Dalla Repubblica di San Marino non è partito alcun commercio di anabolizzanti (epo) né in direzione di Padova né per altre destinazioni.
La Tribuna Sammarinese titola: Arrivano le prime reazioni all’inchiesta del Tribunale di Padova che coinvolge anche tre sammarinesi / Inchiesta doping, il tribunale non apre il fascicolo
Le indagini per rogatoria richieste dalla procura di Padova e condotte in Repubblica, con tempestività, dal commissario della legge Rita Vannucci hanno notevolmente ridimensionato la vicenda e le originarie ipotesi di reato. Controlli e interrogatori all’interno dell’Istituto sicurezza sociale, delle farmacie sammarinese e perquisizioni anche in abitazioni private, hanno permesso agli inquirenti di escludere la presenza di violazioni sul territorio sammarinese.
La vendita dei prodotti sarebbe infatti avvenuta in conformità ai protocolli e alle procedure internazionali. Sia per quanto riguarda le modalità che i quantitativi ceduti. Tutto è avvenuto entro i limiti consentiti e ogni acquisto era accompagnato da regolare ricetta medica. Tanto che il tribunale di San Marino non ha rinvenuto alcun elemento per aprire un fascicolo.
E sicuramente sulla base degli esiti delle indagini svolte dal commissario della legge Vannucci anche il tribunale di Padova sarà costretto a rivedere la gravità delle accuse in un primo tempo formulate e di conseguenza la posizione dei tre sammarinesi. Tra l’altro la legislazione in materia di sostanze anabolizzanti varia molto da Paese a Paese.
La materia è stata anche al centro del recente accordo in materia sanitaria siglato tra Italia e San Marino, e nel quale si cerca appunto di uniformare maggiormente questo delicato aspetto.
Leggi, in materia, la precisazione del Cons