Massimo Lugli su La Repubblica di eri collega in un articolo sui Casamonica tira in ballo anche la Repubblica di San Marino.
In ormai 40 anni di egemonia malavitosa, i Casamonica e i loro alleati non sono mai stati accusati di un solo omicidio. Menano, non sparano, secondo l’antica tradizione romana che disprezza il cacafoco ed esalta la forza dei cazzotti. Non a caso tra i tanti parenti ci sono due pugili di ottimo livello. Se proprio c’è da premere il grilletto, magari contro la serranda di un fidanzato sgradito o di un commerciante riottoso a sganciare il pizzo, l’incarico viene affilato alla manovalanza ben remunerata: kosovari, albanesi e romeni.
Un’amministrazione da multinazionale: depositi nelle banche di San Marino o in altri paradisi fiscali (spesso affidata alle donne che, oltre a lanciare malefici e fare le carte, godono di un certo prestigio, come nella tradizione para-matriarcale degli zingari cristiani) e una protervia da gang di quartiere. (…)
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