Corpo Diplomatico. Antonella Mularoni , Ap

Corpo Diplomatico. Antonella Mularoni , Ap

Avendo avuto la titolarità della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri nella scorsa legislatura, desidero fare alcune precisazioni a fronte delle più svariate (e in certi casi inverosimili) interpretazioni date delle prerogative e dei privilegi offerti dagli incarichi diplomatici e consolari e del valore dei relativi passaporti.
    Gli Ambasciatori a disposizione ed i Consoli (a disposizione o aventi una specifica giurisdizione) non godono di alcun privilegio o immunità diplomatica. Gli unici che godono di tali immunità sono i diplomatici accreditati presso un Paese estero e l’immunità è accordata da tale Paese esclusivamente sul suo territorio.  Le varie affermazioni che sarebbero state fatte recentemente nei tribunali italiani quanto ad immunità e a privilegi connessi a valigette o a passaporti diplomatici sammarinesi in capo a Consoli a disposizione sono dunque prive di fondamento sulla base del diritto internazionale.
    Inoltre, grazie alla nuova normativa adottata nella scorsa legislatura, i Consoli a disposizione non hanno più neppure il passaporto diplomatico, bensì il solo passaporto di servizio. Dunque il loro passaporto non è più diplomatico neppure nel nome.
Nella scorsa legislatura ho evidenziato in più occasioni ed in più sedi che la figura del Console a disposizione, inventata vari anni fa a San Marino probabilmente per accontentare qualcuno alla ricerca di un incarico, non è riconosciuta dal diritto internazionale e che era dunque opportuno anche per San Marino eliminare tale figura. Preso atto che non sussistevano le condizioni politiche per procedere alla revoca di tutti i Consoli a disposizione, ho comunque fatto in modo che si procedesse alla revoca di molti incarichi e che non si nominassero ulteriori Consoli a disposizione. Inoltre l’Allegato alla Legge n. 100/2012, approvata nel luglio scorso, ha previsto che i Consoli a disposizione siano “ad esaurimento”: il che significa che dall’entrata in vigore della legge è impossibile, ai sensi di legge, procedere a nomine di nuovi Consoli a disposizione.
Detto questo, auspico che in questa legislatura, anche alla luce di quanto avvenuto nella scorsa legislatura e all’inizio della presente, sia possibile approfondire seriamente il tema della inopportunità di concedere o mantenere incarichi diplomatici o consolari a chi esercita contemporaneamente attività bancaria e finanziaria, giungendo alle decisioni conseguenti.
San Marino, 14 marzo 2013
Antonella Mularoni

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