Dai leasing ‘gonfiati’ ai fidi a fondo perduto. Fincapital. Stefano Elli, IlSole24Ore

Dai leasing ‘gonfiati’ ai fidi a fondo perduto. Fincapital. Stefano Elli, IlSole24Ore

IlSole24Ore (sabato 24 settembre)

I metodi della camorra a San Marino per ripulire e reimpiegare  il danaro

Dai leasing ‘gonfiati’ ai fidi a fondo perduto


False fatture per giustificare l’afflusso di danaro

Stefano Elli

Il buco Fincapital ha un alveo principale e
numerosi affluenti. Il primo è costituito da un’attività immobiliare
quasi frenetica: la società di Livio  Bacciocchi, prima del crak, era
una delle più attive nello sviluppo dell’edilizia locale. L’osservatore
che da Dogana si avvii lungo lo stradone che porta al centro di San
Marino può vedere da sé numerosi cantieri arenati. Alcuni portano la
‘firma’ della ImmCapital, la società immobiliare del gruppo.

Una delle tecniche utilizzate da
Bacciocchi, secondo quanto si legge nella ordinanza di custodia
cautelare del Gip di Napoli, era proprio questa. Le imprese costruivano 
fatturavano assai più rispetto alla reale entità dei lavori svolti.
Sulla base del fatturato venivano erogati finanziamenti e leasing per
importi superiori a quelli necessari generando liquidità altrove
impiegata. La concessione di falsi prestiti erogati  a società e
prestanome delle cosche, ovviamente infruttiferi e mai restituiti – non
era, a quanto è dato sapere, la destinazione ultima di tale attività:
utilizzata per finanziamenti a soggetti terzi.

Ma le operazioni che Fincapital poteva garantire ai suoi referenti non avrebbero mai potuto andare a buon fine se non vi fosse stato, almeno inizialmente, un buon accreditamento  della società presso il sistema bancario locale. Le banche infatti – hanno accertato gli investigatori –  sino almeno all’ottobre del 2008, quando già Fincapital stava dando segnali di indebolimento, scontavano all’azienda assegni di importi elevati. Ed era proprio questo il cardine dell’operatività. Il traffico di assegni verso il Titano era senza sosta. In una telefonata tra Zavoli e Bacciocchi effettuata già in tempi di crisi, si parla proprio della necessità di coprire gli assegni scontati: “Ma qui saltiamo tutti … ma te ne rendi conto? Adesso la cosa urgente è come coprire questi assegni (perché le banche-ndr) “adesso ci stanno guardando a vista”.

Dell’esistenza di un vero e proprio meccanismo di lavaggio del denaro, poi, lo si apprende da una intercettazione di uno dei destinatari dell’ordinanza: “a noi interessa che non s’inceppa il meccanismo … se si inceppa questo
meccanismo e non abbiamo più dove attingere….. noi dobbiamo attingere da
un’altra parte …. però se si inceppa per colpa mia vengono fino a qua e mi
sparano in testa …se si inceppa per colpa tua, vengono qua e ti sparano in testa
… siccome qua in tutto siete trentamila abitanti a Napoli siamo …. facciamo due
milioni tra cui 500mila sono delinquenti a noi hanno mandato… tu lo sai che noi
a Napoli …loro a Napoli sfidano il governo… no? ….figurati se si mettono
paura di quattro carabinieri gendarmi
“.

Leggi la intera
ordinanza cautelare
del gip, Isabella  Iaselli con le intercettazioni

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