Csu. Dalle forze di opposizione vicinanza ai lavoratori e condivisione dei motivi dello sciopero

Csu. Dalle forze di opposizione vicinanza ai lavoratori e condivisione dei motivi dello sciopero
Dalle forze di opposizione vicinanza ai lavoratori e condivisione dei motivi dello scioperoNell’incontro la CSU ha ribadito il no alle proposte fiscali del Governo di eliminare la quota esente, pari al 23,60%. Aumenterebbe di un quarto l’imponibile e taglierebbe una quota significativa di stipendio26 maggio 2011 – Vicinanza ai lavoratori e sostanziale condivisione dei motivi dello sciopero. È quanto hanno espresso i rappresentanti dei gruppi consiliari dei partiti di opposizione, che nella parte finale dello sciopero hanno chiesto di incontrare una delegazione della CSU e dei lavoratori, lasciando i lavori del Consiglio Grande e Generale. Lo sciopero, hanno detto, è uno strumento legittimo per esprimere il dissenso dei lavoratori verso le scelte, e soprattutto verso l’immobilismo del governo, che sta producendo danni enormi al paese, incamminato in una crisi di sistema che potrebbe travolgere tutti.
Hanno quindi consegnato un documento comune alla CSU, in cui hanno evidenziato i punti di convergenza con le posizioni sindacali: adottare la trasparenza attraverso lo scambio automatico di informazioni; siglare subito gli accordi con l’Italia; condurre una lotta senza quartiere alla criminalità; sostenere l’occupazione e le aziende sane, per evitare che le imprese continuino a lasciare il paese; fare la domanda di ingresso in Europa, rispettando la volontà popolare che si sarebbe dovuta esprimere attraverso il referendum.  Il Consiglio, hanno affermato i partiti di opposizione, è impegnato su temi come la riforma della PA, del tutta scollegata da un quadro generale di riforme, mentre i nodi cruciali dello sviluppo economico, della trasparenza e dei rapporti con l’Italia non vengono affrontati.
I Segretari Generali CSU, hanno sottolineato che al Sindacato non interessa il colore dei Governi, ma la capacità di dare risposte efficaci ai problemi dei lavoratori e del paese.  Tra le altre cose, hanno colto l’occasione per ribadire la netta contrarietà alle ipotesi fiscali del governo, che ha confermato l’intenzione di eliminare la quota esente, pari al 23,60%. Aumenterebbe di un quarto l’imponibile e taglierebbe una quota significativa degli stipendi. C’è bisogno di equità e di giustizia sociale, e allora i redditi dei lavoratori vanno tutelati mentre le risorse vanno cercate altrove, tassando i redditi e patrimoni ancora nascosti dei soggetti economici.
Da rilevare, come ultima annotazione sullo sciopero, la partecipazione della parlamentare riminese On.le Elisa Marchioni.
 
CSU
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