Un impegno costante nell’assistenza ai pazienti, sia attraverso prestazioni ambulatoriali, sia domiciliari con l’obiettivo di ridare valore alla vita nel momento della malattia e dignità nei momenti che accompagnano al fine vita.
È questa la sintesi del bilancio del primo anno di attività del servizio di Cure Palliative Territoriali, avviato nell’aprile 2023 dal Modulo Funzionale di Medicina del Dolore e Cure Palliative dell’Istituto per la sicurezza sociale, i cui risultati sono stati presentati questa mattina durante una conferenza stampa.
“I numeri evidenziano come siano state effettuate in generale oltre 7.200 prestazioni ambulatoriali, che comprendono anche le visite in libera professione, le infiltrazioni, le procedure diagnostiche e terapeutiche, oltre a consulenze fornite al Pronto Soccorso e ai reparti ospedalieri – riporta la nota dell’Istituto per la sicurezza sociale -. Per quanto riguarda l’Assistenza Territoriale, dall’avvio del servizio, sono 61 i pazienti che sono stati presi in carico nel loro domicilio. Tra questi, 22 sono ancora seguiti attivamente, 5 sono stati riaffidati all’Oncologia Iss che li segue assieme all’Associazione oncologica sammarinese, 4 ai propri Medici di Medicina Generale a seguito del miglioramento delle condizioni cliniche e 30 le persone, invece, assistite e accompagnate durante il fine vita, dato che sottolinea la natura cruciale dell’assistenza palliativa e che ha consentito, nella maggioranza dei casi, di terminare la propria vita a casa, in famiglia”.
“Questi numeri – spiega Daniele Battelli, responsabile del Modulo Funzionale di Medicina del Dolore e Cure Palliative – testimoniano l’importanza del nostro servizio ambulatoriale, che rappresenta un pilastro fondamentale per il trattamento del dolore e l’assistenza palliativa. Per quanto riguarda infatti le prestazioni Erogate, nel corso del primo anno, il nostro team ha effettuato oltre 500 visite mediche domiciliari e quasi 1.000 accessi infermieristici. Gli Infermieri Case Manager hanno svolto più di 300 visite domiciliari e gestito oltre 450 chiamate attive. A partire da settembre 2023, abbiamo introdotto la figura dell’Operatore Socio-Sanitario, che ha effettuato 22 interventi educativi a domicilio, supportando sia i pazienti che i loro caregiver”.
Il primo anno di attività del servizio di Cure Palliative ha evidenziato l’importanza di un’assistenza continuativa e dedicata.
“Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti dall’attività delle Cure Palliative Domiciliari nel suo primo anno di attività – dichiara il segretario di Stato per la Sanità, Mariella Mularoni -. Questo servizio rappresenta uno dei pilastri nel nostro sistema sanitario e socio-sanitario, garantendo assistenza e supporto ai pazienti e alle loro famiglie in momenti di estrema difficoltà. L’impegno e la dedizione del personale coinvolto sono la testimonianza del nostro continuo sforzo per migliorare la qualità delle cure offerte ai nostri concittadini”.
“I dati relativi al primo anno di attività del servizio di Cure Palliative – afferma il direttore del Dipartimento Socio-Sanitario, Pierluigi Arcangeli – sono estremamente incoraggianti e dimostrano l’efficacia dell’approccio integrato che è stato attuato. L’attività combina prestazioni ambulatoriali e domiciliari per garantire un’assistenza completa e personalizzata. Voglio ringraziare tutti professionisti coinvolti per l’impegno e la professionalità dimostrati, elementi che hanno permesso di raggiungere questi importanti traguardi”.
“Sono ampiamente soddisfatto del successo di questa iniziativa di assistenza altamente umanizzante, partita a marzo dello scorso anno – rimarca il direttore generale dell’Istituto per la sicurezza sociale, Francesco Bevere -. La quantità e la qualità delle prestazioni svolte, assieme al gradimento delle persone e delle famiglie coinvolte, indicano senza alcun dubbio che la strada intrapresa è quella giusta. Aver contribuito ad alleviare la sofferenza delle persone, migliorandone la qualità di vita e realizzando le cure nel loro domicilio, è garanzia della miglior assistenza possibile, su cui siamo orgogliosi di aver investito. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a dar sollievo e portare conforto alle persone che soffrono, nel convincimento che è sempre possibile farlo, anche quando siamo consapevoli che non serve a guarire la malattia”.