Consiglio, report seduta pomeridiana 18 giugno 2021

Consiglio, report seduta pomeridiana 18 giugno 2021

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 15-16-17-18, 21, 22 GIUGNO 

GIOVEDÌ 17 GIUGNO –  Pomeriggio

La seduta del Consiglio Grande e Generale si apre con il Comma 6 “Riferimento del Congresso di Stato in merito agli incontri istituzionali tenutisi a Roma con gli esponenti del Governo della Repubblica Italiana e successivo dibattito”. 

Il primo a prendere la parola è il segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, che premette: “Era da tempo che non si tornava ad avere un rapporto strutturato con l’Italia su vari livelli”. Il Segretario ripercorre anzitutto la storia dei legami con l’Italia e dei fattori che in passato hanno portato alla loro incrinatura. “Non è difficile dimenticare che soltanto dieci anni fa parlavamo di un rapporto con l’Italia caratterizzato da grandi conflittualità, l’esterovestizione, le misure italiane contro le residenze all’estero di imprenditori, i contenziosi tributari, il costo economico nella riconversione verso gli standard internazionali”. Chiarisce poi che gli incontri bilaterali di Roma non rappresentano “un’azione estemporanea. Non è qualcosa che nasce e finisce, ma parte da lontano e vuole arrivare lontano”. L’obiettivo è quello di garantire “una continuità”. E ancora: “Non esistono più criticità sul piano fiscale tra San Marino e Italia. C’è la volontà italiana di supportare San Marino nel percorso di associazione, non come Paese sponsor ma come Paese partner. Si è ricominciato a parlare di lavoro sulle infrastrutture comuni, di aeroporto, viabilità, temi legati all’energia. Siamo consapevoli – conclude Beccari -. che c’è ancora tanta strada da fare. Non è un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza”. 

Il Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini fa il punto sull’incontro in materia di giustizia con il ministro Cartabia. “Si è affrontata l’ipotesi dell’introduzione dei braccialetti elettronici. Per dare piena attuazione al principio rieducativo è necessario pensare a nuovi modi per la gestione della misura di contenimento. Bisogna tenere conto delle ridotte dimensioni del nostro carcere, in grado di accogliere solo 11 persone. L’incontro è terminato con la firma dell’accordo in materia di sequestri e confische. Questa è la dimostrazione di una rinnovata intesa”. 

“Con il Ministro Orlando – spiega il Segretario di Stato per il Lavoro Teodoro Lonfernini – abbiamo approfondito soprattutto la parte del lavoro frontaliero. Fattore importante per la nostra economia, ad oggi siamo ad un numero di 7mila frontalieri. Lavoreremo su un protocollo. Lavoreremo con l’Italia al fianco per poter capire se, nel passaggio intermedio dell’accordo di associazione, potremo accedere a finanziamenti di carattere internazionale per le tutele dei lavoratori”. Quindi aggiunge: “Dovremo dimostrare di mantenere una concentrazione altissima per proseguire con quella credibilità che abbiamo ricostruito e riconquistato”. 

In materia finanziaria, riferisce il Segretario di Stato Marco Gatti,“abbiamo firmato lo scambio di lettere che darà vita ai due Decreti che permetteranno di attivare il processo sulla fatturazione elettronica tra due Stati, in questo siamo dei precursori. Abbiamo ragionato di vari temi, ma il più significativo anche in prospettiva di accordo di associazione è stato quello di riaprire una tematica importante sulla vigilanza bancaria”. 

Diversi gli argomenti toccati dal Segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi. Al centro dei rapporti con l’Italia “il settore della cyber security. Il settore della qualità. Il made in San Marino. Gli accordi sottoscritti per la formazione di un ente di accreditamento e l’allineamento agli standard internazionali, tracciamento dei prodotti. Elevare la qualità dei soggetti che operano in un contesto economico e in un perimetro di sicurezza”. 

