Controreplica della minoranza al Capitano

Controreplica della minoranza al Capitano

Errare umanum est….

Di tutto avremmo pensato del nostro Capitano di Castello, tranne che dover constatare la sua natura diabolica. Se è vero quello che dicevano gli antichi, e cioè se che errare è umano, perseverare è diabolico allora egli, alla luce del suo comunicato stampa emesso ieri, è indubbiamente diabolico.
Nel vano tentativo di giustificare o minimizzare la propria condotta, relativamente alla nota vicenda di “Villa Manzoni” egli invece ne conferma serenamente la gravità e ribadisce candidamen-te e spudoratamente termini e modalità.
Se nella sua missiva esibita in sede di esame del progetto presso la Commissione per le Poli-tiche Territoriali egli ha scritto che “fosse riscontrabile tra la maggioranza dei componenti un o-rientamento favorevole alla realizzazione dell’intervento” egli ha affermato, e continua a farlo, il FALSO. Falso perché nessun orientamento in merito è stato adottato dalla Giunta, nè da parte di es-sa. La Giunta di Castello ha invece deciso all’unanimità, nella seduta di martedì scorso, di soprasse-dere dalla discussione nel merito del Progetto per richiedere ulteriore documentazione. Nessuna po-sizione è stata espressa, da parte di alcun membro della Giunta. Se il Capitano di Castello intende contestare questo, gli ricordiamo che, data la natura pubblica della seduta, erano presenti anche al-cuni cittadini. Se poi vuole asserire che in separata sede (non sappiamo quale, forse via telefonica) egli abbia carpito da qualche membro della lista di maggioranza o comunque arbitrariamente inter-pretato un orientamento positivo relativamente al Piano Particolareggiato in questione, allora la-sciamo ai cittadini di giudicare se questo metodo può essere accettabile in un consesso civile e de-mocratico. I membri di minoranza, cioè, non sono stati informati, non gli è stata data la possibilità di esprimersi, di confrontarsi, di mettere a verbale le proprie posizioni. Tutti diritti solennemente sanciti, tra l’altro, dal Regolamento di Giunta approvato in una delle prime riunioni con il contribu-to di tutti.
Se nella missiva il Capitano di Castello “precisava chiaramente come la Giunta non avesse formalmente espresso alcun parere sulla proposta di Piano particolareggiato”, allora non si capi-sce come abbia potuto la Commissione per le Politiche Territoriali intendere del tutto diversamente e deliberare invece per l’attuazione del Progetto. Avrebbe dovuto prendere atto della carenza del Parere richiesto e rimandare il proprio esame ovvero decidere in contumacia. Se le parole del Capi-tano di Castello sono state travisate o distorte in seno alla suddetta Commissione, perché egli non lo ha denunciato e, una volta conosciuto l’esito della pratica cui è pervenuta la Commissione, non ha trasmesso una seconda comunicazione, questa volta più chiara, specifica e veritiera?
Un’ulteriore precisazione. Il Capitano di Castello ci accusa di lamentare la mancanza di e-lementi conoscitivi relativamente alla pratica di Villa Manzoni, elementi che avremmo potuto ac-quisire in occasione del pubblico incontro tenuto in merito dalla Segreteria di Stato per il Territorio il 3 agosto u.s. Anche in questa occasione egli dimentica, o finge di dimenticare, che la carenza di questi elementi conoscitivi è stata sì posta in evidenza da un membro di minoranza, ma sulla caren-za medesima hanno infine convenuto tutti i membri della Giunta e l’hanno ritenuta tale da non poter discutere ulteriormente. Noi sottoscritti, tra l’altro, avremmo anche serenamente accettato l’esito di una votazione sfavorevole alle nostre posizioni, anche – paradossalmente – in assoluta mancanza di materiale, perché questo starebbe comunque nella logica delle regole democratiche. Quello che non accettiamo – lo ribadiamo – è che ci è stata tolta la possibilità di parlare, di confrontarci, di discutere, di fare risultare a verbale le nostre posizioni. Ora ci manca solo che il Capitano di Castello ci dica che queste possibilità ci verranno concesse nella seduta del 23 settembre prossimo, data che era sta-ta già fissata proprio per la discussione del Progetto “Villa Manzoni”, quando oramai ogni decisio-ne, in ogni sede, è già stata presa.
Non meritano replica invece le accuse farneticanti e ridicole di ricerca di visibilità, rallenta-mento dell’operatività della Giunta e perdita di credibilità della medesima. La campagna elettorale è finita, anche se il Capitano di Castello non se n’è accorto, per cui non la cerchiamo visibilità, né la vorremo; capiamo che specialmente su queste questioni così spinose, il Capitano di Castello sia in-vogliato a cercare la celerità e la superficialità di giudizio e sia infastidito da chi voglia invece ap-profondire e verificare; infine, la credibilità dell’istituzione è stata certamente minata in questa cir-costanza, ed in maniere decisiva, ma proprio da parte del suo comportamento scorretto e antidemo-cratico.
Per tutte le motivazioni sopra espresse, noi sottoscritti riteniamo di ribadire la nostra richie-sta di dimissioni al Capitano di Castello di Serravalle. In caso diverso non mancheremo di rivolge-reci alle massime sedi istituzionali preposte – in primis l’Ecc.ma Reggenza – per informare del gra-ve abuso perpetrato, affinché siano prese le determinazioni del caso, atte a ripristinare il corretto funzionamento istituzionale e democratico di un importante organo dello Stato quale la Giunta di Castello di Serravalle, e restituire alla medesima la credibilità che merita.

Stefano Palmucci
Renato Rossi
Dalibor Riccardi
Damiano Giannoni

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