Da Repubblica del gioco a repubblica del piacere

Da Repubblica del gioco a repubblica del piacere

Mentre a livello internazionale si sta cercando di ridare dignità e credibilità alla Repubblica di San Marino, mentre si investono centinaia di migliaia di euro per studi e eventi che facciano parlare di San Marino e mostrino la faccia sana, concreta e limpida dell’economia, mentre si sta discutendo di impegnare milioni di euro per riqualificare la nostra capitale, ecco che arriva il colpo di scena: le case chiuse; la proposta di abrogare l’art.270 del codice penale.
Dopo la Repubblica dei giochi ecco la Repubblica del piacere.
Bel modo di attirare visitatori e soprattutto bel modo di presentarsi all’esterno per riconquistare considerazione e proporsi quale centro di eccellenza e sede di organismi internazionali!
Quello che stupisce non è solo la proposta, ci auguriamo provocatoria, di un’associazione di categoria che ha l’ambizione di tutelare tutti gli imprenditori, di qualsiasi tipo essi siano, ma il fatto che il Segretario di Stato alle Finanze risponda ad essa come se fosse stata effettivamente considerata dal Governo, anziché liquidarla come frutto di un colpo di sole.
Inoltre la questione non può prescindere neppure da valutazioni di carattere etico. Tanto si parla di rispetto della dignità della persona e di campagna contro la violenza sulle donne. Ebbene anche la donna è una persona. Ma quale dignità e rispetto della donna può aversi laddove si legittima un’attività che la umilia ad essere una semplice merce? Nessuna.
Non è sul gioco d’azzardo, sul turismo del sesso e, magari sulla legalizzazione delle droghe, che può fondarsi il futuro economico di questa Repubblica e si tutela ed eleva la dignità del nostro Stato. Ma ben altro!!!
San Marino, 19 luglio 2007

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