Contro la Csu in merito al rinnovo del contratto per la Pa

Contro la Csu in merito al rinnovo del contratto per la Pa

Lascia di stucco il pesantissimo comunicato con cui la CSU reagisce brutalmente di fronte alla scelta del Governo di non aumentare le indennità di funzione percepite da una parte dei pubblici dipendenti.
Il tono e le espressioni usate sono volgari ed offensive e si attribuiscono al Governo affermazioni e comportamenti inventati, tanto che si stenta a credere che il Comunicato provenga da organizzazioni sindacali riconosciute. I Dirigenti della CSU lo hanno letto prima di darlo alla stampa? Ma forse “siamo su scherzi a parte”.
Mai si dovrebbero oltrepassare certi limiti nella dialettica fra soggetti che hanno un ruolo pubblico/istituzionale così importante, pur nella legittimità di posizioni critiche anche aspre.

Il Governo sarebbe colpevole di aver adottato una decisione che tiene conto delle difficoltà in cui si trovano non solo il bilancio dello Stato, per il vistoso calo delle entrate, ma l’intero Paese (come d’altra parte lo stesso comunicato CSU riconosce).
Da dove viene tanto livore?

Una reazione così inqualificabile è del tutto sproporzionata rispetto alla materia del contendere. Si vogliono togliere diritti? Si diminuiscono alcuni stipendi? C’è chi, in virtù di questa decisione, non arriva alla fine del mese o perde il lavoro?

Il Congresso di Stato non toglie nulla a nessuno. Non si ledono diritti, altrimenti la stessa CSU li avrebbe lesi negli ultimi rinnovi contrattuali dal 2001 ad oggi, firmando per ben 4 volte contratti senza la rivalutazione delle stesse indennità.

A maggior ragione oggi ci dovrebbe essere senso di responsabilità da parte anche della CSU che dovrebbe sostenere una politica di contenimento utile proprio ad evitare i buchi di bilancio.

Si ribadisce che per le finanze pubbliche si tratta di risparmiare 700 mila euro.

Gli stipendi sono aumentati coprendo l’inflazione e le indennità non vengono né tolte nè decurtate. Facendo un esempio pratico, la rivalutazione delle indennità comporterebbe un ulteriore aumento mensile che va da circa 2 euro per chi ha buoni stipendi, fino a circa 30 euro per chi ha super stipendi. Non è dunque fuori luogo la verbosa invettiva?

Le accuse di inaffidabilità sono respinte al mittente. Troppo spesso si vuole stare ai tavoli senza assumere le correlative responsabilità.
Il resto non merita né risposta né commento…..chi ha più testa l’adoperi. E speriamo che, seppur tardivamente, la CSU dia dimostrazione di maggiore consapevolezza, misura e rispetto.

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