Contratto industria. Usl illustra in conferenza stampa perche’ non firma. Agenzia Dire

Contratto industria. Usl illustra in conferenza stampa perche’ non firma. Agenzia Dire

Agenzia Dire

Lavoro, contratto industria. Anche Usl non firma

Biordi: “Rappresetatività vero limite della trattativa”

Nel rinnovo del contratto per il
settore industria, siglato oggi da Anis e Csu, non compare la
firma ne’ di Osla, come annunciato ieri dalla stessa associazione
di categoria, ne’ di Usl. I rappresentanti del terzo sindacato
non hanno pero’ voluto mancare all’incontro conclusivo di oggi
alla sede dell’associazione industriale, diversamente da quelli
di Osla. E in un faccia a faccia successivo con la stampa mettono
in chiaro il perche’, ovvero, la convinzione che il contratto e
la questione della rappresentativita’ sindacale, inserita nel
testo del rinnovo, vanno discusse su binari paralleli.
“Eravamo presenti- spiega il segretario generale Francesco
Biordi- perche’ abbiamo partecipato a tutto il percorso dalle
prime fasi della trattativa”. Al tavolo con Anis e le federazioni
della Csu il sindacato di Biordi c’e’ stato in definitiva
“perche’ condividiamo la necessita’ di un contratto unico-
puntualizza- ma a certe condizioni”. Pomo della discordia del
rinnovo e’ stato infatti l’allegato sulla rappresentativita’,
definitivo il “vero limite” della trattativa con Csu e Anis. Usl,
come richiesto, ha consegnato ai partecipanti del tavolo tutta la
documentazione relativa ai suoi 1.800 iscritti, per certificarli.
“La stessa Iss- sottolinea Biordi- ha certificato che Usl
raggiunge il 21% della rappresentanza totale dei lavoratori”, e
non ha nessuna remora ad affrontare l’argomento. Ma la partita in
gioco, osserva, e’ molto piu’ grande: e’ la tutela della liberta’
sindacale. Nell’allegato di fatto, “si pongono delle condizioni-
chiarisce Pancrazio Raimondo, del direttivo Usl e segretario Uil
frontalieri- per limitare la possibilita’ di formare una nuova
organizzazione sindacale”.
Con un contratto si vorrebbe cosi’
modificare la normativa del ’61, alzando la soglia necessaria
alla formazione di un sindacato, attualmente prevista di 500
iscritti, e intervenendo anche sulla contribuzione volontaria.
“Si vuole modificare uno status giuridico delle organizzazioni
sindacali- sottolinea Raimondo- con un allegato al rinnovo del
contratto industria, ma per noi e’ un’altra la sede preposta”.
Francesca Busignani, segretario della federazione Industria,
ammette il rammarico: al tavolo Usl e’ riuscita a portare nel
contratto due aspetti rilevanti, quale l’attenzione alla
formazione e crescita dei lavoratori e alla sicurezza. Malgrado
tutto, anziche’ sul rinnovo contratto industria, il focus degli
incontri e’ stata la rappresentativita’, “altro tema importante-
sottolinea- che avrebbe dovuto essere trattato in un altro
tavolo”. Per i vertici di Usl le condizioni per trovare una
sintesi sul contratto unico esistono, ma “non e’ accettabile-
concludono- un’impostazione sulla rappresentativita’ che nei
fatti tutela il fortino dei sindacati esistenti”.
E ancora: “E’ un’impuntatura incomprensibile”.

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