Corriere della Sera, Ivo Caizzi. Conti in Svizzera, Roma apre alla trattativa con Berna. Martedi’ l’Ecofin

Corriere della Sera, Ivo Caizzi. Conti in Svizzera, Roma apre alla trattativa con Berna. Martedi’ l’Ecofin

CORRIERE DELLA SERA

Risparmio. La questione sul tavolo del vertice Ecofin di martedì

Conti in Svizzera, Roma apre alla trattativa con Berna

Ivo Caizzi

BRUXELLES — Martedì prossimo è atteso all’Ecofin, dove c’è in agenda il negoziato comune dei 27 Paesi membri con l’extracomunitaria Svizzera sull’evasione fiscale. Ma il premier e responsabile dell’Economia, Mario Monti, ha anticipato a sorpresa una generica apertura a un possibile accordo bilaterale tra Roma e Berna sulla stessa materia. «In tempi brevi avrò un incontro, che mi è stato sollecitato e che sarò lieto di avere, con il presidente della Confederazione elvetica e con il ministro delle Finanze, che affronteremo con mente aperta e con spirito costruttivo», ha dichiarato Monti, spiegando le ragioni del cambio di rotta. «Con l’evoluzione recente sono venuti meno i due ostacoli a questo negoziato — ha detto —. Quello derivante dalla Svizzera, per quanto riguarda il problema transfrontaliero, che siamo lieti di aver superato. E quello di carattere Ue, dovuto alle eccezioni che l’Ue aveva mosso ai due accordi bilaterali con Germania e Gran Bretagna».

L’apertura di Monti ha sorpreso perfino tecnici del ministero dell’Economia e diplomatici presso l’Ue a Bruxelles, che fino a poco prima davano l’Italia schierata all’Ecofin sulla linea comune dell’Europa. Questa chiede che sia il commissario Ue alla Fiscalità, il lituano Algirdas Semeta, a negoziare con la Svizzera per conto dell’Ue e con più potere contrattuale. A Berna hanno replicato con la strategia degli accordi bilaterali proprio per rompere il fronte comune di Bruxelles. E, soprattutto, per evitare la fine del segreto bancario svizzero sugli evasori europei, già pretesa dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in indagini su quelli Usa.
La Svizzera ha concluso accordi fiscali con Regno Unito e Austria, suoi abituali alleati Ue nella difesa del segreto bancario. Ma ha raggiunto l’intesa politicamente più pesante con il governo di Berlino. In Germania però non piace all’opposizione perché, nonostante la promessa svizzera di introiti ingenti, garantisce l’anonimato ai grandi evasori tedeschi. Anche la Commissione ha contestato questi bilaterali con Berna. E li ha avallati solo dopo che a Londra e a Berlino hanno accettato di eliminare tutte le parti degli accordi coperte dalla normativa Ue.
Alla Svizzera preme molto una intesa con Roma per evitare la fuga dell’enorme evasione fiscale italiana nascosta nelle banche elvetiche. Ma Monti, che da commissario Ue aveva promosso l’azione ora sviluppata da Semeta, sembrava indisponibile. In più si era detto contrario ai condoni, che costituiscono una parte fondamentale dell’accordo proposto da Berna per continuare a opporre il segreto bancario nelle indagini sugli evasori italiani. All’Ecofin si dovrebbe capire se la sua apertura è solo tattica.
Ivo Caizzi

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