Consiglio Grande e Generale, seduta mattutina di giovedì 26 agosto

Consiglio Grande e Generale, seduta mattutina di giovedì 26 agosto

 

COMUNICATO STAMPA

 

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE  24-27 AGOSTO

 

– GIOVEDI’ 26 AGOSTO – seduta della mattina

 

            I lavori consiliari odierni si aprono e si concentrano al comma 14 dedicato al progetto di legge in seconda lettura “Disposizioni in materia di procedura e diritto civile”.

Come spiega il Segretario di Stato per la Giustizia Massimo Andrea Ugolini nel presentarlo, con il progetto di legge “si intende regolamentare e disporre strumenti di diritto processuale e sostanziale per agevolare il recupero di beni oggetti di garanzia e semplificare le attività di riscossione crediti,  fornire strumenti di autotutela ed efficacia”.  

Tra i principali interventi introdotti, il dibattito verte in particolare sull’adeguamento del Patto Marciano, “strumento che era già vigente nell’ordinamento sammarinese- spiega Ugolini- le disposizioni da una parte definiscono alcuni aspetti e dall’altro coordinano la disciplina con la disposizione in materia di esecuzione forzata in applicazione su un bene oggetto di Patto marciano”, nei confronti del debitore.  Ma per avere esecutività, “il Patto marciano deve essere stipulato per atto pubblico di notaio e fatto ex novo- precisa il Segretario- quello che sarà stipulato da domani in poi non avrà efficacia su questioni al momento pendenti”.   

L’opposizione è molto critica nei confronti del provvedimento che giudica sbilanciato verso gli istituti di credito, ma non garantista e persino “violento” per i piccoli debitori in difficoltà. In particolare, si ricorda la doppia votazione in Commissione consiliare I dell’emendamento presentato da Dml e dai consiglieri indipendenti di maggioranza per escludere dal Patto Marciano la prima casa, in un primo tempo approvato e poi respinto. “Ci fa capire che ci poteva essere una sensibilità sociale e, al contempo, che le esigenze di maggioranza e delle banche prevalgono rispetto le esigenze dei cittadini- stigmatizza Giuseppe Maria Morganti, Libera- Si continua ad andare nella difesa dei più forti”.

Michela Pelliccioni, Dml, spiega infine come tra prima e seconda lettura, a seguito del confronto, si sia giunti ad un accordo in maggioranza sulla definizione del Patto Marciano, con un emendamento che ne specifica l’uso per le vigilate, escludendo i privati, ed estendendo i termini temporali per la prima casa: “Se vincolato alle vigilate e per la prima casa, con la previsione di un termine a tre anni, ritengo la tutela sociale sia sicuramente raggiunta”, assicura.

Il dibattito in mattinata si conclude e nel pomeriggio i lavori riprenderanno con l’esame dell’articolato.

 

Di seguito un estratto degli interventi della mattinata.

 

Comma n 14Progetto di legge “Disposizioni in materia di procedura e diritto civile”(II lettura)

 

Alessandro Cardelli, Pdcs dà lettura della relazione di maggioranza

“Con la presente il sottoscritto Consigliere ai sensi dell’articolo 96 del Regolamento Consiliare è a sottoporre all’ attenzione del Consiglio Grande e Generale il progetto di legge denominato “Disposizioni in materia di proceduta e diritto civile’, approvato dalla I Commissione Consiliare Permanente I in data 22 luglio 2021. Il progetto di legge nasce con lo specifico intento di semplificare l’attività di recupero del credito. All’interno del testo sono stati introdotti però anche meccanismi di tutela nei confronti delle famiglie e imprese, quali contraenti deboli, con particolare attenzione alla tutela della prima casa e del diritto all’abitazione .

 

Si passerà ora all’esame dell’articolato:

Massimo Andrea Ugolini, Sds Giustizia

E’ un pdl che mira a un più veloce recupero crediti nelle esecuzioni, da molto tempo era all’analisi delle varie parti. Il Fmi ci ha sollecitati in più di un’occasione per cercare di trovare modalità di riscossioni crediti, anche alla luce degli Npl, anche per dare possibilità, a chi ha prestato soldi, di poter recuperare beni a garanzia o crediti. E’ da questo punto di vista che inizialmente, per come è stato proposto, faceva parte di un unico pacchetto per migliorare l’esigibilità dei crediti e l’elargizione creditizia- e dall’altra c’è il tema delle cartolarizzazioni- si  è poi pensato di scindere il pdl. Ma i due progetti viaggiano in parallelo perché puntano al recupero crediti, spesso in pancia agli istituti finanziari, che hanno tempistiche di riscossione molto lunghi, ma anche grazie agli interventi giusti  in Commissione, si è cercato di adattare le criticità evidenziate a una più corretta applicazione della fattispecie di norma.

