Dalla Russia occhi puntati su San Marino in crisi

Dalla Russia occhi puntati su San Marino in crisi

La Russia sta seguendo con attenzione la difficile situazione economica di San Marino. 

Ad oggi non è dato sapere se il paese guidato da Vladimir Putin sia in contatto con le autorità del Titano per aiuti economici o prestiti. Di certo ci sono gli articoli che stanno comparendo negli ultimi mesi su Sputnik Italia, il media online che fa parte del gruppo Sputnik news, organo di stampa controllato dal governo di Mosca.

L’ultimo in ordine di tempo è un‘intervista di questa settimana all’economista italiano Antonio Guizzetti, che anche Libertas ha intervistato nelle scorse settimane. Guizzetti ha ribadito che a suo dire l’emissione dei 300 milioni di Titano Bond è fallita “perché i mercati non hanno avuto fiducia nella Repubblica di San Marino”. Tranchant anche il suo giudizio sul prestito ponte da 150 milioni: “È come curare una polmonite con un’aspirina. Un prestito ponte, breve di durata per definizione, immagino oneroso ma certamente da restituire, non servirà a risolvere i problemi strutturali dell’economia del Paese ma – forse – a fare fronte a delle urgenti necessità di cassa e quindi può invece contribuire ad aggravare il quadro macroeconomico del Paese, con evidenti conseguenze negative sulla capacità della Repubblica di San Marino di riaffacciarsi”.

Per l’economista “la Repubblica di San Marino ha bisogno di un Master Plan, vale a dire un piano di sviluppo socioeconomico e di crescita sostenibile a medio e lungo termine. Per fare questo, occorre il concorso di tutte le componenti della popolazione del Paese ed anche il contributo di esperti in grado di apportare competenze e di offrire soluzioni innovative su come risolvere l’attutale stato di crisi”. Tra le proposte, quella di creare operazioni di sale & lease back con il patrimonio immobiliare pubblico. Si tratta di una vendita ad un intermediario finanziario in cui il cedente, in questo caso lo Stato, rimane fruitore del bene a fronte del pagamento di un canone periodico, con la facoltà di riscattare il bene alla scadenza del leasing.

Guizzetti invita altresì San Marino ad aprirsi ad “un prestito pubblico proveniente da banche centrali liquide, prestiti che vengono offerti a condizioni e termini vantaggiosi per il suo recipiente”.

Infine l’infausta predizione: “Se il Paese va avanti com’è andato sino ad oggi e non cambia presto rotta il rischio del default è reale“. Per cambio di rotta l’economista intende “ripensare il modello di sviluppo della Repubblica di San Marino facendo leva sul suo capitale umano, sul suo patrimonio artistico, culturale, turistico e sulla sua privilegiata posizione geografica proponendosi come il polo IT&ICT, logistico e universitario dell’Europa Centrale e Meridionale. San Marino possiede tutti i drivers dei modelli di sviluppo che molti paesi del mondo inseguono!”.

 

Pochi giorni prima di questa intervista, Sputnik aveva già parlato della crisi sammarinese, precisamente il giorno prima della seduta segreta della Commissione Finanze del 4 dicembre in cui è stato approvato a maggioranza il prestito ponte. Una tempistica affatto casuale. Nel breve articolo si dava conto di questo appuntamento, che il sito russo ha definito “ben poco chiaro”, oltre che delle difficoltà avute con i Titano Bond.

 

A novembre e ottobre sono invece comparsi due articoli riguardo la diatriba con l’Italia per le aperture serali dei locali il primo, e le limitazioni agli spostamenti con i territori limitrofi il secondo. A giugno infine è stato rilanciato l’appello dell’onorevole Massimo Ungaro (Italia Viva) al governo italiano per aiutare economicamente San Marino. E fanno cinque.

 

Una copertura importante se paragonata al passato. Stando alle nostre ricerche in rete, infatti, la testata russa si è occupata per la prima volta dell’Antica Repubblica nell’ottobre 2018, quando venne inaugurata l’opera d’arte dedicata al cosmonauta russo Yuri Gagarin per celebrare il 25esimo anniversario delle relazioni tra i due paesi.

Nel 2019 le notizie su San Marino pubblicate da Sputnik Italia furono tre, tra cui quella della storica visita sul Monte di Sergey Lavrov, il potentissimo ministro degli esteri russo, e l’intervista all’allora presidente della nostra Commissione consiliare Affari esteri Alessandro Bevitori.

 

Se l’attenzione di uno dei più importanti organi di stampa russi – riconducibile direttamente al governo di Mosca – sta crescendo, significa che in ballo c’è qualche interesse importante. D’altra parte dagli Urali non hanno mai nascosto la simpatia per San Marino, anche alla luce della scelta di non adottare le sanzioni commerciali imposte dalla UE dopo la guerra in Ucraina del 2014. Così il Titano è stato lasciato fuori dall’embargo sui prodotti agroalimentari che la Russia ha adottato come ritorsione. Per tanto le aziende della piccola Repubblica possono esportare verso Mosca formaggio, prosciutti e altri prodotti Made in Rsm.

Ma il rapporto San Marino Russia non è ben visto da molti. Sia dall’Italia, i cui media nazionali hanno a più riprese sollevato critiche e perplessità, sia all’interno di nostri 61 kmq, dove nel 2019 è emersa preoccupazione (dalla Dc in particolare) per le conseguenze geopolitiche dopo la visita di Lavrov.

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