L’informazione di San Marino (di ieri)
Collaterale assistenza o trasparenza
Marino Cecchetti
La politica sta decidendo sulla presidenza di Banca Centrale. O l’ente continua a prestare ‘collaterale assistenza’ al ‘gruppo criminale’ in funzione del quale sarebbe stata impostata fin dall’inizio, oppure imbocca la strada della trasparenza e comincia col buttare fuori i tanti scheletri negli armadi. Comunque ha bisogno di rimettere in ordine i propri conti altrimenti rischia il fallimento e deve senz’altro recuperare i soldi sborsati dallo Stato per coprire i buchi creati dai delinquenti interni a dette banche a partire dai soci, secondo Emilio Della Balda. Della Balda è stato presidente di Banca Commerciale Sammarinese, crocevia della corruzione italiana (Enav, Libia) e sammarinese (Conto Mazzini). Banca
che, con una operazione di alta
‘ingegneria finanziaria’ (frase
storica di Mario Giannini), è
passata ad Asset Banca con un
esborso dello Stato di cui si attende
di conoscere l’ammontare
dal giugno del 2012.
L’abitudine a foraggiare con
soldi pubblici i buchi fatti nelle
banche dai proprietari e dai
gestori delle banche stesse è cominciata
con Banca del Titano.
L’atto basilare della vicenda Bdt
fu firmato dal Presidente di Banca
Centrale, Antonio Valentini,
con ‘procedura d’urgenza’. Oltre
16 milioni lo Stato ha speso.
Però nell’atto c’è scritto esplicitamente
che lo Stato non è creditore.
Eppure il Comitato per il
Credito ed il Risparmio pro tempore
(Stefano Macina, Fiorenzo
Stolfi, Tito Masi e Ivan Foschi)
non intervenne. Anzi sembra
che abbia avallato la condotta
del dr. Valentini scavalcando il
Consiglio Direttivo che invece si
sarebbe rifiutato di riconoscere
l’urgenza.
Importante, per il Paese, che la
politica scelga bene fra i candidati
alla Presidenza di Banca
Centrale e con un ben chiaro
mandato.