“Differentemente dal Governo precedente questo Governo crede fortemente nel rapporto con l’Italia” puntualizza Alessandro Cardelli (Pdcs) nell’ambito del dibattito. “Non voglio sminuire il risultato della visita ufficiale fatta a Roma” afferma Nicola Renzi (Rf), il quale poi domanda: “questo Governo ha in mente di dare applicazione ai tavoli tecnici previsti dalla convenzione vigente o vogliono ritrattare quella convinzione?” “Rapporto con l’Italia non può prescindere da scelte strategiche in riferimento all’altro grande vicino, l’Unione Europea” osserva Giovanni Maria Zonzini (Rete). “Le buone intenzioni dipendono non solo dalla collaborazione dei Governi ma anche dalla collaborazione delle amministrazioni” rimarca Pasquale Valentini (Pdcs). Giuseppe Maria Morganti (Libera) punta il dito sul memorandum di intesa sulla “collaborazione rafforzata”, che metterebbe in discussione “la nostra politica di neutralità attiva: “Il 26 di maggio è stato sottoscritto un accordo senza che noi ne fossimo minimamente informati. La cosa più preziosa per San Marino è stata definita con un accordo sottoscritto nel mese di maggio. E’ una cosa inconcepibile”. “Non si possono dire simili storture, consigliere Morganti. Lo Stato di San Marino è e rimarrà autonomo” replica il Segretario di Stato per il Turismo Federico Pedini Amati.

 

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Di seguito una sintesi degli interventi:

 

Riferimento del Congresso di Stato in merito agli incontri istituzionali tenutisi a Roma con gli esponenti del Governo della Repubblica Italiana e successivo dibattito

 

Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari: E’ stato espresso il concetto che San Marino deve aprirsi sul piano internazionale e nella comunità internazionale, ma dobbiamo ripartire dal rapporto con l’Italia. Cosa significa ripartire? Non significa che il rapporto si era fermato o non c’era più, ma se guardiamo l’orizzonte temporale possiamo capire che questo rapporto non è sempre stato un orizzonte costante. A volte gli interlocutori delle due parti si sono incontrati meglio, altre volte si sono incontrati con più difficoltà. Forse anche il percorso internazionale che San Marino sta facendo di associazione all’Ue aveva in qualche modo messo da parte il rapporto con l’Italia, mai abbandonato, ma non al centro delle azioni di politica estera. Non è difficile dimenticare che soltanto dieci anni fa parlavamo di un rapporto con l’Italia caratterizzato da grandi conflittualità, l’esterovestizione, le misure italiane contro le residenze all’estero di imprenditori, i contenziosi tributari, il costo economico nella riconversione verso gli standard internazionali, il grande sacrificio fatto per San Marino verso questo percorso di allineamento. Era da tempo che non si tornava ad avere un rapporto strutturato con l’Italia su vari livelli. Una effettiva interlocuzione ad ampio raggio su tutti i temi. Anche avere un buon rapporto con le Regioni e le Province confinanti. Sono tutti rapporti importanti con una collocazione ben precisa. Quello di Roma è stato a tutti gli effetti un vertice di Governo, composto da più incontri bilaterali. Non è un’azione estemporanea. Non è qualcosa che nasce e finisce, ma parte da lontano e vuole arrivare lontano. E’ un passaggio significativo ma non fine a se stesso. E’ il frutto di una consapevolezza che è maturata ufficialmente, non che prima non c’era. L’obiettivo fin dall’inizio è stato quello di rendere ordinario il rapporto tra San Marino e Italia e non più straordinario. La priorità era l’accordo sull’approvvigionamento energetico. Poi quello sulle frequenze. Questo lavoro ha portato all’apertura di tavoli tecnici su altri temi, ad altri confronti in materia di istruzione, in materia di turismo. Nel frattempo è diventata ancora più importante la collaborazione in materia sanitaria. Sul tema dei vaccini. Sul tema del green pass. Siamo arrivati a maggio dopo numerosi incontri a livello ministeriale e ci siamo arrivati con una reciproca consapevolezza di trasformare il rapporto tra San Marino e Italia, talvolta caratterizzato solo dalla gestione dell’emergenza, in un rapporto proiettato in avanti, volto a costruire il futuro. San Marino e Italia hanno una sfida comune: la ripartenza post Covid. Siamo entrati a far partire dell’Iniziativa Adriatico Ionica che permetterà di collaborare con l’Italia in materia di progettazione e questo ci permetterà di avvicinarci ancora di più all’Unione Europea. Durante gli incontri si sono espressi dei concetti fondamentali e di questo dobbiamo essere orgogliosi come Paese. Non esistono più criticità sul piano fiscale tra San Marino e Italia. C’è la volontà italiana di supportare San Marino nel percorso di associazione, non come Paese sponsor ma come Paese sponsor, perché l’Italia vede che il rapporto bilaterale può migliorare. L’evoluzione dell’Ue riduce i margini per i paesi membri di negoziare accordi con Paesi terzi. C’è l’aspetto di supportare San Marino in maniera diversa nella gestione dell’emergenza Covid. Sul tema della sanità si lavorerà su una nuova intesa che superi l’approvigionamento dei vaccini e sul riconoscimento del green pass sammarinese. Si è ricominciato a parlare di lavoro sulle infrastrutture comuni, di aeroporto, viabilità, temi legati all’energia. Siamo consapevoli che c’è ancora tanta strada da fare. Non è un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza. Proiettati in avanti cercando di capitalizzare al massimo il lavoro fatto.

