Contro San Marino, a Forlì. Caringi e Papi. Addosso a Banca Partner glissando su Smib

Contro San Marino, a Forlì.  Caringi e Papi. Addosso a  Banca Partner glissando su Smib

I vertici della Repubblica di San Marino hanno fornito una  prova della loro qualità davanti al pm della Repubblica di Forlì, Fabio di Vizio, portando acqua al fronte – ne avevamo bisogno? – di chi sta attaccando il  Paese.

Essi hanno rappresentato una Repubblica  in mano a persone che non si distinguono  per una scelta di vita, per dei principi, per delle convinzioni. Persone  appiattite in una rissosità da tutti contro tutti, senza remore di sorta, dimentiche  del ruolo per cui sono finite lì,  fino a trascurare  – verrebbe da dire – la loro stessa dignità. 

Non si distinguono,  davanti a Di Vizio, nemmeno Stefano Caringi e Luca Papi (già responsabile della Vigilanza e Direttore di Banca Centrale), che sammarinesi non sono e, a San Marino,  lavorano, in sostanza,  solo per pochi anni. Eppure anche loro partecipano alla rissa non distinguendosi dagli altri,  come ci si sarebbe potuto aspettare se non altro per l’esperienza di studio e di lavoro  da essi maturata altrove. 

Anche Caringi e Papi davanti a Di Vizio  pensano di salvarsi dalle contraddizioni in cui  da soli si sono cacciati, ad esempio,   attaccando a più non posso  Banca Partner  che aveva chiesto un prestito di ultima istanza, ma ignorando la necessità analoga della San Marino International Bank, ex Banca del Titano.  Perché, i due,   a Di  Vizio non parlano, se non incidentalmente,  della  Smib? Pensano che Di Vizio non sappia della loro responsabilità nel passaggio  di proprietà di Bdt, costato allo Stato oltre 16 milioni di euro?

Di Vizio, nell’aprile 2010,   sapeva  certamente di tale singolare passaggio di proprietà.  Ma non si sofferma. A lui premeva  mettere con le spalle al muro  – come ha fatto – Caringi e Papi per non aver svolto i loro compiti di vigilanza. Ed ha calato su di loro colpi da Ko. (*)

Di Vizio, però,  nell’aprile 2010,  non poteva sapere che  anche la Smib, guidata da uomini scelti proprio da Caringi e Papi, aveva fatto un altro buco per il quale Banca Centrale – guidata ancora da Papi? – ha dovuto poi  erogare un prestito di ultima istanza di 5 milioni di euro dopo aver verificato – ma a Di Vizio non è stato detto – un azzeramento del patrimonio  come in Banca Partner. Così che i due hanno potuto sorvolare sulle ultime vicende della Smib ed attirare tutta l’attenzione  del procuratore  sull’azzeramento del patrimonio in Banca partner. Lo hanno fatto  riferendo    con ampia dovizia di particolari,  spinti da  quella rissosità di cui si è detto,  tirando in ballo, fra l’altro, – non si sa perché -, anche, ripetutamente,  l’ing. Marino Grandoni.

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(*) Papi ad esempio prova sostenere di non aver potuto fare vigilanza perché in pochi. Ma se siete in sessanta, ribatte il pm. Al che Papi: Lei sa quante persone ci sono in Vigilanza? In Vigilanza non arriviamo a venti persone, ma di queste venti persone dieci sono dei neolaureati. Di vere persone con le competenze e l’esperienza sono  quante? Cinque o dieci.

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