Antonio Fabbri – L’informazione: ‘Utilizzo dei libretti con modalita’ Mazzini era illecito gia’ dal 1996′

Antonio Fabbri – L’informazione: ‘Utilizzo dei libretti con modalita’ Mazzini era illecito gia’ dal 1996′

L’informazione di San Marino

“Utilizzo dei libretti con modalità Mazzini era illecito già dal 1996

241mila le posizioni analizzate 200 sono finite nel fascicolo

Funzionario Aif Serra: “E’ tutta una ragnatela di soggetti collegati e collegabili

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Nella mattinata di ieri, davanti al giudice Gilberto Felici, si è conclusa l’audizione dell’ispettore Paolo Francioni. Hanno completato
le domande gli avvocati
Alfredo Nicolini e Moreno Maresi,
difensori di Luigi Moretti.
Domande incentrate oltre che su
alcuni specifici passaggi anche
sulla contestata associazione a
delinquere. In un passaggio delle relazioni a firma dell’ispettore e del funzionario Aif, Walter Serra, si parla infatti di “sodalizio criminoso”. Il quel contesto Francioni ha spiegato che le indagini sulla associazione a delinquere sono state condotte dal magistrato e che venne usata quell’espressione nell’ambito di una relazione richiesta dal Commissario della Legge del quale è stata utilizzata la medesima espressione. L’avvocato Maresi ha chiesto conto di di un passaggio di 38.500 euro, tenuto conto che Moretti, in sede di interrogatorio, aveva dato spiegazione. “Vi vennero delegate indagini per cercare riscontro di questa affermazione?” ha chiesto Maresi. “A noi no”, ha risposto Francioni. Quindi le domande
specifiche degli altri avvocati
Maria Antonietta Pari e Caterina
Filippi, legali rispettivamente
di Bruscoli e Tortorella, e di Federico
Fabbri Ercolani per Mirella
Frisoni. L’avvocato Simone
Menghini, difensore di Stolfi, ha
chiarito attraverso le domande
all’ispettore Francioni come, dal
libretto Arrivederci – quello su cui
confluirono i soldi della famiglia
Amati (ritenuti la tangente per la
Nuova banca privata poi divenuta
Cs) – una parte della provvista
fosse già presente, ma non è chiaro
quale fosse la provenienza.
Quando i denari alimentarono il
libretto Giulio2 ricondotto a Stolfi,
i denari sul quel libretto erano
promiscui e non è quindi certo
fossero tutti della famiglia Amati.
Specificazione ritenuta importate
dalla difesa.

Concluse anche da parte degli altri
legali le domande all’ispettore
Francioni, è iniziata nella tarda
mattinata l’audizione del funzionario
Aif, Walter Serra.

L’escussione del testimone è iniziata
da parte dell’avvocato di Podeschi,
Baruca e Giovanni Lonfernini,
Stefano Pagliai.
Utilizzo dei libretti con
modalità del conto Mazzini
era illecito già dal 1996

Serra venne affiancato al nucleo
Antifrode, su richiesta del magistrato
all’Aif, per le verifiche sui
flussi finanziari. E’ emerso che
sono state 241 mila le operazioni
e i rapporti scandagliati di cui
circa 200 sono entrati nelle indagini.
Questo il dato numerico.
Poi l’avvocato Pagliai ha chiesto
se, all’epoca, l’utilizzo dei libretti
al portatore come mezzo di pagamento
fosse consentito.
“No. Non nelle modalità abnormi
riscontrate” nei passaggi del
conto Mazzini, ha di risposto
Serra. Il funzionario Aif ha quindi
spiegato che già con Decreto
del ‘96 venivano posti dei “paletti
precisi” sull’utilizzo dei libretti.
Già nel 2005, data di inizio
delle movimentazioni contestate,
l’ordinamento vietava il passaggio
di mano in mano dei libretti,
passaggio che “doveva essere canalizzato
e palesato”. Se cioè il
libretto passava da Tizio a Caio,
doveva esserci conseguente registrazione
del passaggio presso
la banca. Il fatto che nella prassi
fosse usato come frequente mezzo
di pagamento viene confermato,
ma “per esperienza diretta
già dal gennaio 2007 venivano
fatti identificare i soggetti dei
libretti al portatore anche tramite
altre banche. Nella prassi
bancaria qualcuno ha consentito
passaggio tra soggetti diversi.
Dopo il 2008, poi, scattò l’obbligo
dell’adeguata verifica”.

