Consiglio Grande e Generale seduta pomeridiana 1

Consiglio Grande e Generale seduta pomeridiana 1

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
Martedì 28 Febbraio 2012
La seduta del Consiglio grande e generale è ripresa questo pomeriggio con gli ultimi interventi nel comma Comunicazioni e la risposta alle interpellanze da parte dei segretari di Stato. Tra queste, in particolare, il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, ha risposto agli interrogativi sull’Azienda autonoma di Stato Filatelica e numismatica e sulla nomina e le consulenze del presidente di Banca centrale, Renato Clarizia. Mentre Francesco Mussoni, titolare del Lavoro, ha relazionato in merito a Puntoshop. Chiuso il comma Comunicazioni si è passati alla nomina della Commissione di controllo della Finanza pubblica. Sono stati designati Franco Norri, vice presidente, nominato dall’Ordine dei ragionieri e commercialisti, Francesca Mularoni, presidente votato all’unanimità, i candidati della maggioranza Michele di Mario e Massimo Albertini. Restano in gioco Stefania Gatti e Rossano Fabbri, candidati dalle forze di opposizione, che non hanno raggiunto il quorum necessario e su cui i gruppi consiliari Psd e Psrs stanno cercando l’accordo in questa sessione. Diversamente, la nomina del rappresentante di minoranza sarà rinviata al prossimo Consiglio Grande e Generale.
 
Di seguito un riassunto del dibattito, con gli ultimi interventi dei consiglieri e alcune delle risposte dei segretari di Stato alle interpellanze.
Vanessa Muratori, Su: “La lettera di Monti è un elemento nuovo e positivo, l’inizio dell’auspicata normalizzazione nei rapporti bilaterali. I toni cortesi lasciano ben sperare, ma l’Italia vuole anche verificare che San Marino tenga fede agli impegni presi. Il problema ora è di sistema, a partire dal comparto bancario, e non so quanto Bcsm sia in grado di raccogliere la sfida.
Per quanto riguarda la nevicata del secolo, siamo stati fortunati. La neve ha fatto danni alle scuole, tra muffa, scrostamenti e strutture a rischio. Solo a Falciano non ci sono stati problemi. È nuova come struttura e viene regalata ai privati.
Infine ho apprezzato la decisione dei cacciatori di portare cibo nei boschi per la selvaggina che ha particolarmente sofferto gelo e precipitazioni. Ma perché a questo punto non sospendere per un anno la stagione di caccia?”.
Paride Andreoli, Psrs: “La lettera di Monti è molto positiva per affrontare con serenità i rapporti bilaterali e fra le righe dà l’opportunità di fare delle riflessioni. Negli ultimi anni San Marino ha messo in campo norme necessarie per l’adeguamento internazionale. E Monti riconosce alcuni punti fondamentali raggiunti, come la validità del protocollo di modifica dell’accordo contro le doppie imposizioni del 2009. Ma quando e cosa si firma? Quando si esce dalla black list? Monti lega l’effettività delle norme alla ratifica dell’accordo, una sorta di banco di prova dopo la firma. Insomma la ratifica dipende da ciò che metteremo in campo. Ma quanto durerà questo periodo di prova? San Marino ha già il respiro corto e serve un impulso forte per la nostra economia, da parte italiana manca la fiducia necessaria e siamo nelle mani di Monti: lui deciderà quando saremo affidabili.
Per quanto riguarda Bcs, la telenovela sul sistema bancario è partita nel 2008, con lo scudo fiscale che ha dimezzato la raccolta bancaria. Non voglio entrare nel merito dell’amministrazione straordinaria, ma mi chiedo perché non è stato fatto come per il Credito sammarinese e una sola banca si è mossa. Inoltre, tutti gli istituti bancari italiani sono usciti dal Titano e c’è una piena quota azionaria nostrana. Certo, è anche un vanto, ma servirebbe una maggiore internazionalizzazione. Occorre una soluzione di sistema per dirigere e ridisegnare la nostra economia, che si muova lungo due direttrici: intervenire in maniera rapida per soddisfare le esigenze di bilancio; mettere in campo un’azione dettata dall’accordo con l’Italia. Se non si fa nulla non si sbaglia, ma non si progredisce nemmeno”.
