Da Nisii tutto questo non me lo aspettavo, IlTempo.it Fabio Capolla

Da Nisii tutto questo non me lo aspettavo, IlTempo.it Fabio Capolla

IlTempo.it

Fabio Capolla

08/01/2014 06:08

«Da Nisii tutto questo non me lo aspettavo»  
Pronta l’azione di rivalsa contro chi ha provocato il danno economico all’istituto

TERAMO «No. Da Lino Nisii non me lo aspettavo». Il presidente della Fondazione Tercas, Mario Nuzzo, parla per la prima volta dopo il ciclone che ha travolto Banca Tercas, con l’inchiesta principale che ha portato all’arresto dell’ex direttore generale Antonio Di Matteo e a diversi filoni di indagine che si stanno sviluppando a Teramo, Roma e Forlì.

Si è rotto l’asse di ferro ultradecennale Nuzzo – Nisii. Si è sentito tradito?
Non c’è dubbio che tutti noi: Fondazione, Banca e Consiglio, abbiamo avuto una straordinaria fiducia in Nisii come elemento di garanzia. Ho sempre percepito un sentimento di grande considerazione per l’attività che ha svolto. Quanto è successo dimostra che Nisii non aveva più il governo della banca. Se dipende da stati personali, se dalla stanchezza non so. Si dimostra che nessuno può rimanere troppo a lungo nello stesso posto. Poi ci si fida troppo delle persone che si hanno intorno. Tutto questo non me lo aspettavo. Non che potesse accadere, ci aspettavamo che il cambio di direttore generale poteva dare problemi. La Fondazione ha confidato nel fatto che le ispezioni potessero dare garanzie. Abbiamo sempre avuto nei confronti di Nisii fiducia e considerazione. Abbiamo sempre creduto che fosse il primo dei controllori. L’indagine penale ci dirà tanto. Soprattutto se anche lui è stato ingannato, capiremo quale è stata la profondità delle operazioni irregolari. Un uomo può essere di riferimento ma poi serve una struttura che operi. Di ciò abbiamo traccia nella comunicazione del commissariamento quando si parla di gravi irregolarità amministrative. Sono tali che neppure il cambiamento degli organi sarebbe stato sufficiente. Un meccanismo che quindi andava in profondità. Adesso bisogna accertare le responsabilità individuale.
Passaggio fondamentale per attivare l’azione risarcitoria che la Fondazione vuole compiere.
Ciò che è successo ha provocato danni gravi. La più danneggiata è la Fondazione come maggior investitore di Banca Tercas. La Fondazione avvierà tutte le azioni necessarie per il risarcimento del danno. Un’azione che vogliamo avviare nei confronti di tutti e di chiunaque. Il Commissario non ha agito nei confronti delle società di revisione e di rating, noi invece lo stiamo valutando.
Anche verso Banca d’Italia visto l’esito delle ispezioni?
L’ispezione di Banca d’Italia va valutata . Potrebbe essere stata ostacolata l’attività di vigilanza, messi in essere comportamenti che hanno occultato le irregolarità.
Nell’occhio del ciclone la posizione di Dario Spoto, dal 2004 manager della Deloitte Consulting, controllore Tercas e subito dopo responsabile del Cro, Chief Risk Officer, di Banca Tercas.
Un controsenso il passaggio dalla società di revisione al gruppo. È un problema che non so perché non si riesce a risolvere.
Ma come ha fatto la Fondazione Tercas a farsi ingannare?
La proprietaria non ha poteri diversi dagli altri soci: votare in assemblea, nominare amministratori e sindaci, votare il bilancio. Nessun dovere e potere nel vedere cosa la banca sta facendo, altrimenti sarebbe diverso. È stato nominato un Cda adeguato’ Do risposta positiva, ricordo che erano presenti due dirigenti di Banca d’Italia con specifica conoscenza del territorio, che avrebbero dovuto avere uno sguardo sull’andamento, imprenditori, docenti universitari. La società di revisione era tra le più importanti; confidavamo che le ispezioni di Banca d’Italia, due dedicate specificatamente all’acquisizione di Caripe e all’anticiciclaggio, dessero garanzie. Non conosco i provvedimenti del giudice penale ma avrà fatto approfondimenti altrimenti non capisco perchè non ci sia stato un allargamento ad altri soggetti. Come Fondazione abbiamo fatto numerose riflessioni sedute di consiglio quasi psicoanalitiche. Ci siamo chiesti se potevamo fare qualcosa di diverso. La risposta è stata no.
Tanta delusione nelle parole di Mario Nuzzo. Per anni aveva esaltato il ruolo di Tercas nel sistema delle Fondazioni di Abruzzo e Marche, si era messo più volte capofila per iniziative culturali ed economiche. Adesso salva tutto quello che può dalla barca che affonda per mettere al sicuro dentro la Popolare di Bari.
 

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