Denunciato dalla Guardia di Finanza, con l’accusa di contrabbando di gasolio, un amministratore di una società sammarinese.
Da più siti web d’informazione di San Marino e della Romagna si apprende che, “durante un turno di controllo del territorio, l’attenzione della Guardia di Finanza di Forlì si è focalizzata su un autoarticolato che, mentre sostava nella zona industriale dell’hinterland cittadino”, è stato “rifornito di carburante da una cisterna posizionata all’interno di un capannone“. A seguito degli accertamenti, “è emerso che il proprietario del capannone e del veicolo” è di San Marino, operante nel settore degli autotrasporti con un discreto parco automezzi, per i quali il costo dei rifornimenti “è stato notevolmente ribassato grazie all’importazione clandestina del carburante“. I due autisti, “pur essendo regolarmente assunti dal soggetto economico sammarinese, hanno comunque percepito il reddito di cittadinanza“.
Inoltre, “è stato appurato che la società si avvaleva della residenza fiscale sul Titano per acquistare a prezzi notevolmente più bassi il carburante che poi distribuiva in Italia, senza pagare le accise: questo comportamento, oltre a essere un illecito penale, rappresenta indubbiamente una forma di concorrenza sleale nei confronti delle società sane operanti nello stesso settore“.
Il servizio delle Fiamme Gialle “è terminato con la denuncia dell’amministratore della società sammarinese, un italiano residente in Romagna, per il reato di contrabbando di gasolio, il sequestro di quattro cisterne, due autocarri e oltre 2.000 litri di gasolio“, mentre “gli autisti (cittadini italiani che lavoravano per la società sammarinese), risultati percettori del sostegno economico del reddito di cittadinanza, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Forlì e segnalati all’Inps per l’interruzione dell’irrogazione del beneficio e il recupero delle cifre indebitamente percepite“.
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