Denise Bronzetti, Psd: “Per il Psd la lettera di Monti è un fatto estremamente positivo. Come forza politica non abbiamo mai sperato, né lavorato affinché non si arrivasse ai risultati che questo Paese aspetta. Lo dico in risposta al segretario di Stato per gli Affari esteri che deve invece chiarire chi siano le persone che potrebbero aver lavorato contro questo risultato. Può invece venire il dubbio che questa esternazione non fosse rivolta a qualcuno dell’opposizione, ma forse a qualche suo collega di governo e di maggioranza. Non è una novità che la lettera di Monti abbia scatenato la bagarre interna alla maggioranza per l’attribuzione della sua ‘paternità’. Ovvero per stabilire grazie all’intervento di chi si sia arrivati alla lettera per la Reggenza. Credo invece non debba essere più questo il motivo del contendere. Piuttosto, capitalizziamo quello che dovrebbe essere fatto in positivo per ripartire. Se dobbiamo dimostrare nei fatti che siamo cambiati, ci sono ancora delle cose che dobbiamo mettere in campo, e non solo in termini di produzione legislativa. La ratifica non arriverà senza giungere in fretta al recupero di un rapporto fiduciario. Per questo il pacchetto antimafia dovrebbe concludersi velocemente, senza l’insorgenza di conflitti, anche in questo caso, sulla sua paternità che fanno ritardare il risultato. Allo stesso modo, senza la riorganizzazione dei corpi di polizia è probabile che la ratifica ancora una volta tardi. E ancora, senza una governance e con lo scoperchiamento del vaso di pandora del settore finanziario temo che la ratifica tardi ad arrivare. Rispetto a Banca centrale, noi siamo perché i controlli sui vigilati ci siano, senza che gli ispettori subiscano pressioni di alcun genere. Qui nessuno fa battaglia perché Bcsm non faccia i controlli. Ma quando si chiede chiarezza e controllo, non va bene controbattere con la difesa a priori. Se le situazioni sono opache, è interesse comune fare chiarezza. Dopo di che tireremo le somme in quest’Aula, senza che nessuno se ne abbia male e senza che si accusi di voler delegittimare Bcsm. C’è uno sforzo enorme da fare per dimostrare che le cose sono cambiate. Chiedo solo al capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza, e al suo gruppo qual è la modalità per raggiungere questo obiettivo, insieme, per trovare le soluzioni che servono al Paese”.
Iro Belluzzi, Psd: “La lettera di Monti dimostra che non esistono elementi che possano mettere in discussione la volontà dei massimi rappresentanti della Repubblica italiana nel considerare San Marino una Repubblica amica. Ripongo quindi grandi aspettative perché in tempi brevi si possa arrivare alla normalizzazione dei rapporti e alla collaborazione. Il periodo di frizioni e conflitto che stiamo attraversando sono frutto di inefficienze e poca chiarezza da parte di altre istituzioni, che non voglio indicare nell’attuale esecutivo, ma piuttosto nel comportamento che ha caratterizzato i governi che si sono succeduti. Oggi c’è chi è realmente consapevole della necessità di un cambiamento inequivocabile, da tradurre in realtà, e chi pensa purtroppo che determinati percorsi possono ancora essere ritenuti validi. Questo modo di pensare ha determinato negli ultimi tre anni errori e poca chiarezza. Se si fosse agito in maniera diversa, avremmo già superato il guado. Invece nel marzo 2009 abbiamo avuto un’apertura di credito con la visita del ministro Frattini, ma purtroppo negli importanti passaggi successivi si sono collezionati degli errori, come la defenestrazione dei vertici di Banca centrale, che ci hanno riportato al punto di partenza. La lettera di Monti è invece un passo in avanti e mi auguro non siano compiuti altri errori.
