CULTURA. DUE CAPOLAVORI DEL TIEPOLO PER I 130 ANNI DI CRRSM Agenzia Dire-Torre1

CULTURA. DUE CAPOLAVORI DEL TIEPOLO PER I 130 ANNI DI CRRSM Agenzia Dire-Torre1

Quei due Tiepolo contesi, finalmente a San Marino. Da oggi, e per tutto il mese di aprile, chi entra nella sala della sede della Cassa di risparmio ha la possibilita’ di ammirare “una piccola grande mostra, con due opere di grande prestigio” del maestro veneziano Tiepolo: “Il ratto di Elena” e “La simulata follia di Ulisse”. Due momenti, accomunati dal ritmo della pittura e del colore, che raccontano l’incipit della guerra di Troia.
Soprattutto, ricorda il presidente della Fondazione San Marino Cassa di risparmio – Sums, Tito Masi, inaugurando la kermesse, si tratta di due capolavori acquistati dalla banca “alcuni anni fa, quando i tempi erano piu’ tranquilli”, e nemmeno ci si immaginava di attraversare quella “bufera da cui ora, nonstante rimangano dei problemi, siamo usciti”. Acquistati appunto, e poi depositati nel caveau della Fondazione Cassa di risparmio di Bologna. Un vincolo della Soprintendenza dei beni culturali ne proibisce infatti l’espatrio. Almeno fino a oggi. Le due tele hanno infatti varcato gli italici confini, almeno per il mese di aprile, anche se l’auspicio e’ di riuscire a superare definitivamente il vincolo della Soprintendenza. E contribuiranno alle celebrazioni dei 130 anni dalla fondazione dello storico istituto di credito del Titano.
Dunque la mostra “Tiepolo a San Marino”, il cui “sottotitolo potrebbe essere ‘Porte aperte alla
Cassa’ e’ un dono ai cittadini e ai clienti per rafforzare il rapporto con la banca”, aggiunge Masi. E se “il percorso delle due opere e’ stato travagliato”, conferma il presidente Crrsm,
Leone Sibani, ora “offriamo una grande opportunita’ per tutti i sammarinesi e non solo”.
Anche perche’ un Tiepolo sotto il Po e’ cosa rara, se si eccettua la pala della chiesa San Filippo Neri di Camerino. “Sono due piccole cose preziose che hanno un ritmo che si completa”
spiega il critico d’arte Pier Giorgio Pasini, sicuramente, al di la’ delle diatribe sul periodo di realizzazione, “tra i capolavori riconosciuti del Tiepolo”.

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