normare eutanasia? Una volta si moriva
in casa, senza medicalizzazioni, lo sviluppo della medicina fa sì
che si finisca spesso la propria vita in una stanza dell’ospedale,
attaccati a una macchina. Non credo sia un problema di civiltà, ma
di modernità. Non c’è dubbio che il tema va affrontato. Sono tanti
i sammarinesi che fanno, al di là del valore legale, un testamento
biologico. Concordo è un ambito privato e non confessionale, ma
concordo anche con Tamagnini, che tutti gli uomini sono legati tra
loro. Ci sono cliniche nella vicina Svizzera che acconsentono di
accompagnare chi decide di non voler più vivere, si parla di
suicidio assistito. Si dovrebbe aprire il dibattito sul diritto di
morire e gli interessi economici legati. La sofferenza provoca
reazioni diverse, c’è chi reagisce e chi decide di farla finita. Di
queste tematiche non si può più non parlarne. Io voterò a favore
dell’eutanasia, ma non so, se dovesse capitare a me, se la farei
arrivare fino in fondo. Sono questioni che hanno bisogno di
sensibilità e di una società che sappia trovare equilibrio al di là
delle proprie convinzioni. Credo che possiamo impegnarci per un
dibattito approfondito e non delegato a un comitato bioetico”.

Franco Santi,
C10:
“Non
ho maturato nella mia vita una convinzione su questo tema, gli
istanti non ci chiedono di scegliere, ma di avviare un iter per
introdurre nel nostro ordinamento regole che possano meglio delineare
alcuni percorsi possibili. Stiamo parlando di diritti e di libertà.
Di una sfera personale a cui è impossibile per ognuno di noi dare un
segno. L’opportunità e la scelta più laica è quella di lasciare al
singolo questa libertà. Non riesco neanche a immaginarmi in questa
situazione. L’istanza credo vada supportata per aprire questo
capitolo indipendentemente dalla convinzioni di ognuno di
noi”.
Vladimiro
Selva, Psd
:
“A chi si trova in una condizione così drammatica, si deve
permettere di stabilire il proprio destino. Quando una persona ha
facoltà di comunicare può decidere di non continuare le cure, ma i
problemi emergono quando la comunicazione non può essere data. Avere
norma che consenta che il singolo, nella pienezza delle proprie
facoltà mentali, possa prendere una decisione
sull’autodeterminazione delle cure, su questo – quello che viene
chiamato altrove testamento biologico- è assolutamente necessaria
per questo Paese”.

