Consulenze trasparenti, Repubblica futura risponde a Rete

Consulenze trasparenti, Repubblica futura risponde a Rete

Consulenze trasparenti, Repubblica futura risponde a Rete

Il comunicato emanato dal Movimento Rete nella giornata di ieri è, obiettivamente, qualcosa di esilarante.

Rete, infatti, ha avuto l’ardire di congratularsi con il Congresso di Stato per aver assicurato “la trasparenza di tutte le consulenze che riguardano le segreterie di Stato, la Pubblica amministrazione e il Pubblico Allargato” e si intesta i meriti per la previsione dell’obbligo “della pubblicazione, ogni sei mesi, sul sito internet gov.sm, dei prospetti riepilogativi di tutte le consulenze dello Stato con privati”.

Siamo felici.

Finalmente, ne siamo certi, il Paese potrà conoscere le delibere di consulenza per importi milionari concesse l’anno scorso a Rotschild ed a Jp Morgan per la collocazione del debito pubblico e per il rapporto col Fmi: delibere che, si dice, ci costino complessivamente più di 5 milioni di euro e che tuttora sono secretate e inaccessibili a chiunque.

Finalmente potremo conoscere il contratto stipulato discrezionalmente e senza procedure di trasparenza pubblica con Cargill da parte del segretario di Stato alle Finanze, che ha generato 150 milioni di euro di spesa per lo Stato + 4,5 milioni di interessi sul debito, ed i costi di tutte le consulenze connesse a tale contratto (studi legali in primis). Contratto anch’esso secretato ed inaccessibile, così come la delibera che ne autorizza la stipulazione.

O forse no? Forse continueremo a non poterli conoscere? Onestamente crediamo che, diversamente dalle dichiarazioni trionfalistiche di Rete, continueremo a non potere conoscere questi elementi così importanti per la cittadinanza per poter conoscere e giudicare l’operato dei propri amministratori.

Si perché questa è la legislatura dei segreti. Delibere secretate, anche se comportano spese per decine o centinaia di milioni di euro; relazioni secretate, come quella della famosa commissione di indagine sulla materia delle telecomunicazioni, composta da persone di parte, senza alcuna competenza sulla materia che andavano a trattare ma utile per accusare qualcuno di antipatico al governo; addirittura verbali degli organismi istituzionali secretati per gli stessi membri di quegli organismi, come quelli del Consiglio giudiziario plenario di quel famoso 24 luglio 2020 in cui la maggioranza pose le condizioni per la falciatura di quasi metà dei giudici del Tribunale sammarinese.

Modus operandi mai visti nella storia, se non negli anni bui del connubio politica-affari di questo Paese. E Rete è pienamente corresponsabile di questo metodo, che è l’esatto contrario di quanto aveva sempre sostenuto. Per questo fa veramente sorridere leggere certe comunicati…

Concludiamo ricordando gli ultimi 2 esempi di opacità e segretezza. Proprio ieri la maggioranza, in Commissione Finanze, ha bocciato 2 ordini del giorno di Repubblica futura, uno che chiedeva la piena trasparenza sull’utilizzo delle risorse provenienti dal debito pubblico (già perché, fra le altre cose, non si sa neppure come il governo stia spendendo quelle risorse…) e l’altro che chiedeva la conoscibilità dei cosiddetti “grandi debitori” delle banche (quei grandi debitori, a volte personaggi molto in vista, che generano, poi, quei dissesti che spesso obbligano lo Stato a intervenire con salvataggi…).

Due ordini del giorno bocciati, a dimostrazione che la trasparenza esiste solo a parole…

 

 

Repubblica futura

 

 

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