SU INCASSI DA IGR, GIU’ DA MONOFASE; MENO SPESE PER IL PERSONALE
Migliorano i conti per la Repubblica di San Marino. Il bilancio consuntivo 2010 dovrebbe infatti chiudere attorno ai 50 milioni di euro di deficit, rispetto ai 70 previsti. E sugli incassi da imposte il trend e’ in aumento nei primi tre mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2010.
Dunque, senza volere affermare che il peggio e’ alle spalle, la segreteria di Stato per le Finanze fornisce in una nota gli ultimi dati sullo stato di salute dei conti pubblici, da cui si deduce che la situazione non e’ cosi’ negativa. Il recupero di circa 20 milioni di rosso e’ dovuto ai 32 milioni risparmiati grazie a economie di spesa, al bilancio positivo per circa 6 milioni della gestione residui e a un “surplus dell’accertamento complessivo delle entrate rispetto alla previsione di circa 3,5 milioni”. In tutto circa 40 milioni cui sommare, in negativo, una variazione di circa 15 milioni tra accantonamenti e calo della monofase da 3 milioni. Per quanto riguarda le entrate, specifica la nota, si ha un maggiore incasso dell’imposta Igr per 8 milioni di euro rispetto al dato assestato, mentre la monofase cala appunto di tre. Per le economie di spesa, gli acquisti di beni e servizi calano di 2,8 milioni, le spese per i dipendenti pubblici di quattro, i trasferimenti correnti agli enti pubblici di tre e le spese in conto capitale di sei. Il bilancio consuntivo in rosso di 50 milioni tiene inoltre conto dell'”incasso per competenza del conguaglio Igr 2010, stimato in circa 10 milioni”, e di “ulteriori accantonamenti al fondo svalutazione crediti che per ragioni di prudenza sono stimati al momento fra i 14 ed i 16 milioni”. Oltre al consuntivo 2010 fanno ben sperare anche i primi tre mesi dell’anno, un periodo, specifica la nota, “nel corso del quale non si manifestano alcuni degli incassi delle principali imposte”. Cosi’ dall’Igr si incassano, al netto della ritenuta Ecofin e della tassa sulle attivita’ riservate Lisf, due milioni di euro in piu’, il 16%. Crolla di 14 milioni l’incasso dall’Ecofin, “per effetto della contrazione della raccolta bancaria”, ma il dato incide sul bilancio in “minima parte”, dato che il 75% viene versato al Paese di provenienza. Stabili gli incassi dell’imposta erariale, mentre quelli dell’imposta sull’esercizio delle attivita’ riservate diminuiscono dell’11%. Ancora. Pollice verso per l’imposta di bollo, con incassi “sensibilmente” inferiori al trimestre dell’anno precedente. “Tuttavia, occorre rilevare che la riscossione di tale imposta non segue una costanza e linearita’ nel tempo e quindi un solo trimestre e’ un termine di confronto troppo riduttivo per analisi di gettito”. Infine la monofase, che cresce di 0,8 milioni, con il valore “comprensivo anche dei tributi accessori (interessi e sanzioni) e dell’imposta speciale sui prodotti petroliferi. Il dato riferito alla sola imposta monofase evidenzia un incasso nel periodo di 1,6 milioni in piu’ rispetto al trimestre 2010”. Proprio i dati del 2010, conclude la nota, dimostrano che “in contrapposizione con le critiche e i rilevi dell’opposizione, sia in sede di approvazione dell’assestamento sia in sede di approvazione della finanziaria, il governo e la segreteria di Stato hanno operato fattivamente nell’intento di contenere i costi e garantire una stabilita’ del gettito tributario al fine di invertire la tendenza negativa degli ultimi anni”. Insomma, “e’ fuori luogo l’allarmismo ingenerato negli ultimi giorni attraverso la stampa locale in merito alla presunta incertezza dei conti pubblici”.