Francesca Michelotti,
Su-LabDem: “
E’
un tema che chiama in causa l’etica di tutti quanti, la religione,
la cultura. Lo scontro etico e giuridico è tra chi ritiene la fine
della vita umana un evento disponibile, e chi ritiene che la vita è
un valore inviolabile. Oggi abbiamo modalità che esigono l’alleanza
di un medico in quella che è l’alleanza medico – paziente –
famiglia. Giardi ha una qualità: è capace di toccare il cuore dei
problemi. Non sono d’accordo su tutte le cose che ha detto. Ha
usato un termine travolgente: speranza. C’è un’altra cosa che mi
ha colpito dell’intervento di Giardi. La pedagogia del dolore. Il
parente che sta morendo nel dolore, che è stoico, non si lamenta,
insegna ai suoi figli. E’ giusto che si possa pensare che valga per
qualcuno, ma non per tutti. Credo nel diritto
all’autodeterminazione”.
Manuel Ciavatta,
Pdcs
: “E’ una tematica complessa. L’istante, che pone una
questione importante, nel momento in cui presenta l’istanza, lo fa
in maniera semplificata. Tipo: l’eutanasia c’è da tutte le
parti, la dobbiamo fare anche noi. Il problema è complesso. Il
diritto di autodeterminarsi: fino a quanto l’autodeterminazione di
un soggetto sulla propria vita è vincolante? Un certo tipo di
eutanasia prevede il coinvolgimento di una persona che toglie la vita
a un’altra persona. Quindi l’eutanasia coinvolge la vita di
un’altra persona. Nella deontologia del medico è espresso che deve
curare e salvare la vita della persona. Non toglierla. Qui c’è un
problema notevole. Non è sensato l’utilizzo di macchine quando la
vita in sé non è capace di autosostenersi. Darò lettura a un
ordine del giorno che impegna il governo alla stesura di una
normativa in questo senso. Ma l’istanza va bocciata”.
Francesco
Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “
Bisogna essere
consapevoli della complessità del tema dal punto di vista normativa
e anche etico”.
William Giardi, Pdcs: “Ho notato un
tentativo banale di legare la discussione a un dualismo cattolico –
non cattolico, cristiano – laico. L’individuo viene considerato un
bene per la comunità. Se tu pensi di suicidarti, io te lo impedisco
per legge. Questo succede a San Marino. Un medico fa una richiesta al
giudice per autorizzare il trattamento sanitario obbligatorio”.
Mimma
Zavoli, Civico 10:
“Non va bene pensare che le contrapposizioni
debbano essere i termini su cui uno Stato laico deve affrontare, in
un modo o nell’altro, un tema difficile come questo. Siamo aperti
al confronto. Cercheremo di portare il nostro contributo senza “io”
e senza “voi”, saremo coerenti con le scelte che questo
Consiglio, sulle basi di un confronto serio e non strumentali, vorrà
intraprendere”.
Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi:
“Colgo con favore la disponibilità di Mimma Zavoli. Avevo invece
dubbi sul rispetto delle posizioni degli altri. Zavoli aveva firmato
personalmente questa istanza d’Arengo”. 
Francesco
Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità
: “E’ in
elaborazione un accertamento dello stato di morte, legato alla
donazione degli organi. Il mio impegno è di avviare un confronto con
serietà, coinvolgendo gli interessati, che sono comunque coinvolti
dalle commissioni consiliari preposte. Ci sono i tempi e le modalità
per entrare nel tema con maggiore consapevolezza”.

Ordine del giorno presentato dalla maggioranza

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Leggo l’ordine del giorno. Il
Consiglio Grande e Generale impegna al Congresso di Stato a
presentare entro dicembre 2016 una normativa sul consenso informato e
l’utilizzo di terapie antalgiche per malattie in fase terminale”.

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “Ritengo
che il governo non debba entrare in questioni che sono discusse
nell’ambito dell’Aula. L’Odg esprime una tendenza prudente,
consapevole delle complessità”.

L’ordine del giorno è approvato
a maggioranza.

