Corriere della Sera, “Scudo fiscale, ultima chiamata. Da San Marino arrivano le liste”

Corriere della Sera, “Scudo fiscale, ultima chiamata. Da San Marino arrivano le liste”

Corriere della Sera

“Scudo fiscale, ultima chiamata. Da San Marino arrivano le liste”
di S.Ta.

Si comincerà col rigore nello scudo fiscale e si proseguirà coi controlli incrociati dei redditi: l’Agenzia delle Entrate è pronta ad avviare la sua campagna anti-evasione fiscale. La illustra, in un’intervista al programma Faccia a Faccia di Radio 3, il direttore dell’agenzia, Attilio Befera. Lo scudo fiscale è «un’opportunità per mettersi in regola e chi non lo fa sa che troverà pane per i suoi denti» avverte Befera spiegando che «non si tratta di una forma di condono». Lo stanno facendo, spiega «un po’ tutti i Paesi europei per chi ha i quattrini irregolarmente all’estero». E’ il punto di cambiamento, continua Befera «connesso a un forte rafforzamento della lotta ai paradisi fiscali». E a questo riguardo è proprio di ieri la notizia dell’avvio di un «confronto costruttivo» dell’Agenzia con la Repubblica di San Marino. «Si sono gettate le basi per un’immediata collaborazione tra le due amministrazioni che porterà, a breve, allo scambio di informazioni relative ai cittadini italiani residenti nella Repubblica del Titano» segnala un comunicato dell’Agenzia. L’operazione scudo fiscale scatterà il 15 settembre: il giorno prima l’Agenzia diffonderà una circolare provvisoria sulle modalità d’attuazione che verrà confermata con le indicazioni definitive dopo la verifica con commercialisti e banche.

Ma non c’è solo lo scudo fiscale. In programma ci sono 15 mila accertamenti,quelli che si fanno per scoprire chi bara nel dichiarare al fisco i propri guadagni, chi insomma denuncia meno di quanto spende. «Noi facciamo un confronto tra quanto dichiarato e quanto speso: è l’accertamento sintetico, uno dei nostri cavalli di battaglia. Quest’anno ne faremo ben 15.000» dice Befera. Il divario tra le denunce e i livelli di vita è un problema, riconosce il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Se le cifre quadrassero «non avremmo la palla al piede di 100 miliardi di evasione l’anno. Finora la lotta all’ evasione era per far emergere il non dichiarato. Noi invertiamo: vogliamo vedere se quanto i contribuenti dichiarano corrisponde a quanto spendono». Ci sono situazioni «in cui si hanno viaggi ed auto lusso, figli in scuole specializzate e poi si dichiarano 8.000 euro. La sensazione è che viviamo come se ci fossero due Italie: una lavora, l’altra vive nel sommerso. E’ quasi un Paese parallelo» osserva ancora Befera. Infine i rimborsi dell’Irap, bloccati dallo stop delle richieste ‘on line’, il click day: la soluzione, «più equilibrata», potrebbe arrivare a fine ottobre, dice Befera.

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