Su questa strada, ritengo che sarebbe opportuno dare risposta con il pacchetto antimafia, andando a istituire l’ufficio inquirente. Le difficoltà che ci troviamo ad affrontare non devono essere solo in mano alla maggioranza, è necessario trovare i modi attraverso i quali riuscire a far compenetrare in maniera più organica le varie forze politiche. E’ una prova che non dobbiamo fallire, per questo serve grande responsabilità di tutti”.
Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Qui non siamo a incensarci, ma secondo me si sono perse di vista alcune cose. Nel 2008 è iniziato un percorso che poi la legislatura che è venuta subito dopo ha dovuto proseguire e implementare; non dobbiamo perdere di vista il percorso che il governo ha portato avanti, un percorso che ha portato a cambiarci radicalmente. Ho sentito fare dell’analisi logica sulla lettera di Monti, ho sentito non leggere nella complessità un messaggio che è molto chiaro: “Abbiamo visto che avete iniziato un percorso, bisogna proseguirlo”. La trasparenza non è un vestito che si cambia in base all’occasione, non dobbiamo correre il rischio di cadere nella tentazione di tornare a un sistema che ci ha portato alla deriva. Se noi non facciamo un po’ di cronistoria su quello che sta succedendo, rischiamo di lasciare solo alla politica scelte che spettano a tutto il Paese, dobbiamo lasciare alle istituzioni che facciano le loro azioni. Noi siamo partiti con una grande fama negativa. Non sono solo le leggi che danno fiducia in un Paese, serve la loro applicazione. I riconoscimenti vengono da un’indagine approfondita. I nostri problemi
forse sono più all’interno che fuori, innanzitutto quello di avere un obiettivo comune. Mi preoccupano molto alcune dichiarazioni. Ho visto un comunicato del Psrs in cui si accusa il
governo di essere legato ai poteri forti. Ci vuole coraggio a dire queste cose. Tutto questo dipinge un Paese che forse è quello che da fuori vogliono vedere. E’ facile parlare, avrei preferito una critica fondata. Abbiamo cominciato, forse si può anche sbagliare, ma credo anche che le cose si possano cambiare. Gli stessi organi italiani si meravigliano di come non siamo noi i primi a darci risalto sulle cose positive. Il mio intervento va a sostegno di questa strada, su un terreno bipartisan su cui tutti ci possiamo incontrare. Abbiamo vissuto periodi in cui chi è fuori dal governo si vantava a Roma di poter fare e disfare di tutto in questo Paese. Ricordo ad esempio un certo Giuseppe Roberti, che io non conosco personalmente. La preoccupazione più grossa è quella che gli strumenti per criticare l’operato di Banca centrale ci sono, ma vorrei capire se il problema è l’operato o il fine. Se non si capisce che si gioca la stessa partita, rischiamo di perderci nei giochi politici. Mi sento in una situazione in cui l’obiettivo è evidente, i rapporti con l’Italia sono importanti, la black list è il
nostro primo problema, ma dobbiamo dimostrare che San Marino è diverso dal passato. E’ difficile pensare che tutto quello che è stato fatto è stato sbagliato. Io credo che oggi, insieme, dobbiamo avere il coraggio di fare questo. Chiedo alla politica di dimostrare qualcosa di più oggi. Un Paese autonomo è un Paese che risponde a certi standard. Smettiamola di dipingere San Marino come un covo di malavitosi. Vanno rafforzati i rapporti con le eccellenze nel campo del controllo, come la polizia italiana. Dobbiamo unirci nel combattere certe cose. Vedere che dall’esterno ci vengono sempre a dare lezioni, a dire che noi siamo il problema non è un bene, io li sfido numeri alla mano. Il futuro va al di là della lettera di Monti. Mi auguro che questo sia il momento della chiarezza. Quanto detto nell’incontro tecnico del 14 novembre ci viene confermato: a San Marino c’è stato un cambiamento epocale nello scambio di informazioni”.