 

Alessandro Cardelli (Pdcs): Ho apprezzato l’approccio del Segretario Beccari, che da quando si è insediato ha sempre avuto un obiettivo: cerchiamo di consolidare il rapporto con l’Italia ma cerchiamo di farlo in modo che sia continuo e non occasionale. Metodo importantissimo. Dal momento in cui maggioranza e Governo si sono insediati, i rapporti sono stati continui e hanno portato risultati importanti. E’ emerso l’interesse su temi cruciali per San Marino. Il risultato di collocazione dei bond è stato importante. Tutti questi aspetti legati ad un rinnovato rapporto con l’Italia sono di buon auspicio. Nella passata legislatura c’è stato un unico rapporto con la visita del ministro Moavero, che però non ha prodotto risultati. Il lavoro di questa maggioranza in politica estera è importante e mi auguro che gli incontri possano portare a breve alla conclusione di accordi. Penso in materia di servizi finanziari alla libera circolazione, alla vigilanza, al superamento del T2, su cui c’è disponibilità a discutere, l’aeroporto, le dogane. Mi rincuora che si sia iniziato a discutere di questi temi fermi nel cassetto da anni. Questo è il risultato di una intera maggioranza. Differentemente dal Governo precedente questo Governo crede fortemente nel rapporto con l’Italia.

 

Gian Nicola Berti (Npr): Negli ultimi 20 anni le buone relazioni non ci sono sempre state, a volte per causa nostra, a volte per egoismi, e in questo non siamo stati neanche tanto bravi nel porci nella condizione dei piccoli Stati di non avere punti deboli almeno a livello mediatico. La gogna mediatica è stata una cosa che San Marino ha subito. Dal 2008 in avanti abbiamo intrapreso un percorso virtuoso, di cui tutte le forze politiche possono andare orgogliose nel cercare di dare un altro vestito alla Repubblica. E’ arrivato il momento di cambiare pagina. E’ un altro libro, è un libro bianco. A maggio è stato scritto un capitolo importante. Abbiamo notato che gli incontri non sono stati solamente tra i presidenti delle due repubbliche ma anche tra gli esponenti del Governo. Con queste modalità l’Italia ha voluto dare un segnale importante, del fatto che iniziamo a parlare la stessa lingua e perseguire gli stessi obiettivi. Tanti sono i tavoli tecnici aperti. Credo che per una volta, se non sia il caso di rendere costruttivo questo dibattito politico nell’interesse della Repubblica.

 

Nicola Renzi (Rf): I rapporti con l’Italia sono per noi ombelicali. Non si può prescindere da buone relazioni con l’Italia, è fattuale. Come non ricordare il 2008, vero e proprio spartiacque. Non ho remore nel dire che per un certo periodo siamo stati in guerra con l’Italia. Una guerra che ha fatto anche dei morti. Oggi ci possiamo finalmente lasciare alle spalle. Non abbiamo saputo difendere alcuni interessi rilevanti. Oggi bisogna guardare avanti. Ricordo la visita di Frattini, la visita di Napolitano, l’incontro che abbiamo fatto con i delegati del ministero degli Esteri, il ministro Tria delle Finanze e il sottosegretario Giorgetti. Anche questo fu un grande risultato perché in base a quella visita si aprirono tanti tavoli tecnici e politici descritti nelle prime 4 pagine della relazione del Segretario Beccari. Penso agli incontri costanti con il ministro Moavero e poi Di Maio. Non si può parlare dei rapporti se non in relazione all’accordo di associazione con l’Ue. Premessa doverosa. Non voglio sminuire il risultato della visita ufficiale fatta a Roma. Ma sto chiedendo: questo Governo ha in mente di dare applicazione ai tavoli tecnici previsti dalla convenzione vigente o vogliono ritrattare quella convinzione? Vogliono fare un passo ulteriore? Avanti verso l’accordo di associazione con l’Ue, avanti nei rapporti con l’Italia ma senza mistificare.