Con il presente Pdl si intende regolamentare e disporre strumenti di diritto processuale e sostanziale per agevolare il recupero di beni oggetti di garanzia e semplificare le attività di riscossione crediti, 

fornire strumenti di autotutela ed efficacia.  I principali interventi introdotti riguardano per esempio l’adeguamento del patto marciano, strumento che era già vigente nell’ordinamento sammarinese, le disposizioni da una parte definiscono alcuni aspetti e dall’altro coordinano la disciplina con la disposizione in materia di esecuzione forzata in applicazione su un bene oggetto di Patto marciano, quando nei confronti del debitore si apre procedura concorsuale.

Per avere esecutività il Patto marciano deve essere stipulato per atto pubblico di notaio e fatto ex novo, quello che sarà stipulato da domani in poi non avrà efficacia su questioni al momento pendenti.  E’ stata introdotta per emendamento in Commissione la ricerca di beni da pignorare, è stata introdotta la pignorabilità della pensione fino al quinto, come già previsto per gli stipendi, una parte resta quindi intaccata, il doppio della pensione sociale.

Sulla prima casa abbiamo accolto l’emendamento di opposizione per dare soluzioni in casi di criticità e avere un occhio importante, anche se già nell’analisi fatta per dati ricevuti, coloro che sono oggetto di Npl in cui il sottostante credito è riferito alla prima casa rappresentano una casistica inferiore all’1%. Il problema è quando un imprenditore mette a garanzia la prima casa, ed è una casistica più ampia. Occorre tenere l’attenzione alta sulle casistiche. Esamineremo articolo per articolo, ma credo questa legge possa essere una risposta importante che l’Aula e gli organismi internazionali attendono, per dare risposte a quei crediti che in questo momento sono ancora incagliati e cercare di liberare risorse dei bilanci delle banche.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Al di là dei tecnicismi emersi, dovremo spiegare di cosa si sta parlando con questo progetto di legge per capirne le conseguenze sociali di intervento di questa natura che ha necessità di liberare il sistema del credito da una serie di incombenze. Le possibilità attuali di recuperare un bene posto a garanzia di un debito è abbastanza complesso e lungo da rendere inefficace la sua applicabilità, si introduce lo strumento del patto marciano senza comprenderne l’impatto sociale. Se c’è infatti chi punta al recupero credito, c’è anche chi si trova in una condizione di effettiva difficoltà e non sempre truffaldina. Da domani, una volta che il provvedimento entrerà in vigore, queste persone si troveranno nelle condizioni di dover rinunciare ai propri beni immobili posti in garanzia del sistema bancario. Per carità è una necessità, probabilmente, ma sarebbe stato il caso che governo e maggioranza avesse tenuto in considerazione queste casistiche. E’ un provvedimento che andrebbe bilanciato sotto il profilo sociale.

In Commissione qualche aggiustamento siamo riusciti ad ottenerlo, in particolare rispetto agli affitti,  perché il provvedimento si occupa anche dei contratti di affitto e determina una nuova disciplina sulla possibilità di intervenire duramente su quelle famiglie che non riescono a rispettare le scadenze previste dai contratti di affitto. Sappiamo bene ci sono famiglie anche a San Marino con difficoltà oggettive -determinate dalla crisi e anche dal fatto che lo Stato non è più pronto ad affrontare problematiche sociali- nel pagare l’affitto mensile. All’interno di questo ragionamento noi ci siamo prodigati per portare dei correttivi, uno di questi in parte è stato acquisito, appunto quello in cui ci siano condizioni di precarietà per una famiglia  per pagare la rata di affitto lo Stato può intervenire con strumenti alternativi, e si aggiusta così il tiro di un provvedimento così violento verso la parte debole della società.

