Repubblica Futura preoccupata per il futuro di San Marino RTV

Repubblica Futura preoccupata per il futuro di San Marino RTV

La forza politica sammarinese torna sul tema della televisione di Stato

“Sprofondo Rai. La tv di Stato fa debiti pure a San Marino. Conti in rosso per quasi due milioni di euro” è – spiega in un comunicato Repubblica Futura – il titolo di un articolo del Foglio su San Marino RTV pubblicato oggi in cui si scrive:
“Come se non bastasse Amadeus, o la necessità di far fronte a un debito monstre di 560 milioni di euro, la Rai si ritrova ora anche a dover gestire la crisi della televisione di Stato di San Marino, di cui è proprietaria al 50 per cento. La crisi è diventata palese con il rifiuto da parte del CdA di San Marino RTV di approvare il bilancio relativo al 2023, presentato con un disavanzo di un milione e 950 mila euro, e con la successiva decisione di Andrea Vianello di dimettersi a fine marzo da direttore generale del servizio pubblico del Titano, che guidava solo dallo scorso luglio”.
Repubblica Futura torna a esprimere preoccupazione sul futuro della società e chiede trasparenza e informazioni al governo. Alla nostra legittima richiesta di una disclousure sul tema non c’è stato alcun seguito concreto.
Non è dato sapere quale mandato sarà dato dalla proprietà ERAS nell’assemblea dei soci di SMRTV e con quale mandato agiranno i Segretari di Stato in ordinaria amministrazione.
C’è poi il punto della prospettiva. Direzione Generale a parte, il governo uscente ha un progetto per il futuro della San Marino RTV? La nostra televisione si presenterà sotto i riflettori dell’Eurofestival senza Direttore Generale, con un bilancio 2023 in pesante disavanzo e non licenziato dal CdA?
Questo è uno dei tanti flop della legislatura che alla fine pagheranno i cittadini.
Ne ricordiamo un altro, per memoria: la Centrale del latte, affidata a un consorzio privato, messo in liquidazione. RF non entra nel merito del destino del consorzio, ma trasparenza imporrebbe sapere cosa accadrà dei soldi – garanzie – immobili che lo Stato ha messo nel progetto; che fine fa il latte prodotto a San Marino con il sostegno dei tanti contributi pubblici versati ai produttori; cosa accade a questo pezzo della filiera agroalimentare sammarinese che il Segretario con delega alle rotonde e ai cassonetti pieni ha pubblicizzato per quattro anni.
L’impressione è che ci sia un silenzio imbarazzato per non urtare potenti elettori e non mostrare pubblicamente la colossale figuraccia, pagata con denaro pubblico, fatta dal governo in questa legislatura in cui sul tema latte sono state fatte delibere molto controverse.
Non sappiamo se i tecnici del Fondo Monetario Internazionale sanno che a San Marino la TV di Stato ha un buco milionario, che il suo CdA non ha il bilancio 2023 e che il latte prodotto dagli allevamenti sammarinesi non è più trasformato in territorio perché il consorzio è fallito, mettendo un alone di mistero sul latte prodotto ogni giorno con sostegni economici pubblici.
Piccoli e costosi misteri di questi ultimi anni costellati purtroppo da tanti imbarazzati silenzi”.
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