 

Mirko Dolcini (Domani Motus Liberi): Epoca Visco. Epoca Tremonti. Il rapporto con l’Italia è ondulatorio per mille motivi. Ad oggi però il rapporto è buono. I buoni rapporti sono necessari per la convivenza e lo sviluppo economico del Paese, anche da un punto di vista regionale, provinciale, dell’opera dei singoli cittadini. Ci sono diversi tavoli tecnici aperti, andiamo avanti, non fermiamoci. Ringrazio tutti i Segretari di Stato, la maggioranza, e tutti i cittadini. La strada è ancora lunga per mantenere questo equilibrio positivo. Rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti.

 

Segretario di Stato per la Giustizia Massimo Andrea Ugolini: L’incontro che ho avuto con il ministro Cartabia è stato senz’altro fruttuoso. Abbiamo voluto rendere noto il percorso di San Marino verso una riforma dell’ordinamento giudiziario, improntata al principio dell’indipendenza della magistratura. La riforma è tesa all’osservanza dei principi internazionali. Prevista intesa formazione per i magistrati sammarinesi. Si è discusso della possibilità di tracciare nuovi percorsi di collaborazione comune tra i due Stati e una collaborazione anche per l’interscambio di magistrati in determinate ipotesi e per un tempo limitato. Un gruppo di lavoro si sta adoperando per correggere alcune disfunzioni del processo penale. Si è affrontata l’ipotesi dell’introduzione dei braccialetti elettronici. Per dare piena attuazione al principio rieducativo è necessario pensare a nuovi modi per la gestione della misura di contenimento. Bisogna tenere conto delle ridotte dimensioni del nostro carcere, in grado di accogliere solo 11 persone. L’incontro è terminato con la firma dell’accordo in materia di sequestri e confische. Questa è la dimostrazione di una rinnovata intesa.

 

Paola Barbara Gozi (Pdcs): C’è l’impegno a rimettere al centro il rapporto con la vicina Italia. Ora i rapporti sono improntati alla costruzione di rapporti mirati in tutti i campi e si intende dare continuità. In campo finanziario è scaturito un tavolo tecnico pragmatico sull’e-commerce. Sul lavoro prosegue il monitoraggio del lavoro frontaliero e la promozione di attività condivise di formazione. Anche in ambito sportivo gli ottimi rapporti instaurati hanno portato alla volontà di sviluppare prossime collaborazione. In ambito sanitario prosegue il cammino verso il ritorno alla normalità. Accordi di cooperazione anche nel campo dell’istruzione. Il Governo sta mandando un segnale chiaro, quello di aver intrapreso la propria riforma, con una politica lungimirante. I meriti sono di tutta la maggioranza e non di una sola forza politica. La metodologia ha richiesto un forte cambiamento nella cultura politica del nostro Paese. E’ un traguardo di crescita della nostra democrazia.

 

Giovanni Maria Zonzini (Rete): Penso che si debba evidenziare il fatto che il rapporto tra Roma e San Marino è imprescindibile. Anzitutto per il dato geografico. Rapporto con l’Italia non può prescindere da scelte strategiche in riferimento all’altro grande vicino, l’Unione Europea. Tornando alla visita di Roma, gli accordi sono interessanti, quello con il Ministero alle Finanze apre alla fatturazione elettronica semplificando le procedura. Importante anche l’accordo sulla confisca e i sequestri che permette anche il recupero di somme ingenti per le casse dello Stato. Un introito rilevante che fa assolutamente bene. L’accordo sulla cooperazione rafforzata: importante che si stabilisca che una volta all’anno ci sia un incontro tra i due Parlamenti, fermo restando che San Marino deve rivendicare la sua neutralità.

