“Politiche fiscali spregiudicate, San Marino tornato agli onori delle cronache”

“Politiche fiscali spregiudicate, San Marino tornato agli onori delle cronache”

“Lo avevamo previsto: solo il Governo e la ex maggioranza pensavano che le politiche fiscali spregiudicate non avrebbero sortito reazioni”.

Enzo Merlini, segretario generale della CSdL, commenta così le “attenzioni” dei media nazionali italiani, ultimo in ordine di tempo il Sole 24 Ore, a proposito dei recenti provvedimenti relativi alle residenze fiscali “a condizioni più che agevolate, così come quelli per incentivare l’immatricolazione di barche e navi”.

“Tanto più – aggiunge Merlini – che siamo reduci da una clamorosa polemica conseguente al proliferare di autonoleggi e concessionarie: solo chi non voleva vedere non si è accorto che qualcosa non andava. Si è tornati a parlare di San Marino come di un paradiso fiscale: servono a niente le difese d’ufficio del Governo, tese a precisare che non lo siamo perché scambiamo le informazioni.

Conta di più la percezione degli obiettivi che si vogliono raggiungere della spiegazione tecnica. Tali obiettivi, perseguiti dal Governo e dalla ex maggioranza, sono chiari: tornare a cercare nuove entrate senza guardare troppo per il sottile, anche a costo di sottrarre risorse ad altre giurisdizioni come l’Italia, con la quale abbiamo accordi di buon vicinato, e l’Unione Europea, con la quale ci apprestiamo a firmare l’Accordo di Associazione. 

La giustificazione che così fan tutti è puerile. Ad esempio il Portogallo, Paese decisamente più influente di noi, ha dovuto cambiare rotta, anche perché gli altri si erano indispettiti. Possibile che non si capisca che è l’economia reale che va difesa e promossa e non le politiche farlocche? Possibile che si sia disposti a buttare a mare oltre un decennio di fatiche per riconquistare l’”etichetta” di Paese virtuoso?

Come può non essere condizionata negativamente un’impresa seria che volesse investire a San Marino, vista l’immagine che ne è emersa? Ora serve un cambio di rotta repentino: non l’aumento dei requisiti per ridurre il numero delle residenze atipiche, bensì l’abrogazione dei provvedimenti oggetto della discordia. Ora servono parole chiare in tal senso e fatti concreti dopo le elezioni”.

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