CRISI SI, MA QUALE? Leo Rondelli

CRISI SI, MA QUALE? Leo Rondelli

Quando si parla di crisi economica dobbiamo stare molto attenti. La crisi esiste ma bisogna rendersi conto che in realtà non tutti ne soffrono. Se il tuo reddito è diminuito ma le tue entrate riescono a coprire tutti i tuoi bisogni, per vivere non solo dignitosamente ma anche del superfluo, allora questa non è crisi. E in questa situazione si trovano la maggior parte dei Sammarinesi.

La vera crisi economica è una crisi dell’occupazione, e la stanno subendo quelle persone che hanno perso il lavoro, chi è da mesi in cassa integrazione, chi deve cercare il primo lavoro, e quelle persone o famiglie più disagiate che percepiscono un basso reddito non sufficiente a coprire le esigenze reali e i più elementari bisogni per vivere.

Purtroppo esiste anche un altro tipo di crisi, meno vistosa e più subdola e pericolosa, origine di gran parte dei mali di cui oggi il paese soffre. È la crisi dei valori, che sono la base di ogni società e dove noi tutti siamo i responsabili, a partire dal singolo cittadino fino all’intera macchina dello Stato. Questa crisi ha logorato e continua a usurare le fondamenta di una società civile e democratica.
Lo stato è in crisi economica (che non dipende solo dalla crisi economica mondiale, ma da una ereditata cattiva amministrazione dello Stato). Occorre trovare i rimedi e le soluzioni migliori a livello di occupazione e sviluppo del paese con nuove proposte e un nuovo rilancio dell’economia non più basato sui vecchi sistemi che ci hanno portato oggi a sprofondare nella nostra personale crisi economica e morale. Si deve intervenire anche sulle riforme che diano garanzie ai cittadini, per l’uguaglianza dei diritti, in modo da creare veramente uno Stato di diritto.

Gli “amministratori” del Paese sono in crisi di virtù. I politici hanno il dovere di essere onesti con il paese, dopo un impegno preso prima pubblicamente con gli elettori e poi giurando fedeltà allo Stato non possono permettersi di non tener fede alle proprie responsabilità per la salvaguardia e ricerca del bene del Paese e dei suoi cittadini, siate coerenti con quel giuramento. Soprattutto per i nuovi e giovani politici non prendete come modello certi esempi che hanno portato il Paese in questa situazione e che ancora oggi cercano di fare del loro meglio per distruggere e non far partire un nuovo sistema.
Se vogliamo veramente dare fiducia e speranza, soprattutto ai nostri giovani per credere in un futuro migliore, dipende dai nostri esempi e dalla coerenza fra quello che diciamo e quello che facciamo, altrimenti la crisi che a qualcuno piace tanto continuerà a resistere.

San Marino, 16 febbraio 2010

Leo Rondelli

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