 

Alessandro Bevitori (Libera): Ho sentito parlare con un certo trionfalismo di incontro di portata storica, ma utilizzerei queste definizione per quando i risultati saranno portati a casa. Si stanno cercando di recuperare questi rapporti che erano andati ai minimi termini già dalle politiche scellerate degli anni Novanta, la mancata firma con il Segretario Fini del 2006, sono stati fatti errori drammatici in politica estera, oggi tutti si stanno impegnando su questo fronte. Un protocollo è stato firmato, speriamo ci sia modo di discuterne a posteriori, ma sarebbe stato interessante poterne parlare anzitempo per l’interesse della Repubblica. Visto che si sbandiera che oggi i rapporti sono idilliaci, oggi richiamo i colleghi a lavorare per portare a casa i risultati. Il dossier targhe è ancora completamente sul tavolo irrisolto. Abbiamo il problema per quanto riguarda il riconoscimento dei vaccini. Inoltre non si è più parlato di viabilità.

 

Iro Belluzzi (Npr): Politica estera: c’è un’accelerazione dell’associazione con l’Europa, il rafforzamento degli accordi con l’Italia, la ripresa in mano dei dossier che sono rimasti aperti per tantissimi anni. Considero l’Italia come un paese amico e molti dei rapporti che si erano incrinati erano frutto di scelte non univoche svolte all’interno di San Marino. Molto spesso per ottenere vantaggi di basso cabotaggio. La ripresa della speranza di ricostruire l’economia, la socialità, la parte legata allo stato sociale, avviene soltanto attraverso una scelta che non può più essere ondivaga da parte della nostra Repubblica. Nel 2006 grande speranza per poterci riallineare in un contesto necessario poi bloccato dagli interessi di una parte legata al mondo finanziario e bancario.

 

Segretario di Stato per il Lavoro Teodoro Lonfernini: E’ stato un momento storico per il nostro Paese. Perché dico storico? Le relazioni tra la Repubblica di San Marino e Repubblica italiana sono sempre state il fondamento della politica estera del nostro Paese. Questo è all’interno del programma di Governo, di una volontà ben precisa di stabilire un dialogo costante. Il riferimento del Segretario Beccari è completo della parte storica sia della parte attuale. Fa sorridere trovarci oggi ad elogiare il lavoro del collega, o di tutti coloro che hanno contribuito, ma fa sorridere perché soltanto qualche mese fa eravamo in Aula a discutere una mozione di sfiducia nei suoi confronti proprio perché eravamo nel periodo più complicato dal punto di vista dell’epoca Covid. Sono passato attraverso momenti di lavoro dell’Aula dove si parlava del rapporto con l’Italia in maniera a tratti disarmante a tratti preoccupante. Dobbiamo continuare a lavorare con intensità su quella fase nuovo che gli incontri di Roma hanno aperto nella vita del nostro Paese. Ci saranno elementi di confronto. Dovremo dimostrare di mantenere una concentrazione altissima per proseguire con quella credibilità che abbiamo ricostruito e riconquistato. Sulla parte bilaterale avvenuta con il Ministro Orlando. Abbiamo approfondito soprattutto la parte del lavoro frontaliero. Fattore importante per la nostra economia, ad oggi siamo ad un numero di 7mila frontalieri. Lavoreremo su un protocollo. Lavoreremo con l’Italia al fianco per poter capire quanto anche nel passaggio intermedio potremo accedere a finanziamenti di carattere internazionale per le tutele dei lavoratori.

 