Il dibattito in Commissione non ha trovato invece una determinazione oggettiva rispetto a un emendamento che avevamo appoggiato, proposto da Dml-Zafferani e Giardi, un emendamento giusto, per tener fuori dal patto marciano la prima casa che è un diritto, non un bene di lusso e non può essere una proprietà che può essere intaccata come previsto dal Patto Marciano. Le banche oggi potranno stipulare accordi creditizi e nel caso in cui non sono pagate alcune rate del mutuo, può intervenire immediatamente sul bene acquisendone il bene stesso.

Il fatto di estrapolare la prima casa è fondamentale perché determina che la prima casa è un diritto. Non so quale sia la soluzione adottata dal governo, lo capiremo in discussione, e posso dire che in Commissione l’emendamento è stato approvato. Poi è stato riproposto e chi lo aveva votato si è pentito. E’ molto doloroso, ci fa capire che ci poteva essere una sensibilità sociale e al contempo che le esigenze di maggioranza e soprattutto delle banche prevalgono rispetto le esigenze dei cittadini. E non va bene. Si continua ad andare nella difesa dei più forti. Nel progetto c’è anche un articolo che dà la possibilità di trasformare le garanzie nel patto marciano anche per contratti già fatti. Addirittura diventa un provvedimento retroattivo. Sappiamo verso quali pericoli stiamo ponendo la nostra socialità? Anche il provvedimento successivo sugli Npl vede ancora una volta il prevalere dei sistemi forti, il sistema bancario, che avrà la possibilità di avere Npl creati per loro incapacità garantiti dallo Stato. Ancora una volta sarà la comunità intera a pagare per gli errori dei più forti.

Mirco Dolcini, Dml

Il Pdl è sicuramente impegnativo, va a toccare diversi argomenti e nasce con il fine indicato dal relatore di maggioranza e dal Sds Ugolini, quello di evitare di tornare ad avere Npl eccessivi. Ed è ovvio che è un Pdl impegnativo: da una parte deve tutelare le banche e dare loro uno strumento per recuperare ciò che hanno finanziato, che è legittimo. D’altra parte è vero che bisogna tutelare soggetti deboli e il Pdl va anche in questo senso, ci sono modifiche nella normativa che vanno nel loro interesse. Da qui nasce l’emendamento di Dml, e a firma anche di consiglieri indipendenti, che abbiamo presentato per cercare di tutelare in maniera più esaustiva i soggetti più fragili. Però fa sorridere quando sento dire che la maggioranza e governo non fanno niente, stiamo modificando una legge del 1854 ed è giusto che creiamo le regole per un mondo in evoluzione, ma quando ci si muove in questo campo bisogna fare molta attenzione. Anche in quest’ottica abbiamo presentato un emendamento e fatto tanti confronti in maggioranza che hanno portato alla raccolta di tante osservazioni. Ci sono cose interessanti, tra cui la pignorabilità delle pensioni fino a un quinto. E si va a recuperare solo da pensioni più ricche. E per quanto vanno tutelate parti deboli, non è comunque accettabile che qualcuno pensi di prendere soldi senza restituirli.

Rossano Fabbri, Mis

E’ un provvedimento che è testimonianza dei fallimenti che il Paese ha dovuto subire negli anni passati, quando si sono creati meccanismi complicati negli istituti bancari. Un provvedimento che ha veramente pochi aspetti positivi, posso sottolineare tra questi il bypassare del Consiglio dei XII per alcune questioni, ma del resto ha solo aspetti negativi, solo tutele per gli istituti di credito, bypassando un processo che non può considerarsi lungo, andando addirittura all’esecuzione forzata, mettendo per legge che, di fronte a un credito maturato negli istituti di credito, hanno natura fraudolenta per definizione. Non è questo che vi hanno chiesto gli organismi internazionali. Qui si tratta che alcuni crediti sono stati nascosti per anni e sono entrati in meccanismi farraginosi e ci ritroviamo dopo tanti anni che non sono ancora iniziati meccanismi di recupero. Ma qui in Aula diciamo che tali meccanismi sono lenti allora passiamo all’esecuzione forzata. Ecco perché non sono d’accordo con questo provvedimento. Ci sono scelte che possono essere condivisibili, non per le, ma la maggioranza dica che oggi hanno scelto, come avviene in Italia, il pignoramento delle pensiono. Fino ad oggi non era previsto. Non mi si venga a dire che c’è tutela perché si è scelto che si può pignorare solo un quinto, la volevate pignorare tutta? Queste non sono tutele, sono scelte di cui vi assumente le responsabilità, è un Pdl che annienta i diritti di chi ha una posizione di debolezza, anche per quello che è successo a San Marino in certi istituti di credito. Non è il modo di tutelare sistema.