Istanza d’Arengo n. 14, “perché
vengano realizzate infrastrutture necessarie quali il bacino
imbrifero di Gorgascura e una strada soprastante la diga al fine di
collegare Gualdicciolo con Fiorentino e Chiesanuova con possibilità
anche di collegarsi verso la regione Marche della Repubblica
Italiana”/ Istanza Respinta con 28 voti contrari, 3 favorevoli e un
astenuto. Odg approvato a maggioranza
Teodoro Lonfernini,
Segretario di Stato al Turismo: “
Il parere della Giunta di
Castello di Acquaviva la ritiene non prioritaria. Il parere della
Giunta di Castello di Fiorentino è negativo, servirebbe una
relazione tecnica di fattibilità. Torno al ragionamento sull’istanza
d’Arengo da parte del Congresso di Stato. Si parla di questo
progetto dagli anni 80. Abbiamo portato avanti azioni di studio
preliminare verso tutto il contesto e il circuito della nostra
capacità di gestire le risorse idriche. In termini di
approvvigionamento e utilizzi. Possiamo fare sulla parte della
viabilità dei ragionamenti per migliorarla, senza però
stravolgerla. Sarebbe più opportuno pensare a migliorare, mantenendo
una tutela della zona, di forte vocazione naturalistica.
Le
considerazioni sull’entità del trasporto del torrente fa sì che
l’area sia problematica dal punto di vista dell’intervento. Si
può fare tutto, ma a quale tipo di costi? Anche le Giunte di
Castello hanno espresso dei loro pareri, che non sono di chiusura
verso la capacità di studiare fattori di gestione delle risorse
idriche, ma non pensano di farlo senza essere riusciti ad avere un
quadro completo della circostanza infrastrutturale. In periodi di
siccità, il nostro consumo medio è ben oltre le stime che
solitamente che con le ordinanze chiediamo alla cittadinanza di
mantenere. Dobbiamo incominciare a lavorare sollecitando la cultura
del risparmio verso un’importante risorsa, evitando l’abuso, e
mettere in campo l’iniziativa progettuale per dotarsi di
un’infrastruttura in grado di lavorare sull’approvvigionamento.
Propongo di respingere l’istanza. Propongo alla maggioranza un
ordine del giorno con degli obiettivi. Non avevo letto il parere
della Giunta di Castello di Chiesanuova, sempre negativo”.
Ivan
Foschi, Su-LabDem:
“Ci sono esigenze di migliorare
l’approvvigionamento idrico. Dobbiamo cercare di andare verso
l’autonomia. Più ottimizziamo e gestiamo le nostre risorse senza
dipendere dall’esterno, meglio è per tutti. Sull’invaso ricordo
che è dal 2010 che ne parliamo. Abbiamo presentato addirittura
emendamenti in quest’Aula sulla necessità di andare in questa
direzione e avviare le procedure per la realizzazione di un invaso.
Nel territorio, prima si fanno le scelte e più ci si guadagna.
Ottimizzare significa risparmiare e reperire nuove risorse”.
Elena
Tonnini, Rete:
“E’ un tema assolutamente attuale. Concordo
con chi dice che per San Marino sarebbe necessario trovare soluzioni
per permettere al Paese di essere autonomo dal punto di vista
energetico e per l’approvvigionamento idrico. Autonomia non
significa per forza intervenire con un bacino idrico. Partendo dai
consumi, dovremmo capire quanto margine potremmo avere nel ridurre i
consumi. San Marino è estremamente dipendente dalle piogge. Il 60%
del nostro approvvigionamento dipende dal Marecchia, che è a
carattere torrentizio. Se non piove l’acqua non c’è. Per il
resto l’approvvigionamento dipende da Ridracoli ed Hera. Dovremmo
smarcarci da queste dipendenze. Ci sono molte perdite nella nostra
rete idrica. Voteremo contro l’istanza”.
Marco Podeschi,
Upr: “
Cito cose che conosco: nel 2008 l’Azienda dei Servizi
durante una siccità avviò un progetto che fu definito H2O. Si
avvalse del beta Studio di Padova. Ci fu un’analisi di fare un
bacino imbrifero collegandolo all’andamento demografico. Il 22
marzo è la giornata mondiale dell’acqua. L’evoluzione climatica
in atto porterà nei prossimi 15 – 20 anni una diminuzione drastica
della disponibilità delle acque. Occorre pensare dei piano corposi,
serviranno risorse economiche pluriennali. Ci sarà la volontà
politica di fare investimenti per ridurre le perdite? Confermo la
posizione di Upr, che voterò “no” all’istanza
d’Arengo”.
Annamaria Muccioli, Pdcs: “L’istanza