Pasquale Valentini (Pdcs): Gli incontri con il premier italiano e il presidente della Repubblica sono incontri non so se storici, ma sicuramente non ordinari, anche per il contesto in cui sono avvenuti. Non voglio fare il racconto di quello che abbiamo fatto prima noi, ma vorrei stessimo attenti quando parliamo dell’Italia, perché stiamo attribuendo ad essa colpe che non ha rispetto al percorso che stiamo facendo. Se prendiamo il periodo a cavallo tra le tre legislature precedenti, 2010-2015, il Parlamento italiano ratifica all’unanimità quattro dei principali accordi su cui basiamo oggi le nostre relazioni. A questi si affiancano un’altra miriade di accordi, nel campo della sanità, tra Regioni, etc. Com’è stato possibile quello che è successo in quegli anni? Non era normale. Abbiamo fatto in pochissimo quello che altri Paesi non erano riusciti a fare. La Svizzera si domandava come avevamo fatto. L’incontro ha richiesto un grosso lavoro di preparazione. Mi rammarica che come Consiglio abbiamo potuto dare pochissimo contributo. Vedremo nei tavoli bilaterali. Il tema sarà che le problematiche da affrontare le possiamo affrontare con serenità dell’Italia se lo facciamo nella chiave in cui l’Italia si può porre. E’ importante sapere come andremo a quei tavoli. Dobbiamo coinvolgere il Parlamento. Fondamentale il dialogo tra le amministrazioni: perché le buone intenzioni dipendono non solo dalla collaborazione dei Governi ma anche dalla collaborazione delle amministrazioni. L’uscita dalla black list non sarebbe avvenuta in quei tempi se allora chi era alle Finanze non avesse detto: sono 5 anni che le nostre amministrazioni dialogano e collaborano. Dunque c’è anche un problema di coinvolgimento delle amministrazioni. E sarà un problema di competenza. Perché per stare a quei tavoli bisogna sentirsi alla pari. Se chiediamo cose che in questo momento sono in contraddizione con quel percorso, allora la raccomandazione è: prepariamoci a trarre il massimo di conclusioni dalla bontà di questi incontri. Dobbiamo chiarire bene come ci vogliamo mettere nel contesto europeo, una volta chiarito quello il rapporto con l’Italia potrà essere speciale. Dobbiamo essere convinti di questo.

 

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Il grande faro della nostra politica estera è la difesa della nostra neutralità. Non possiamo rinunciare alle nostre politiche di neutralità in cambio di eventuali ipotesi di accordo di natura economica, sociale, sanitaria. Non si mette sullo stesso piatto un principio sacrosanto compensandola con eventuali privilegi che potrebbero arrivare anche da accordi ben fatti. Abbiamo sempre sostenuto l’Italia negli organismi internazionali, ma sempre difendendo la nostra politica di neutralità attiva. Il 26 di maggio è stato sottoscritto un accordo senza che noi ne fossimo minimamente informati. La cosa più preziosa per San Marino è stata definita con un accordo sottoscritto nel mese di maggio. E’ una cosa inconcepibile. Vi rendete conto della gravità di quanto stiamo esaminando in questo frangente? Sono il più grande amico della Repubblica italiana, mi sono preso anche del traditore della patria.

 

Segretario di Stato per il Turismo Federico Pedini Amati: Abbiamo venduto la nostra sovranità? Nel documento si afferma che i rappresentanti si potranno confrontare, non è un obbligo, la durata è non vincolante. Non si possono dire simili storture, consigliere Morganti. Lo Stato di San Marino è e rimarrà autonomo. Non è che dicendo quello che lei ha detto, Morganti, San Marino non sarà più autonoma. Poi se lei vuol far passare questo messaggio, continui pure. L’accordo sul turismo è fermo al 2004. Io con Franceschini ho firmato un accordo di cooperazione nell’ambito del turismo dove è previsto anche l’accordo territoriale sul turismo. Accordo che il ministro Garavaglia ha sposato in toto e stiamo portando avanti insieme. Il progetto che coinvolge 116 Comuni italiani limitrofi e cercheremo fondi europei a Bruxelles. E’ arrivato il finanziamento estero. Ci siamo messi in protezione. Non diamo messaggi sbagliati e fuorvianti solo per il gusto di dire quanto male avrebbe fatto un Segretario agli Esteri.

 

Miriam Farinelli (Rf): Su ciò che si porterà a casa riusciremo a valutare la bontà degli accordi. Mi rammarico come il consigliere Valentini della mancanza di coinvolgimento del Parlamento che fa assumere a tutte le cose un sapore diverso.