Come si risalì all’anagrafica Mazzini
Su domanda dell’avvocato Pagliai
Serra ha spiegato che “si risalì a
chi avesse aperto l’anagrafica
Mazzini con l’aiuto di un tecnico
informatico. E’ emerso che l’anagrafica,
con la matricola 1002 fu
aperta da Canuti. Più che altro,
tuttavia, era Roberti che apriva
i libretti, ma anche Canuti, facendoli
aprire con un centesimo
come supporto vuoto da consegnare
a Roberti che agiva sugli
stessi anche telefonicamente”, ha
riferito Serra. Quindi la domanda
sui reati presupposti e la risposta
che, come riferito già dall’ispettore
Francioni, per i tre casi della
Nuova Banca Privata di Amati,
la sede di Banca Centrale e la
finanziaria dei Colombini si può
parlare di “tangente”, cioè “il
prezzo che un soggetto paga per
ottenere ciò che non riesce a ottenere
per canali ordinari”.

Il No e poi il Sì a Nuova banca
Così ha spiegato Serra cosa intendessero
per “tangente” nella
relazione, rilevando che per due
volte ad Amati venne negata la
banca, perché “tramite la sua finanziaria,
la Polis, aveva collocato
prodotti finanziari senza autorizzazione
dell’Ispettorato per
il credito e risparmio, che quindi
aveva rigettato la sua domanda.
A quel punto attraverso altri due
soggetti, Ruggeri e Carbonetti,
riuscì ad ottenne la licenza” che
il governo concesse nonostante il
parere negativo dell’Ispettorato.
Negli altri due casi, ricostruisce
Serra, sono evidenti dalle carte
le anomalie che hanno portato gli
inquirenti a parlare di “tangenti”.
Poi l’avvocato Pagliai è tornato,
anche con Serra, sul caso dei
50mila euro ricevuti da Claudio
Podeschi. Serra ha confermato
quanto già chiarito da Francioni,
che non ci sono elementi per dire
che la scritta “Podeschi” su una
contabile sia riferita a “quel” Podeschi,
al quale viene contestato
comunque di aver ricevuto oltre
2,8milioni di euro.
Le Parti Civili e il Pf
Nel pomeriggio l’udienza si è
aperta con le domande delle parti
civili. Antonella Monteleone, in
rappresentanza dell’Ecellentissima
Camera, ha puntato su una
ricostruzione del sistema.
“Un utilizzo abnorme dei libretti
– ha confermato Serra – strumentale
a fare perdere le tracce. Era
proprio un tessuto orchestrato
per fare perdere le tracce del denaro
denaro”,
ha detto Serra. Nell’esposizione
il funzionario Aif si è
avvalso di uno schema, una sorta
di mappa, che ricostruisce i
passaggi. “I soggetti che movimentano
i libretti sono sempre gli
stessi, collegati o collegabili. E’
tutta una ragnatela, una maglia
concatenata che, se si tracciasse
una riga vedrebbe tutti i soggetti
interessati collegati tra loro,
percorrendo lo schema sia in un
verso che nell’altro”. Domanda
dalla Parte Civile anche sui reati
presupposti, su cui molto hanno
puntato le difese per evidenziarne
l’assenza di verifica. “Ma lei
era al corrente che c’è stata, ad
esempio sul caso della nuova
banca privata, una indagine per
corruzione nei confronti di Amati,
poi archiviata”?, ha chiesto il
legale. “No”, ha risposto Serra.
“Per forza di cose quindi lei non
è al corrente di tutte archiviazioni
dei reati presupposti per cui
si è indagato”, ha detto il legale,
evidenziando quindi che sui reati
presupposti l’indagine c’è stata.
Ha quindi chiesto di acquisire
agli atti gli atti di quelle indagini.
L’avvocato Monteleone ha quindi
chiesto: “Ritiene che la movimentazione
di somme oltre per sei
milioni a fronte di un reddito dichiarato
per Podeschi di 40mila
euro, sia una anomalia?”… “Sì”,
è stata la risposta. L’avvocato Sabrina
Bernardi dell’Avvocatura
dello Stato ha quindi chiesto di
ricostruire il finanziamento da
Finproject a Stolfi di 350mila
euro e dei passaggi relativi a quella
contestata transazione. Sempre
per l’Eccellentissima Camera
all’avvocato Alessandro Monteleone,
chiesto conto del rispetto
delle norme in quelle transazioni.
“Non erano mai rispettate le
disposizioni vigenti”. Domande
anche dall’avvocato Gianna Burgagni,
legale di parte civile per la
Dc. “Le modalità poste in essere,
sono compatibili con ipotesi di
riciclaggio?” “Direi – ha risposto
Serra – che sono lo strumento
principe. Sono modalità utilizzate
proprio per creare difficoltà nella
ricostruzione”. Anche il Procuratore
del fisco, Roberto Cesarini,
ha poi chiesto di ripercorrere gli
oltre sei milioni passati per la società
Polider, tutti attraverso trasferimenti
“senza causale e senza
giustificazione del rapporto
sottostante”. Lunedì riprenderà
l’esame di Walter Serra da parte
delle difese.
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