Dal 21 dicembre al 6 gennaio obbligo di quarantena per chi rientra in Italia da San Marino

Dal 21 dicembre al 6 gennaio obbligo di quarantena per chi rientra in Italia da San Marino

Sono in arrivo pesanti limitazioni per gli italiani che si troveranno a transitare a San Marino dal 21 dicembre al 6 gennaio per poi fare rientro in Italia: il Titano è stato infatti inserito nell’elenco dei Paesi categoria ‘C’, insieme a molte altre nazioni europee.

Le nuove misure sono contenute nell’ordinanza del Ministero della Salute, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, pubblicata in Gazzetta ufficiale sabato 19 dicembre.

Sul sito del Ministero degli esteri italiano www.viaggaresicuri.it vengono spiegate nel dettaglio in cosa consistono le novità.

“Per l’ingresso in Italia – si legge – in caso di soggiorno o transito dai Paesi dell’elenco C nei 14 giorni precedenti, oltre a compilare un’autodichiarazione, è obbligatorio sottoporsi a test molecolare o antigenico, effettuato a mezzo di tampone e risultato negativo, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio italiano. In caso di mancata presentazione dell’attestazione relativa al test molecolare o antigenico prescritto, si è sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria”.

Non solo. Si precisa che “indipendentemente da nazionalità e residenza, coloro che si recano dall’Italia nei Paesi dell’elenco C o che vi transitano, per uno o più giorni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio”, per motivi diversi da esigenze lavorative, assoluta urgenza, esigenze di salute, e rientrano in Italia tra il 21 dicembre e il 6 gennaio o dopo il 6 gennaio, “sono sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria”.

 

A tradurlo in modo più chiaro è stato il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi con un post su Facebook: “Mobilità tra Italia e San Marino dal 21/12 al 6/1 possibile solo per lavoro, cura e urgenze particolari. Ingresso in Italia per altre motivazioni comporta comunicazione a Ausl e obbligo di quarantena”.

Sono tuttavia previste una serie di eccezioni per determinate categorie, inclusa quella dei lavoratori frontalieri. In particolar modo la misura dell’isolamento domiciliare non si applica:

a) a chiunque (indipendentemente dalla nazionalità) fa ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario;

b) a chiunque (indipendentemente dalla nazionalità) transita, con mezzo privato, nel territorio italiano per un periodo non superiore a 36 ore, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario;

c) ai cittadini e ai residenti degli Stati e territori di cui agli elenchi A, B, C e D che fanno ingresso in Italia per comprovati motivi di lavoro. Tuttavia, se nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Italia c’è stato un soggiorno o un transito dai Paesi dell’Elenco C, il test molecolare o antigenico rimane d’obbligo.

d) al personale sanitario in ingresso in Italia per l’esercizio di qualifiche professionali sanitarie, incluso l’esercizio temporaneo di cui all’art. 13 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18;

e) ai lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora;

f) al personale di imprese ed enti aventi sede legale o secondaria in Italia per spostamenti all’estero per comprovate esigenze lavorative di durata non superiore a 120 ore;

g) ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare e delle forze di polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei vigili del fuoco, nell’esercizio delle loro funzioni;

h) agli alunni e agli studenti per la frequenza di un corso di studi in uno Stato diverso da quello di residenza, abitazione o dimora, nel quale ritornano ogni giorno o almeno una volta la settimana;

i) agli ingressi mediante voli “Covid-tested” (vedere sezione dedicata), conformemente all’ordinanza del Ministro della Salute 23 novembre 2020 e successive modificazioni e integrazioni.

Si tratta di una durissima reazione delle autorità italiane alla decisione del governo sammarinese di allungare l’orario di apertura dei ristoranti fino all’1:30 dell’1 gennaio per consentire di festeggiare fuori casa il Capodanno. Decisione che ha scatenato immediatamente un fiume di polemiche fuori confine. 

Così, a poche ore dall’emanazione del decreto 219 che introduce anche il coprifuoco dalle 0:30 alle 6:00, il governo sammarinese si è affrettato ad incontrare le associazioni di categoria annunciando il dietrofront. Il nuovo decreto sammarinese che introdurrà restrizioni analoghe a quelle italiane per le festività natalizie, il Capodanno e l’Epifania è atteso nella giornata del 21 dicembre.

—-

Caro lettore, Libertas mai come ora svolge un servizio pubblico importante per tutta la comunità. Se apprezzi il nostro lavoro, da 20 anni per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per aiutarci in questo momento straordinario. 
 
Anche un caffè alla settimana per noi può fare la differenza.
 
Puoi usare Paypal cliccando qui:
 
 
oppure facendo un bonifico con causale DONAZIONE all’IBAN intestato a Libertas:
 
SM78R0606709802000020148782

  

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy