Dalla Giochi San Marino alla San Marino dei Giochi

Dalla Giochi San Marino alla San Marino dei Giochi

DALLA GIOCHI SAN MARINO
ALLA SAN MARINO DEI GIOCHI

Sin da quando l’USC ha iniziato a affrontare la questione del gioco a San Marino – estate 2002 – ha sempre subito feroci critiche e pressioni su più fronti.
Chi ieri difendeva a spada tratta l’indifendibile e dichiarava che tutto era in regola e tutto andava bene, oggi si erge a paladino della coerenza e taccia di trasformismo altri.
Chi ieri tuonava contro la gestione dei giochi e la loro tipologia e perfino chi ieri si dichiarava contrario alla scelta del gioco per risollevare l’economia e il turismo di San Marino, oggi, in maniera più o meno diretta, è fra gli artefici della San Marino dei giochi.
L’unica posizione mantenutasi cristallina, coerente e inattaccabile dal 2002 ad oggi è quella dell’USC.
Il Consiglio Direttivo dell’associazione, riunitosi ieri sera, ricordando le tappe che dal 2002 al 2004 hanno portato all’elaborazione e alla presentazione al Governo, a tutte le forze politiche e alla cittadinanza, del Documento progettuale sulla casa da gioco, non ha potuto che confermare la validità della linea seguita dall’associazione e dai suoi vertici lungo tutto il percorso.
L’USC ha sempre sostenuto l’importanza di un progetto economico riguardante UNA ED UNICA casa da gioco a San Marino, solo SE in mano allo Stato. Su questo nessuno può avanzare dubbi.
La candidatura, assieme ad altre associazioni del settore commercio e turismo, a partner dello Stato nella gestione dei giochi, sollecitata da più parti quale atto responsabile per scongiurare il pericolo di spartizioni, vista la scelta del Governo di rivolgersi a privati senza mantenere la piena titolarità in materia, è stata avanzata in modo trasparente, con chiare indicazioni sull’utilizzo degli utili a beneficio del Paese e con l’esplicita dichiarazione di volontà di riversare le quote sulla collettività attraverso l’azionariato popolare.
La sorprendente decisione di fare della nostra Repubblica una San Marino dei giochi, moltiplicando le sale e dimenticando che Rovereta doveva essere una soluzione temporanea motivata dall’esigenza di liberare il Kursaal in attesa della conversione dell’ex garage Masi, è la prova che i giochi sono sempre stati visti come una operazione fine a se stessa, senza quella progettualità che avrebbe legittimato tale scelta per il Paese.

Il Consiglio Direttivo
San Marino, 7 Marzo 2007

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