Crisi di governo preoccupanti a San Marino ed a Roma

Crisi di governo preoccupanti a San Marino ed a Roma

Osla (Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori) esprime seria preoccupazione per l’inattesa fase di instabilità politica del Paese, anche in relazione a quanto sta accadendo nella vicina Italia e al futuro dell’accordo di collaborazione economica. A meno di tre mesi dalla creazione del nuovo Governo la nostra Repubblica è costretta a dover già prendere atto di oggettive difficoltà che emergono nell’operato della maggioranza. Non è questa la condizione ideale per poter pensare di proseguire sulla strada delle riforme necessarie a risolvere i tanti problemi che affliggono il Paese e per ridare slancio e competitività alla nostra economia.

Da troppo tempo, ormai, il lavoro quotidiano delle imprese e degli operatori della Repubblica deve scontrarsi con problemi che continuano a manifestarsi, sempre uguali, e per i quali ci sarebbe davvero bisogno di veder applicate quelle soluzioni che il mondo politico, invece, sembra solo riuscire a mettere a fuoco senza trovare le energie necessarie per tradurre le buone intenzioni in fatti concreti.

Quali che siano le crepe che minano la maggioranza, infatti, e temendo per la loro entità, è inevitabile provare un senso di grande preoccupazione per l’attuale situazione politica, i cui tempi di trattative dilatate all’infinito non possono che pesare negativamente sull’intero Paese.

L’ombra di una legislatura in cui ripetute frizioni politiche hanno ormai condotto al logorio del tessuto economico e imprenditoriale, non può essere rischiarata nemmeno dalla prospettiva della nuova legge elettorale, i cui grandi pregi dovranno misurarsi con la necessità pratica di organizzare delle coalizioni basate su solide intese, requisito, quest’ultimo, che pare proprio l’attore mancante sulla attuale scena politica, dentro e fuori da tutti i partiti.

Nonostante i ripetuti richiami al senso di responsabilità necessario ad affrontare i difficili passaggi di questo delicatissimo inizio d’anno, tutte le forze politiche, tanto di maggioranza quanto di opposizione, non sembrano aver trovato il modo di dialogare efficacemente fra di loro né, in qualche caso, al loro interno.

Allo stesso tempo, poi, anche il crollo del Governo Prodi in Italia ci spinge a essere sempre più pessimisti sull’immediato futuro della vita economica del nostro Paese. Se, come facilmente ipotizzabile, questo significherà una battuta d’arresto per quell’accordo bilaterale di cooperazione economica che oggi, ormai, non è più soltanto necessario ma indispensabile, sarà doloroso dover prestare ascolto alle voci disfattiste di chi, con grande cinismo o per tornaconto privato, vive predicando la fine di un sistema.

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