Credito Sammarinese, ‘ndrangheta. La Banca Centrale cambia il commissario. Stefano Elli, IlSole24Ore

Credito Sammarinese, ‘ndrangheta. La Banca Centrale cambia il commissario. Stefano Elli, IlSole24Ore

Il Sole 24 Ore
Inchieste. I rapporti con la ‘ndrangheta
Credito Sammarinese, la banca centrale cambia il commissario

Indagini e vigilanza Dopo l’arresto del direttore generale Vendemini, su
richiesta della Dda, l’indagine si estende alla fiduciaria Polis

Stefano Elli

Credito sammarinese sempre più nell’occhio del ciclone. L’arresto del direttore generale Valter Vendemini, è stato disposto dal giudice sammarinese Rita Van-nucci su richiesta della Dda di Catanzaro per presunti rapporti con le cosche della ndrangheta. Motivo: l’apertura di un conto intestato (curiosamente senza presta-nomi o schermi fiduciari) a due elementi legati alle cosche, Vincenzo Barbieri e Francesco Ventrici. Dopo il fermo, la reazione della Banca Centrale della Repubblica che ha commissariato la piccola banca nominando un funzionario locale dell’Interpol, Maurizio Faraone. Una decisione che ha fatto molto discutere nella piccola repubblica e che, almeno in un primo momento, aveva fatto pensare a una sorta di militarizzazione della banca fondata e controllata dall’imprenditore Lucio Amati. Una decisione motivata dai vertici della banca centrale con la momentanea indisponibilità di professionisti disponibili, e subito rientrata visto che, nella serata di ieri, l’equivalente del Titano della Banca d’Italia, ha nominato un nuovo commissario: Nunziato Caliò, affiancato da un comitato di sorveglianza formato da Tania Ercolani, Matteo Toccacelli e da Maurizio De Marchis. De Marchis è già noto sul Titano per essere stato commissario in un’altra procedura: quella della Banca del Titano, a suo tempo oggetto di un tentativo di scalata da parte di una cordata formata dall’ex amministratore delegato della Banca popolare di Lodi Gianpiero Fiorani e da Lele Mora. Commissariata anche la società fiduciaria controllata dal Credito Sammarinese, la Polis. In questo caso il professionista scelto per la gestione provvisoria è Giovanni La Torre. Fonti vicine alla Banca Centrale, se da una parte ammettono che la situazione sia precipitata con l’arresto di Vendemini, dall’altra negano che tra la situazione interna della banca e le contaminazioni della criminalità organizzata, vi siano dei collegamenti. In realtà la tensione tra la banca della famiglia Amati e la Banca centrale era elevata sin dalla fine del 2009, quando la piccola azienda di credito era stata oggetto di un’ispezione mirata da parte della vigilanza locale. Un’ispezione durata sei mesi e conclusa ad aprile del 2010, il cui esito era stato comunicato con una lettera datata 27 maggio in cui si chiedeva un’assemblea straordinaria finalizzata alla ripatrimonializzazione della banca. Intanto la banca brasiliana con cui Amati aveva avviato trattative per l’acquisizione si è sfilata: annunciando di avere contestualmente avviato contatti a Lisbona con una banca portoghese.

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