Crisi e casinò. La ricetta per uscire dalla crisi ?

Crisi e casinò. La ricetta per uscire dalla crisi ?

C’è una sinistra coincidenza fra l’articolo apparso oggi sul Quotidiano Nazionale a firma del Sen. Giancarlo Mazzuca e i movimenti in seno alla maggioranza, agitata nuovamente da tensioni legate al tema giochi della sorte.

Mazzuca nel suo intervento intitolato “crisi”, ripercorrendo la crisi greca fa un’analisi molto interessante della situazione sammarinese e lancia due proposte per salvare

San Marino : parco tecnologico e casinò.

Il Paese può essere salvato, secondo il Senatore, quindi dal gioco d’azzardo e dalla ricerca scientifica: un’ equazione molto interessante, soprattutto se proposta da un parlamentare italiano.

Costruire un parco tecnologico in uno Stato che non ha alcuna struttura votata alla ricerca, con le imprese che stanno fuggendo all’estero perché non più competitive, è una ricetta un po’ stramba per rilanciare l’economia; è come se dopo essersi infortunati alle gambe la riabilitazione iniziasse con la corsa.

E’ da tempo che si sente parlare in ambienti vicini alla maggioranza della volontà di ridurre il Paese a un protettorato italiano; volontà confermati ormai da fatti evidenti e anche dalle dichiarazioni del Sen. Mazzuca.

In questo mi pare ci sia un teorema sotterraneo che vorrebbe ridurre San Marino come la Cuba degli anni cinquanta: turismo, casinò e bordelli gestiti dal potente vicino americano.

Una sorta di porto franco, sotto stretta tutela politica, nel quale fare svolgere attività poco gradite.

E’ evidente che ci sono notevoli differenze, ma ritengo che l’opzione casinò lanciata da Mazzuca e molto ben vista da ambienti legati all’attuale maggioranza di Governo darebbe il colpo finale al nostro Paese.

Si aprirebbe un futuro per le giovani generazioni come croupier, camerieri, assistenti di sala, ballerine all’interno del settore dell’entertainment, sempre molto connesso a quello del gioco d’azzard
o.


Fa un po’ sorridere sentire lezioni su come risolvere la crisi da stati come l’Italia, paese nel quale il debito pubblico nel 2009 era pari al 115,8% del Pil e secondo stime salirà al 118,2% nel 2010 e al 118,9% nel 2011.

Altro settore in cui l’Italia è al primo posto delle classifiche è l’incidenza dell’economia sommersa sull’economia reale. Secondo stime del Fondo Monetario Internazionale l’Italia risulta al secondo posto con un’incidenza del 27%, preceduta solo dalla Grecia con il 30%, dati che fanno riflettere quando San Marino è esposto al pubblico ludibrio da media e politici italiani, additato come luogo nel quale è possibile fare economia non trasparenza.

Sono necessarie scelte di alto profilo che possano riconsiderare il modello di sviluppo del Paese, scelte nelle quale il rapporto con l’Italia deve essere normalizzato ma non può essere l’unica linea di sviluppo.

In questo il governo ha gravi responsabilità, ha varato un piano di promozione turistica da “barzelletta” con due giovani sorridenti che in inverno e in estate si baciano felici a San Marino, pubblicità su i cataloghi IKEA, iniziative di rilievo che mi pare possano qualificare il turismo a San Marino e poi siamo in attesa spasmodica per la II edizione dell’alba sul monte.

San Marino si merita di più e forse anche chi si dichiara amico della Repubblica, scomodando anche il Carducci e ci definisce regno dell’evasione fiscale, dovrebbe forse farsi un esame di coscienza e guardare in casa propria dove quando si parla di evasione fiscale, economia sommersa l’Italia è seconda solo a un paese, la Grecia.

Marco Podeschi

Coordinatore Movimento dei Democratici di Centro

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy