Libera: “Basta con gli errori del passato, San Marino non torni all’offshore”

Libera: “Basta con gli errori del passato, San Marino non torni all’offshore”

“La cultura dell’offshore, delle opacità, dei segreti bancari e societari che ha anche portato alla creazione di un sistema finanziario basato su presupposti malsani, privi di regolamentazione, ha determinato danni ingenti economici e sociali, ben evidenziati dal processo sul “conto Mazzini”, dalle indagini e le conclusioni della Commissione d’inchiesta sul caso titoli”.

Lo scrive Libera, con riferimento ad alcuni recenti articoli riguardanti la situazione della Repubblica di San Marino, sottolineando che “gli esiti delle sentenze e le conclusioni delle Commissioni d’inchiesta devono far riflettere per evitare in futuro i gravi errori commessi, prendendo le distanze da quanto accaduto e dai loro protagonisti”.

Aggiunge Libera: “La strada compiuta negli ultimi anni è stata importante, ma non completa. Infatti il percorso è tuttora ostacolato da un’attitudine, ancora presente nel paese ed in alcune forze politiche, che strizzano l’occhio al modello offshore, quello delle scorciatoie per la crescita economica attraverso stratagemmi fiscali effimeri e dubbi, dell’apertura scomposta ad affaristi e cavalieri bianchi.
Come non ricordare in questa legislatura il progetto del Distretto Economico Speciale e delle relative residenze fiscali non domiciliate, da Libera ostacolate con tanto di raccolta firme e manifestazioni in Piazza, che sono state fortemente ridimensionate ma che meritano attenzione e un controllo più rigoroso.
Così come e’ necessario lavorare per una urgente revisione del sistema di concessione delle residenze, sulle atipiche in particolare, che possono essere sì una opportunità se però concordate con chi ci sta attorno e se si ridimensionano i loro effetti distorsivi soprattutto sul sistema immobiliare”.

Libera si dice “preoccupata anche per il ritorno mediatico, sicuramente non eccellente, che stanno avendo queste vicende su importanti giornali italiani e stranieri.
Preoccupazione manifestata giustamente anche dal sindacato nella giornata di ieri.
Il danno reputazionale degli anni 2000 e’ stato pazzesco, aver recuperato credibilità e’ stato difficile ma decisivo per uno slancio innovativo verso un Paese sano e virtuoso, evitiamo quindi di ricascarci”.

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