chiede un’opera imponente. Un bacino di grandi dimensioni e la
creazione di un’importante rete viaria di collegamento. Da molto
temo si è affrontato il tema dell’approvvigionamento idrico, che è
fondamentale per uno Stato. Ci sono problemi che risalgono a tempi
addietro. L’istanza parla anche della creazione di una viabilità
importante. L’istanza non pare accoglibile. Sei mesi non
basterebbero per fare gli approfondimenti. Gli istanti hanno portato
all’attenzione dell’Aula un tema importante”.
Franco
Santi, Civico 10
: “Studi di professionisti e di tecnici, che
hanno competenze, dicono che quella zona presenta più problemi che
soluzioni. E’ presente il grande tema del recupero, del risparmio,
di una politica volta a porre delle azioni concrete in questa
direzione. Spero che l’Azienda possa, con l’ordine del giorno
preannunciato dal Segretario, volgere la propria azione su
alternative dal mio punto di vista più percorribili e più concrete.
Il voto del nostro movimento sarà contrario”.
Vladimiro
Selva, Psd
: “E’ vero che la risorsa idrica è estremamente
preziosa e con il tempo diventerà uno degli elementi che determinerà
la qualità della vita nelle società. Di acqua a San Marino ne cade
500 volte in più di quanta se ne consuma. Ci sono margini enormi su
cui lavorare. Fare un bacino unico a Gorgascura avrebbe
problematicità. Lonfernini ha fatto un’apertura rispetto a bacini
per l’utilizzo irriguo. Per l’irrigazione potremmo pensare a una
rete parallela che prenda acqua per orti e attività industriali che
non necessitano di acqua potabile”.
Oscar Mina, Pdcs: “Oltre
confine lo Stato è proprietario di un lago. La manutenzione ha costi
rilevanti. Potete immaginare cosa significa avere un’invaso di
queste capacità a disposizione. Non siamo contrari
all’infrastruttura. Ma Gorgascura ha problemi idrogeologici e
altro. Parlo della regimazione delle acque di scolo. Ci sono punti in
cui lo scarico avviene attraverso terreni incolti. Al momento il
tutto non crediamo sia un asset strategico ai fini di un
approvvigionamento diretto. Leggo l’ordine del giorno. ‘Il
Consiglio Grande e Generale, considerata la complessità dell’opera,
valutato l’ordine di grandezza dell’investimento economico,
tenuto conto dell’importanza del contesto naturalistico dell’area,
visti i problemi espressi dalle Giunte di Castello, condivide gli
obiettivi dell’istanza d’Arengo, impegna il governo a intervenire
prioritariamente su questi ambiti, da avviare il miglioramento della
performance sulla acque distribuite in termini quantitativi e
qualitativi, ad avviare ipotesi di collaborazione per gli apporti
idrici necessari, ad avviare campagne di sensibilizzazione sulle
modalità di utilizzo delle acque, a eseguire una valutazione
approfondita sulle acque reflue e il loro riversamento’”
.
Teodoro
Lonfernini, Segretario di Stato al Turismo: “
C’è volontà
rispetto alla capacità di autonomia. Non significa realizzare chissà
quali infrastrutture. Possiamo concentrare la nostra attenzione verso
circostanze più semplici e compatibili con il nostro territorio.
Abbiamo la volontà di smarcarci da dipendenze che negli ultimi anni
si sono acuite”.

Oscar Mina, Pdcs: “Ridò lettura del testo
modificato. ‘Il Consiglio Grande e Generale, a seguito del
dibattito sull’istanza d’Arengo circa l’approvvigionamento
idrico e la realizzazione di un invaso a Gorgascura, tenuto conto
delle conseguenze dell’eventuale invaso sul contesto naturalistico
dell’area in oggetto, visto il parere delle Giunte di Castello,
condivide l’obiettivo dell’istanza sull’autonomia relativa al
fabbisogno idrico nel territorio e impegna il governo a intervenire
su questi ambiti per valutare la realizzazione di riserve di acqua di
dimensioni contenute a uso irriguo, ad avviare il miglioramento delle
prestazioni relative alla qualità delle acque distribuite, a
consolidare con enti pubblici non sammarinesi le collaborazioni in
corso per collaborazioni strutturali finalizzate al fabbisogno
interno, ad avviare campagne di sensibilizzazione volte a risparmio
dell’acqua potabile’”. 
Marco Podeschi, Upr:
“Voteremo a favore”.
Ordine del giorno approvato a
maggioranza

San Marino, 18 marzo 2016/01

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