San Marino. Rotatoria dei Tavolucci, Repubblica Futura attacca il Segretario Canti

San Marino. Rotatoria dei Tavolucci, Repubblica Futura attacca il Segretario Canti

L’ironia del partito di opposizione sammarinese ripercorrendo le tappe dell’opera

“Il Segretario di Stato al Territorio ha inaugurato sabato 25 maggio la scultura sulla rotatoria dei Tavolucci“.
Lo ricorda Repubblica Futura, che aggiunge: “Occorre ricordare ai sammarinesi che nel settembre 2022, nel momento in cui si avviavano i lavori di quella rotatoria e montavano le polemiche circa l’abbattimento di alberi e lo smantellamento di campi da tennis, da buon capitano coraggioso il medesimo Segretario si giustificava dicendo che l’opera non era farina del suo sacco e che il progetto era stato approvato nella scorsa legislatura. E’ addirittura arrivato a pubblicare i frontespizi delle tavole di progetto per far vedere alla cittadinanza la firma dell’ing. Vladimiro Selva, al tempo dirigente dell’Ufficio Progettazione, addossandogli quella che allora, evidentemente, considerava una responsabilità.
Sabato scorso ha inaugurato in pompa magna elettorale la scultura e ha indicato la rotatoria come soluzione di criticità e necessaria alla sicurezza.
Siamo certi che l’intervento del Segretario Canti sia stato più o meno del seguente tenore:
“Il Segretario di Stato Stefano Canti, nel giorno dell’inaugurazione della scultura sulla rotatoria dei Tavolucci, che ha risolto numerose criticità e messo in sicurezza un tratto importante della nostra superstrada, coerentemente a quanto sostenuto nel momento in cui i lavori della stessa destavano malumore, intende ringraziare lo scorso governo che ha approvato l’opera ed in particolare Augusto Michelotti, Segretario di Stato al Territorio protempore, e l’ing. Vladimiro Selva che ha sottoscritto il progetto; evidenzia di essersi semplicemente limitato, in veste di Segretario di Stato alla Propaganda, ad avviare il cantiere della rotatoria in via sperimentale per buttare le ruspe in mezzo alla strada quanto prima, essendosi accorto una mattina, quando i tempi della legislatura ormai stringevano e ancora non aveva portato a casa una mezza opera pubblica, di non aver nemmeno avviato il corretto iter per l’inizio lavori; dichiara infine che i medesimi lavori si sono vergognosamente protratti per più di un anno e mezzo solamente a causa delle note ed inopportune ingerenze del sottoscritto sui lavori, come dimostrato alla cittadinanza, fra l’altro, dalle presenze ben in vista in maniche di camicia e col cappellino sul cantiere.”
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