San Marino. USL: “Primo Maggio: se i diritti dei lavoratori non evolvono, il futuro si ferma”

San Marino. USL: “Primo Maggio: se i diritti dei lavoratori non evolvono, il futuro si ferma”

Il Primo Maggio è la giornata che rammenta le lotte che, durante i secoli, i lavoratori hanno combattuto per poter veder riconosciuti i propri diritti. L’idea di una giornata dedicata al lavoro venne introdotta a seguito di importanti manifestazioni per ridurre la giornata lavorativa a otto ore, i manifestanti non mollarono e divenne legge questo orario.

Lo afferma l’Unione Sammarinese dei Lavoratori.

“Non dovremmo mai dimenticare – ha affermato il Segretario Generale di USL Francesca Busignaniil difficile percorso che ci ha portati a conquistare un orario di lavoro dignitoso, che ha lasciato spazio e tempo anche per la vita privata. Le conquiste sindacali però devono evolversi continuamente, altrimenti il futuro si ferma. I ritmi sempre più stressanti, la percezione di alcuni che le persone lavorano solo se controllate, invece che valutarle sulla produttività o sul merito, deve cambiare. Non è un caso che da qualche anno a questa parte si stia parlando molto di riduzione dell’orario lavorativo, ed aggiungo e rimarco, a parità di stipendio, o di smart working laddove è possibile. Ci sono moltissime realtà in Europa dove questo metodo sta funzionando benissimo, con riscontri positivi anche e soprattutto sulla produttività dei lavoratori ed è questa una delle prossime conquiste che dobbiamo perseguire. In parallelo a questo percorso, a questa conquista, non è possibile rimanere indifferenti rispetto a quelle realtà in cui i diritti sono scritti soltanto sulla carta e dove purtroppo le ore dichiarate non corrispondono a quelle lavorate, le ferie sono solo fittizie, l’inquadramento e quindi lo stipendio non sale in base alle responsabilità impartite, gli ambienti lavorativi non sono conformi al benessere del lavoratore e il ‘o fai così o quella è la porta’ su diritti negati impera. A distanza di oltre un secolo, dunque, ci sono lavoratori i cui diritti continuano ad essere calpestati e questa è una battaglia difficile e complicata, ma che è doveroso perseguire e sostenere con tenacia e fermezza”. Quindi mentre ricordiamo i diritti conquistati, non dobbiamo mai abbassare la guardia, perché il lavoro di un Sindacato è anche quello di essere in linea con l’evolversi delle dinamiche e di saper guardare oltre alla superficie, vigilando anche su ciò che sta fuori dai radar dei dati fotografati ufficialmente”.

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