 

Segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi: Il comma che stiamo affrontando è assolutamente fondamentale. Non tratta solo dei rapporti che San Marino ha con tantissimi Paesi ma del rapporto principe. Obiettivo della missione era strutturare un contesto di confronto e dialogo che non si limiti all’analisi di circostanze di emergenza, ma quello di creare un confronto periodico e continuativo che in qualche modo sposti il rapporto che San Marino ha sempre avuto con l’Italia in una vera e propria collaborazione strategica. Affrontiamo ora più che mai il tema dei temi, lo sviluppo economico. C’è il settore della cyber security. Il settore della qualità. Il made in San Marino. Gli accordi sottoscritti per la formazione di un ente di accreditamento e l’allineamento agli standard internazionali, tracciamento dei prodotti. Elevare la qualità dei soggetti che operano in un contesto economico e in un perimetro di sicurezza. Ufficio marchio e brevetti, disponibilità ad agganciare un addendum rispetto alla convenzione del 39. Internazionalizzazione delle imprese italiane sul territorio sammarinese. E-commerce. Caso targhe per quanto riguarda le problematiche legate alle imprese e ai sequestri. L’obiettivo di questo tavolo sarà avere una prospettiva comune e prevenire i problemi nella convinzione che andarli a risolvere sarà più difficile che avere invece un percorso comune.

 

Matteo Ciacci (Libera): Bisogna essere assolutamente uniti sulla politica estera. Devo fare alcune considerazioni di carattere politico. Arriviamo alla lettura di un protocollo di intesa senza nessun coinvolgimento nemmeno pure della Commissione Estera. Su questi temi di grande caratura serviva e serve un rilevante dibattito anche a livello politico nelle formule più opportune. Il focus dev’essere quello di salvaguardare la nostra neutralità attiva per essere attori veri e sostanziali nella politica internazionale in cui veniamo egregiamente rappresentati. Leggendo il paragrafo 3 del protocollo pongo delle questioni. Qual è la nostra neutralità attiva nell’ambito di questo paragrafo? Questo è il tema su cui dovremo oggi confrontarci. Facciamo esempi pratici. Nel 2019 abbiamo avuto una visita di un rilevante ministro degli Esteri, Lavrov, in quella circostanza Lavrov sostenne che aveva apprezzato la politica estera di San Marino che non aveva imposto le sanzioni contro la Russia, e queste politiche credo ci abbiano permesso di avere un pass di primaria importanza per accordi che poi hanno portato allo Sputnik.

 

Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti: Tutti quelli che sono i tavoli strutturali che San Marino deve avere con l’Italia diventano con questo accordo costanti e in continuità. Oggi abbiamo la fortuna di avere due Segretari degli Esteri che hanno un’ottima relazione tra loro. Vorrei a questo punto entrare nel merito di quelli che sono stati gli incontri bilaterali. Abbiamo firmato lo scambio di lettere che darà vita ai due Decreti che permetteranno di attivare il processo sulla fatturazione elettronica tra due Stati, in questo siamo dei precursori. Abbiamo ragionato di vari temi, ma il più significativo anche in prospettiva di accordo di associazione è stato quello di riaprire una tematica importante sulla vigilanza bancaria. E’ attraverso un riassetto che sarà possibile conseguire e ottenere un obiettivo per noi imprescindibile di libera circolazione dei servizi finanziari. Abbiamo rappresentato la necessità di procedere per step. Altro elemento che ho notato nell’ambito degli incontri è che la conoscenza del sistema sammarinese non è così approfondita da parte degli organismi tecnici italiani. Altro tema è la possibilità di tornare a gestire direttamente le dogane per le operazioni extra Cee. Si tratta solo di strutturarsi senza neanche i costi di gestione.

 

Carlotta Andruccioli (Domani Motus Liberi): Gli incontri nei vari livelli rappresentano un punto di partenza molto positivo. Al quale però dovranno seguire altri incontri. Abbiamo letto la relazione depositata oggi sugli incontri e ascoltato anche il riferimento di qualche Segretario. Si è sempre descritto un clima collaborativo. Nel percorso europeo che il nostro Paese sta facendo è centrale il supporto italiano così come è centrale la collaborazione ad esempio sulla risoluzione di un problema come quello del T2. In gran parte di competenza dei singoli Stati. Grazie alle riforme che andremo a fare, ad esempio sulla fatturazione elettronica, potremo risolvere i problemi doganali delle nostre imprese. Abbiamo visto che già da questo punto di vista c’è un impegno a risolvere la questione. Prioritaria una collaborazione in materia di vigilanza finanziaria.