Risposte interpellanze/interrogazioni

Interpellanza presentata dal consigliere Vanessa Muratori (Su) per conoscere se e come il governo intenda gestire l’attività, in particolare quella promozionale, dell’Azienda autonoma di Stato Filatelica e numismatica che dal 1° gennaio 2012 tornerà ad essere Ufficio filatelico e numismatico.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze: “Il cda dell’Azienda ha approvato il bilancio consuntivo 2010 con un utile di oltre due milioni di euro. La campagna abbonamenti è appena partita per cui è difficile fare previsioni. Comunque su 47 mila clienti sono 800 e non sono arrivate notizie di recessi o disdette. L’ultimo quadrimestre del 2011 ha riservato sorprese positive così nell’anno ci sono state maggiori vendite per un milione di euro. Per quanto riguarda infine le partecipazioni a manifestazioni si sono notevolmente ridotte, dalle 42 del 2005 alle 29 del 2011”.

Interpellanza presentata dai consiglieri Gian Marco Marcucci e Pier Marino Menicucci (Upr) per sapere se vi siano stati rapporti di consulenza – collaborazione professionale tra il presidente di Banca centrale e la società Fingestus o il gruppo Karnak eventualmente taciuti al momento della nomina e per conoscere le modalità di individuazione del presidente del consiglio direttivo e del direttore generale di Bcsm.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze: “Nel luglio 2008 il responsabile legale di Karnak si è rivolto a Renato Clarizia in seguito ad alcune criticità della finanziaria Fingestus riguardanti la massa dei debitori e la scarsa documentazione sui relativi finanziamenti. Fino al 14 dicembre 2010, quando è stato nominato presidente di Bcsm, Clarizia si è occupato solo di attività giudiziaria in Italia e della consulenza legale per Fingestus, non di attività connesse con la gestione della finanziaria.

Nel momento in cui è stato nominato presidente di Bcsm ha rinunciato a tutte le consulenze, di cui comunque la politica sammarinese era informata. Il 13 e 14 dicembre, durante il Consiglio grande e generale in aula abbiamo discusso dei suoi incarichi e consulenze che non erano da impedimento alla sua nomina”.
Pier Marino Menicucci, Upr: “Non abbiamo nessuna rivalsa nei confronti del presidente di Bcsm, ma c’è un problema politico importante. E in altri momenti una risposta come quella del segretario di Stato Valentini non sarebbe stata data. Perché ci sono delle ragioni di diritto e delle ragioni di opportunità che non sempre coincidono. Che Clarizia rinunciasse agli incarichi era il minimo, anche perché ci sono dei dubbi di legittimità sulla sua nomina. Ai tempi ero in maggioranza e non l’ho votato. Inoltre il Collegio dei garanti  ha espresso una posizione su cui c’è molto da discutere. Se avesse avuto senso delle istituzioni e rispetto per il Paese il diretto interessato avrebbe dovuto avere la moralità di chiedere una nuova votazione.
Sull’opportunità politica c’è molto da discutere anche in merito a quanto affermato da Renato Clarizia in merito all’incarico del fratello. Insomma una certa incompatibilità io la vedo. Tra l’altro Clarizia è stato chiamato in Karnak dal responsabile legale del gruppo Giuseppe Cavuoti che ha lavorato nello studio Gemma. Non sono soddisfatto e tramuto l’interpellanza in mozione”.
Romeo Morri, Segretario di Stato per la Cultura, in risposta all’interpellanza del consigliere Nicola Selva, Upr, sulla riscossione da parte di San Marino delle multe italiane, al posto del segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella Mularoni.Al momento l’amministrazione sammarinese non attiva nessuna pratica di riscossione coatta qualora non vi sia il volontari pagamento dell’ingiunzione o un mancato recapito della lettera raccomandata. Il problema è annoso ed è noto da tempo alle autorità dei due Paesi. La parte sammarinese ha tentato dagli anni ’90 di sensibilizzare la parte italiana per trovare una soluzione che garantisca la reciprocità nel trattamento e dunque la possibilità di riscuotere gli importi delle sanzioni comminate agli automobilisti residenti in Italia.