Maria Luisa Berti, Npr

E’ opportuno approcciarsi a questo Pdl con senso di responsabilità e con una certa onestà intellettuale che purtroppo in qualche intervento non ho colto. La disciplina del pdl risponde a delle esigenze di chi ha necessità di semplificare e rendere più efficace l’azione di recupero dei propri crediti, ma è anche ben ponderata la capacità di tutelare anche i soggetti più deboli di fronte a una classe creditizia che ha anche sotto il profilo contrattuale un certo peso. Questo Pdl va a contemperare in modo equilibrato le reciproche esigenze. Capisco le preoccupazione per trattamenti di sfavore per soggetti più deboli, come evidenziato da Morganti, però faccio un invito a lui e anche a Fabbri a togliersi di dosso un approccio demagogico e a valutare con serenità i contenuti della norma. Il patto marciano non viene obbligatoriamente inserito in un contratto di finanziamento, ci deve essere un accordo tra i contraenti, se no, non si va a inserire, il debitore può scegliere gli oggetti oggetto del patto. Spogliamoci da mandare determinati messaggi che sono impropri, non abbiamo bisogno di questo.

Marica Montemagi, Libera

Non ci si venga a dire che è  secondario il tema della tutela dei soggetti debitori più deboli che possano mettere a garanzia la prima casa, in un rapporto di contrattazione, per aver accesso a  un finanziamento con un soggetto bancario più forte- se il contraente ha solo la prima casa ed è costretto a metterla in garanzia. Rimarchiamo l’attenzione su questo aspetto, che ha scatenato anche una certa diatriba e discussione in Commissione, con imbarazzo generale, tanto che ad un certo punto ci siamo rifiutati di partecipare a capriole procedurali per tornare su decisioni già prese. Non dobbiamo dimenticare del punto di equilibrio, anche io credo ci nascondiamo dietro il dito delle organizzazioni internazionali.  Oggi abbiamo un Pdl non tutelante per la parte più debole. Ci si dice che può sempre essere rinegoziato il patto marciano e il contratto, ma sappiamo benissimo che il piccolo imprenditore che mette a garanzia la propria casa come bene è sicuramente in condizione svantaggiata. Non facciamo gli ipocriti. Va spiegato alla cittadinanza come cambieranno le cose e che occorrerà prestare ancora più attenzione in certi processi .

Pasquale Valentini, Pdcs

Intervengo come presidente della Commissione in cui è stato esaminato il Pdl per chiarimenti.

Abbiamo un sistema bancario appesantito da questi crediti non performanti che non lo rendono operativo totalmente, perché sono un tarlo che corrode gli utili che potrebbe fare. Bisognerebbe certo capire cosa ha generato questi crediti non performanti, perché certi atteggiamenti non si riproducano. Sulla rivotazione dell’emendamento sulla prima casa in commissione: Si è condiviso che l’emendamento non sembrava modificativo ma aggiuntivo e che in quanto tale andava rivotato dopo l’emendamento del governo. Sta di fatto che sono venuti fuori numeri diversi dalla prima, non solo perché io ho votato come avrei voluto votare la prima volta, in cui ho compiuto un errore, ma perché sono cambiati i numeri delle presenze in Aula. Ma il punto è che non si può arrivare nelle commissioni e nei momenti decisionali senza aver fatto quel confronto necessario prima di quelle sedi. E’ importante ci sia una fase in cui prima dell’esame si possa parlare, diversamente rischiamo di avere un modo raffazzonato quando si vanno a fare i provvedimento

Alberto Spagni Reffi, Rete

Va riconosciuta onestà intellettuale al consigliere Valentini. Questo Pdl è indubbiamente un progetto che mira ad accelerare le procedure di riscossione del credito, ma bisogna fare un ragionamento a monte, perché lo si ritiene utile. Intanto fa parte di un pacchetto con le cartolarizzazioni e porrà strumenti che di qui in avanti potranno essere usati.