 

Alessandro Mancini (Npr): La politica estera, soprattutto per un Paese piccolo come il nostro è la forza più grande che si può avere. Ricordiamo i tempi bui. Io c’ero in quei Consigli, mi ricordo bene cosa diceva l’opposizione. Non c’era quello che è successo in queste prime ore di dibattito. Non c’era una divisione così forte su quello che si doveva fare. Non si era così divisi. Spiace. Il suo intervento Morganti è stato un po’ troppo aggressivo, fuori dalla cornice del dibattito. Non ci sono veti incrociati. C’è una collaborazione negli organismi internazionali.

 

Alessandro Scarano (Pdcs): Questo Governo ha sempre ribadito l’importanza del rapporto con l’Italia. E’ da qui che bisognava ripartire e su questa strada dobbiamo assolutamente proseguire. E’ il segno tangibile di un nuovo percorso di relazione tra i due Stati. Dobbiamo essere capaci di non disperdere quanto avvenuto. Una visita che non avviene per caso, ma avviene a seguito di una rinnovata fiducia e collaborazione tra i due Stati, che dimostrano come le scelte compiute dalla maggioranza vadano nella giusta direzione. Dobbiamo essere capaci di capitalizzare al massimo questo momento. Dobbiamo riuscire ad essere parte attiva in progetti di sviluppo ed intercettare le opportunità che si delineeranno in futuro.

 

Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete): Qualche decennio fa i rapporti con l’Italia erano così stretti che non c’era bisogno di momenti come questo. Il filo con l’Italia nel corso del tempo si è sfilacciato, a mio modo di vedere per una volontà sammarinese di volersi isolare per certi motivi non troppo nobili. Tutto questo per dire cosa? A prescindere dai protocolli siglati, da se siano state o meno solo fotografie, cosa che non penso perché siamo tornati a casa con qualcosa. Non mi sembra che ci sia una perdita di sovranità.

 

Oscar Mina  (Pdcs): E’ stato ribadito più volte che i tre giorni di Roma rappresentano uno spartiacque tra un scenario in cui le relazioni tra San Marino e l’Italia erano legate alla contingenza. Il lavoro che è stato fatto è di sostanza e oggi è sotto gli occhi di tutti. Tanti i temi importanti. Istituzione di un osservatorio sul lavoro frontaliero. C’è un interesse legato alla mobilità e al percorso di associazione con l’Ue. Da parte di entrambe le parti c’è la consapevolezza che tavoli congiunti e continui possono portare opportunità di sviluppo. Mettersi attorno a questi tavoli per una collaborazione comune che soddisfi entrambi gli Stati. Auspicando quindi questo rapporto necessario e ad ampio raggio proiettato in avanti nella consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga.

 

Fernando Bindi (Rf): Vorrei essere molto prudente e riportare tutti con i piedi per terra. La convenzione del ’62: credo che sia altrettanto storica. Il regno d’Italia riconosceva la minuscola Repubblica. Vi esorto, senza sminuire niente, alla prudenza, a valutare i passi possibili, a sottolineare le buone intenzioni e le impostazioni che non nascono adesso. Quando sento parlare di T2, sono vent’anni che ne sento parlare. Per non parlare del settore bancario e finanziario su cui aspettiamo ancora i memorandum e le nuove firme. I problemi sono lì da molto tempo e non è detto che siano rimasti lì perché i Governi sammarinesi erano incapaci.

 

Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Si è appena concluso l’incontro tra le due delegazioni, quella del Ministero dell’Istruzione italiano e quella della Segreteria di Stato sammarinese. Da parte della controparte italiane si è trovata disponibilità a dare una risposta positiva sulla revisione degli accordi del 1983 partendo da una nostra proposta. Lo scambio di informazioni relativo alle carriere scolastiche e altri temi che avevamo portato sul tavolo. Risultato importante che nell’arco di un mese tutti i Segretari di Stato di questo Governo abbiano incontro i loro omologhi oltre ad incontro con premier e presidente della Repubblica. La contestualità di questi fenomeni è qualcosa di importante da non sottovalutare. Ha una valenza positiva e anche una responsabilità. Ma non mi piacciono due cose. La prima è che c’è un attento linguaggio dell’opposizione su molti temi. Quando si dice: per noi è importante avere buoni rapporti, non basta, dietro quei buoni rapporti c’è altro, c’è una visione diversa della politica. Dire che bastano le buone relazioni è una visione diversa.

 

San Marino News Agency

 

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