Siamo in attesa di una risposta da parte italiana, in quanto la Repubblica di San Marino, come già anticipato alle autorità italiane, potrebbe optare per una strada diversa da quella che in buona fede ha percorso sinora. Rispetto alle riscossioni: nel 2010 le ingiunzioni inviate a soggetti italiani sono state 1.832 per un importo complessivo da 223.942 euro. Di cui riscosse 983, per un importo raccolto di 80,622, non riscosse 849 per 143.320 euro. Nel 2011, le ingiunzioni inviate in Italia sono state 919 per 128.743,44; di cui riscosse 531 per 50.453 euro; di cui non riscosse 388 per 78.290 euro.
Segretario di Stato per la Cultura, Romeo Morri, in risposta all’interpellanza dei consiglieri Pier Marino Mularoni e Nicola Selva dell’Unione per la Repubblica, per sapere se è intendimento delle istituzioni riaprire il caso relativo alla tragica morte di Luciano Perfetto, al posto del segretario di Stato per la Giustizia, Augusto Casali.Gli interpellanti chiedono se sia intenzione delle istituzioni di riaprire il caso di Luciano Perfetto. Attualmente è in corso l’indagine presso il Tribunale di San Marino, perciò, non essendo ancora chiuso il caso, è impossibile parlare di una riapertura. L’auspicio è che si possa giungere alla conclusione nei tempi più rapidi possibile. La morte di Perfetto risale al 23 agosto 2010, è
seguita l’apertura di un procedimento penale ancora aperto. Altre risposte all’interpellanza di certo saranno fornite a conclusione dell’indagine a chiusura del fascicolo penale.
Il segretario di Stato per il Lavoro, Francesco Mussoni, risponde all’interpellanza presentata dal consigliere di Su, Vanessa Muratori, per conoscere le ragioni per cui l’accordo sottoscritto dal governo con i dipendenti della ex Puntoshop, ancora in attesa di avere quanto dovuto per il lavoro svolto, sia rimasto inatteso.  L’unico impegno preso dal governo è stato quello di cercare la salvaguardia dei livelli occupazionali e il mantenimento di una continuità operativa e formale riguardante i diritti dei lavoratori e gli strumenti previsti dalle leggi vigenti a titolo di ammortizzatori sociali. La situazione registra ad oggi un impiego di 30 unità lavorative per la maggior parte sammarinesi e risulta che la società
eroghi regolarmente le retribuzioni. Il verbale di accordo è stato firmato per eventi che dovevano addivenire nei mesi successivi e più precisamente al 30 settembre 2011 quando doveva aver luogo il bando per l’asta fallimentare delle ditte Puntoshop e Boomergang nel quale la ditta Modular Shop entrando in possesso dei beni avrebbe dato seguito ai pagamenti degli arretrati dei dipendenti, relativi al 2010 e ai primi mesi del 2011. Il bando dell’asta non è stato ancora indetto, in quanto da farsi in un momento “propizio di mercato” e comunque partirà in estate. Vorrei dare poi degli elementi aggiuntivi: la Puntoshop ha sottoscritto questa mattina l’accordo sulla mobilità per 28 dipendenti. E’ stato svolto dall’esecutivo ogni sforzo a tutelare le retribuzione e i diritti dei dipendenti, in riferimento alla sottoscrizione dell’accordo di mobilità oggi sottoscritto.
Vanessa Muratori, replica: Il problema è che i dipendenti della Puntoshop sono in attesa di arretrati e stipendi, sono cifre importanti e si aggirano su 8-9 mila euro. L’asta fallimentare partirà
in estate, ma si è sbagliato a dare credito a nuova proprietà che ha portato l’azienda a una lunga agonia. In attesa su come si svilupperà questa situazione, trasformo l’interpellanza in mozione.
San Marino, 28 Febbraio 2012/01

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