            Quando le banche vanno in grande sofferenza alla fine ci rimette lo Stato che ci rimette i soldi che sono di tutti i cittadini. Lo abbiamo visto con Cis.  Quasi la totalità di Npl non riguarda i debiti di soggetti che acquistano la prima casa, non si andrà a mirare a quello. L’esenzione della prima casa proposta in sede referente non mi trova d’accordo: se come Parlamento vogliamo fare tutela della prima casa, cosa che in altri Paesi esiste, dovremo dire che non è aggredibile la prima casa. salvo che non venga deciso dal debitore. Se non permetto di poterla mettere a garanzia, significa in molti casi di non poter avere il prestito, bisogna sempre contemperare le due esigenze e questa legge lo fa. Con la prima casa si triplicano i tempi delle procedure. Non si fa danno a soggetti più deboli con questa legge, se si fa un pacchetto che da strumenti importantissimi per le banche per la riscossione crediti, in modo che  con gli istituti di credito falliti ci rimetta lo Stato, allora si ha una legge di sistema, per tutti.

Vladimiro Selva, Libera

Avere più strumenti che agevolano l’accesso al credito è un fatto positivo, la ratio della norma ritengo vada in questa direzione. Ma un buon funzionamento del credito si basa anche sulla capacità delle banche di valutare chi chiede il credito, in una gestione trasparente. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo anni in cui lo Stato si impegna fortemente per far fronte al deficit che hanno portato le banche in questa situazione. Oggi bene, diamo strumenti per aiutare le banche per recuperare questi crediti, ma siamo sicuri che a monte abbiamo fatto di tutto perché le banche siano ora equilibrate a dare crediti o che a seconda di nome e cognome fanno trattamenti diversi?

Alessandro Cardelli, Pdcs

Il tema maggiormente sentito da Aula e cittadinanza è quello della tutela della prima casa. Si è attaccato questo intervento dicendo che governo  e maggioranza vogliono mettere in difficoltà in riferimento alla prima casa. Se lo si analizza bene questo pdl, non è vero, anzi fornisce gli strumenti maggiormente tutelanti.

Con l’introduzione del patto marciano viene fornita garanzia diversa al creditore rispetto all’ipoteca, se la vendita è sottoposta a sospensiva in caso di inadempienze, il creditore può andare ad eseguire quella garanzia e chiedere proprietà del bene, previa stima di perito. Con il pdl non si interviene minimamente sulla prima casa, diversamente prevede una tutela molto più forte di quella di oggi: l’articolo 2 del pdl ci dice al comma 7 che i termini sono triplicati.

Se un soggetto che ha posto come garanzia  un bene sottoposto a condizioni di patto marciano non lo adempie, il patto marciano può essere esecutivo dopo un anno dalla scadenza della rata. Se questo  bene è la prima casa, può essere oggetto solo dopo tre anni di adempimento, almeno passeranno 4 anni e mezzo, ditemi se questo avviene per la riscossione dell’ipoteca. Ritengo le considerazioni dell’opposizione non solo strumentali, ma non corrette.  Se chiedi mutui ipotecari e poi non paghi, il bene può essere posto immediatamente ad esecuzione. Con il patto marciano i tempi sono triplicati. Ed è maggiormente tutelante rispetto a un soggetto debole. La maggioranza lo ha voluto tutelare di più.

Maria Catia Savoretti, Rf

E’ sicuramente un tema per addetti ai lavori. Il Patto marciano è un istituto presente nel nostro ordinamento e con questo Pdl delle migliorie sicuramente ne sono state fatte, certo però si poteva fare altro, quindi per carità abbiamo adempiuto anche alle raccomandazioni di organismi internazionali, ma quando elaboriamo nuovi Pdl non dobbiamo usarle come scudo. E’ un pdl che porta migliorie, ma ci sono altre questioni da prendere in considerazioni. E’ sicuramente il patto marciano una garanzia perché favorisce la concessione di crediti da parte dell’istituto bancario, però come avevo anticipato in Commissione I, dobbiamo sì aiutare il sistema  bancario, però dobbiamo anche tenere presente che a loro volta le banche che concedono prestiti si devono responsabilizzare. Non possiamo sempre noi intervenire poi e agire a tutela di una parte. Basti pensare agli Npl e sarebbe bene capire come siano nati. L’intervento attraverso questo Pdl d’altra parte sarebbe dovuto essere fatto, ma bilanciato con altri interventi. E’ importante che il patto marciano possa essere stipulato solo per soggetti vigilati, ma è stato detto anche che non si va a toccare atti che la banca ha stipulato precedentemente quindi non ha effetto retroattivo, si potrà stipularlo con rinegoziazione del contratto. Anche qui bisogna comunque fare in modo di tutelare la parte debole, ovvero chi chiede il credito. Mi auguro la questione prima casa sia presa in considerazione, anche noi eravamo favorevoli all’emendamento, lo avevamo appoggiato poi sono nate un po’ di incomprensioni e sappiamo come sono andate a finire le cose. Nel corso dell’esame dell’articolato si spiegherà come si viene a tutelare la prima casa.

