Convegno sul sistema finanziario di San Mariino

Convegno sul sistema finanziario di San Mariino

Rinnovamento normativo e prodotti finanziari innovativi: questo è il futuro del sistema bancario-finanziario sammarinese

Fondamentale è anche la creazione del “Fondo interbancario di tutela dei depositanti”


Il rapporto sul sistema bancario-finanziario sammarinese, terzo studio del progetto di sviluppo che la CSdL sta realizzando in collaborazione con Sanmarinolab, è stato presentato nella mattinata del 16 giugno nell’apposito convegno svoltosi presso la Casa del Castello di Domagnano.


La presentazione di questo studio è venuta a coincidere con il periodo di crisi economica in corso e con una fase molto delicata per lo stesso settore bancario-finanziario sammarinese, che ha subìto una perdita di immagine e di credibilità per effetto di fattori quali il giudizio del Moneyvall, che ha sottoposto San Marino a “procedura rafforzata”, la collocazione del nostro paese nella cosiddetta “lista grigia” stilata dal G 20 di Londra, e le note vicende giudiziarie che coinvolgono Istituti di Credito sammarinesi. Fatti questi che hanno proiettato verso l’esterno una immagine di San Marino non positiva.

Al convegno, i cui lavori sono stati introdotti e coordinati dal Segretario Confederale CSdL Giuliano Tamagnini, sono intervenuti Giovanni Ghiotti, Segretario Generale CSdL, e per Sanmarino Lab il dott. Denis Cecchetti, Direttore di Sanmarinolab, il prof. Antonello E. Scorcu, docente all’Università di Bologna, la prof.ssa Paola Brighi, anch’essa docente all’Università di Bologna, la prof.ssa Elisabetta Righini, docente dell’Università di Urbino.

In premessa, è stata ribadita l’importanza del settore bancario e finanziario, che deve svolgere anche un preciso ruolo di supporto e di promozione dei diversi settori dell’economia reale e produttiva, per fornire il suo fattivo contributo allo sviluppo economico-occupazionale e alla crescita equilibrata dell’intero sistema paese.

Negli ultimi anni si è verificata una forte espansione del settore bancario e finanziario, arrivando ad avere in territorio 12 Istituti di Credito e diverse decine di agenzie finanziarie. In questo senso, con questa “proliferazione”, si è realizzata una tendenza inversa rispetto all’Italia, nella quale si è verificato invece un processo di concentrazione degli Istituti di Credito. In generale, si tratta di un settore che ha fornito una importante risposta anche sul piano occupazionale, rappresentando uno dei principali sbocchi professionali per i giovani sammarinesi e residenti usciti dal circuito scolastico. Attualmente, i dipendenti delle banche sammarinesi sono circa settecento.

Premesso ciò, lo studio evidenzia come che la significativa espansione del settore bancario-finanziario in Repubblica, non ha portato a sviluppare una serie di prodotti e servizi innovativi ed avanzati, in quanto i punti di forza del comparto sono stati rappresentati principalmente da due capisaldi del sistema sammarinese: il segreto bancario e la fiscalità leggera. Ma da tempo, la comunità internazionale ha avviato un’azione di contrasto verso forme forti di riservatezza come il segreto bancario, richiedendo una più stringente regolamentazione delle piazze offshore – tra cui la stessa San Marino – ritenute fattori di instabilità finanziaria. Pertanto, per il sistema sammarinese si pongono due necessità di fondo:

1) Completare il processo di rinnovamento normativo, avviato da alcuni anni ma ancora non esauriente, affinché San Marino si adegui definitivamente agli standard normativi internazionali in materia di trasparenza, antiriciclaggio e lotta alla criminalità organizzata, con l’obiettivo di entrare al più presto nella withe liste del Moneyvall e innescare meccanismi virtuosi in grado di allontanare investitori indesiderati e ridare credibilità al sistema. Non basta “sanare” i rapporti con l’Italia, il paese con cui San Marino si è prevalentemanente rapportato, firmando in tempi brevi con lo Stato italiano gli accordi bilaterali in materia finanziaria e contro le doppie imposizioni fiscali; occorre al contempo anche ricercare i necessari accordi con l’Unione Europea.

In sostanza, il processo di rinnovamento normativo dovrà essere portato a termine con risolutezza e vera convinzione, se San Marino intende cogliere l’opportunità dell’essere “membro accettato” dalla comunità economica-finanziaria internazionale. Da questo punto di vista, essenziale è il ruolo della Banca Centrale, quale autorità di vigilanza con poteri anche di carattere normativo, per la completa attuazione delle riforme in corso e per il corretto ed efficiente funzionamento di tutto il sistema.

2) Sviluppare prodotti e servizi innovativi, concorrenziali sul mercato e in grado di attirare nuova clientela, come quelli offerte da altre giurisdizioni paragonabili a San Marino come il Lussemburgo, favorendo la crescita della professionalità degli operatori. Sarà questa la leva su cui potrà svilupparsi in futuro il comparto creditizio e finanziario sammarinese, e non la difesa a oltranza di forme forti di segreto bancario, non più tollerate dalla comunità internazionale.


Lo studio riafferma la necessità di rendere rapidamente operativo l’impegno già sancito per Legge di creare un “Fondo interbancario di tutela dei depositanti”, a salvaguardia dei risparmiatori e dello Stato in caso di eventuali crack fallimentari degli Istituti di Credito. In tal senso, le banche non possono sottrarsi alle loro responsabilità.

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