Matteo Ciacci, Libera

E’ sì un argomento tecnico ma con forti implicazioni economiche, politiche e sociali.

Stiamo ragionando su come riuscire a far sì che le banche diano credito più facilmente con strumenti più agili, per rivalersi sul creditore, dall’altro cerchiamo di fare in modo chi ha posizioni debitorie riesca a pagare. Ma noi ad oggi abbiamo un montante di Npl rilevantissimo, e ci siamo mai chiesti quali azioni sono state messe in campo per far sì che le banche quando danno credito lo diano in maniera equilibrata e non semplicemente agli amici degli amici? Le responsabilità degli amministratori che hanno elargito credito in maniera troppo allegra, quando emergeranno? Oggi introduciamo strumenti volti a facilitare azioni di recupero delle banche senza però aver nemmeno il coraggio di pubblicare e agire nei confronti dei grandi debitori e delle posizioni più rilevanti per gli istituti di credito che continuano ad essere sostenuti dallo Stato. E tutta questa premessa quando si parla di banche va fatta. Sul patto marciano necessarie riflessioni: cosa vogliamo salvaguardare  in questo Paese? Sono convinto che la prima casa vada protetta. Ci si dice che il patto marciano sulla prima casa sarò residuale: ma allora perché facciamo questo provvedimento? Togliamo il velo di ipocrisia.

Michela Pelliccioni, Dml

Tra prima e seconda lettura ci sono state modifiche importanti e sopratutto indirizzi politici più chiari, in particolare sul patto marciano. Abbiamo parlato di recupero crediti come se fosse finalizzato solo all’interesse delle banche. Credo invece che rendere più efficace il recupero sia utile per tutti. Abbiamo parlato di madri sole che hanno difficoltà a ricevere alimenti, creando gravi difficoltà. Rendere più efficienti le norme di recupero credito significa anche avere attenzioni sociali in più. Il confronto sul Patto marciano ha avuto contributi importanti: l’utilizzo lasciato ai privati non seguiva una scelta politica di tutela sociale, mentre con l’emendamento che specifica l’uso per le vigilate rende il testo più finalizzato. Se vincolato alle vigilate e per la prima casa con la previsione di un termine a tre anni ritengo la tutela sociale sia sicuramente raggiunta. E’ fondamentale rimanga limitato all’utilizzo delle sole vigilate. Sono contenta si sia trovato accordo sotto questo punto è- ribadisco- fondamentale per la tutela sociale.

Marco Gatti, Sds Finanze

E’ un provvedimento molto tecnico e non semplice, capisco nel tempo la problematica sia sempre stata rimandata perché anche sentendo alcuni interventi, risulta non ci sia proprio conoscenza della materia. Un ascoltatore esterno oggi potrebbe capire che oggi introduciamo una norma nuova del patto marciano quando invece esiste da sempre nel nostro ordinamento. Quello che viene fatto invece è limitarlo rispetto a quello che potrebbe essere fatto. E’ un intervento a maggiore garanzia. Se non facessimo questa norma, un debitore si può recare in banca oggi e dire che ha necessità di riformulare il piano ammortamento e, la banca gli può dire: ‘va bene, ma a fronte di un patto che preveda il patto marciano’. Anche senza questa legge avrebbe valore. Oggi gli diamo pubblicità e lo andiamo a limitare in alcuni aspetti, come è stato spiegato da chi mi ha preceduto.

Il primo presupposto è che chi ha chiesto soldi a prestito lo deve restituire. Ci sono condizioni per cui può non restituirlo? Non può essere questo lo spirito, non si troverebbe più un prestatore. Un soggetto bancario che non rientra dei propri crediti nel lungo andare diventa un problema, se poi per tutelare i risparmiatori si riversa sulla collettività.

Gaetano Troina, Dml

Il pdl su procedura e diritto civile serve a predisporre strumenti di diritto processuale sul funzionamento della procedura civile, come si svolge in tribunale, per semplificare le attività di riscossione crediti che spesso si rivelano difficilmente recuperabili. Quando il fenomeno si verifica su larga scala il problema non è solo di chi non riesce più a pagare un mutuo, ma di chi si trova a recuperare un debito-sofferenza. E come è accaduto nella nostra Repubblica, ma non solo, se la situazione si estende troppo, le banche soffrono e ciò si ripercuote sul sistema finanziario, economico e produttivo del Paese. Per questo è importante che chi vanta un credito possa avvalersi di strumenti che consentano un più agile recupero, perché non diventi un costo a carico della collettività. Non si pensi solo le norme tutelino solo banche, ma anche altri soggetti; imprese che non vengono pagate, accordi tra parti che non vengono pagati, sono trumenti che inevitabilmente vanno a beneficio dell’intera collettività. Contento che alcune proposte Dml siano state recepite.

Andrea Zafferani, Rf

Il tema più delicato è quello della ‘prima casa’, siamo infatti tutti d’accordo sul fine di accelerare le procedure per il recupero crediti e renderle più certe, per le banche e per l’intero sistema.

Mi chiedo da non addetto ai lavori: da quello che ha spiegato Cardelli paradossalmente la procedura di recupero con patto marciano peggiora, si allungano i tempi, ha stimato 4 anni e mezzo addirittura per l’uscita di casa di un debitore moroso, mentre con l’ipoteca si fa molto prima..ma questa legge non arriva invece proprio per velocizzare il recupero crediti? Faccio fatica a pensare che li rallenti, evidentemente il patto marciano introdotto per queste casistiche è un modo per accelerare per le banche i recupero. Il Sds Gatti ci dice che il patto marciano c’era già per le parti, addirittura ora si mettono dei limiti: ancora una volta sembra la legge peggiori ciò che si poteva fare, ma allora non ha senso, a cosa serve?

Nonostante tentativi di rassicurazione postumi, si crea situazione obiettivamente in cui la prima casa può essere aggredita senza troppe procedure. Come nel pdl sugli Npl il confronto è stato scarso, qui gli emendamenti sono arrivati addirittura solo in Commissione e la possibilità di ragionare su alternative è stata limitata. Sull’emendamento di Dml: se fossi stato in commissione lo avrei sostenuto. 

Guerrino Zanotti, Libera

La nostra forza su questo Pdl ha espresso non un giudizio negativo aprioristico. Quello che abbiamo criticato è la scarsa attenzione nel presentare questo progetto rispetto i suoi risvolti sociali con l’introduzione del patto marciano, risvolti che potrebbero essere anche drammatici. E non ci riferiamo ai grandi debitori, ma a quei debitori che attraversano una situazione di necessità per i più svariati problemi. L’occasione era stata fornita in Commissione da un emendamento che escludeva dal patto marciano la prima casa, e devo dire che quell’occasione vi ha messo in grossa difficoltà perché, pur di respingerlo, si è ricorsi a due votazioni diverse. Apprezzo Valentini che ha riferito che la sua votazione di favore all’emendamento, poi trasformata in no, era frutto di un errore. Allora forse era un errore anche l’intervento a sostegno di quell’emendamento. Ricordo infatti un intervento possibilista di adesione.

Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia, replica

Sul metodo: siamo arrivati con tempi corti al testo definitivo, tanto che anche una forza di maggioranza ha portato emendamenti in Commissione.

Sulle questioni sollevate negli interventi: il Patto marciano è stato adattato alle contingenze della nostra realtà e alle esigenze di questo momento, va stipulato contrattualmente e va rinegoziato se entrambe le parti sono d’accordo. Sulla prima casa ci sono tempistiche per poter avverare le esecuzioni e sono triplicate rispetto all’anno standard.

Il compromesso nel rispetto delle parti è equilibrato e va chiarito. Non andiamo a intervenire in modo pesante sugli accordi in essere. Sul tema pensioni: è stato introdotto il pignoramento ma non intacca una parte e vale anche per stipendi. Sulle sollecitazioni delle parti sociali, se andate a vedere nelle norme transitorie, c’è una parte che mette la delega che si può intervenire con decreto delegato per calibrare eventuali distorsioni sulle pensioni, importante qualora si verificassero situazioni particolari.   

 

 

Repubblica di San Marino, 26 Agosto 2021/01.

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