Dayana torna a
casa dopo 64 giorni. La piccola Dayana Arlotti, di appena 5 anni, e suo padre
Williams di 36 sono tra le 25, e le più emblematiche, vittime accertate del
naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio scorso di fronte all’isola del
Giglio. Solo questa sera, dopo oltre 40 giorni nelle acque gelide del Tirreno,
e venti all’obitorio di Grosseto in attesa che il test del Dna desse il
responso più triste, padre e figlia tornano a casa. I genitori di Williams, e
la madre della piccina, Susy Albertini sono in viaggio da Grosseto per riportare
i due a casa: lei in una piccola bara bianca, lui al suo fianco come in quel
viaggio che doveva essere una vacanza invece è diventata la loro tomba. I due
feretri arriveranno questa sera alle 19 nella chiesa del Suffragio in piazza
Ferrari, nel cuore della loro Rimini. Lì, sarà allestita la camera ardente che
rimarrà aperta fino alle 23: alle 20 inizierà la veglia di preghiera e il
rosario ai quali sono attese centinaia di persone. Poi, domani, dalle 14.30 i
funerali in Duomo: l’intera città pregherà al fianco della famiglia Arlotti,
il sindaco Andrea Gnassi ha infatti proclamato il lutto cittadino.
Una storia che ha
commosso l’intero paese, quella di Willy e Dayana diventati l’emblema della
tragedia di fronte al Giglio. Insieme dopo un doppio trapianto di lui, rinato
proprio grazie a quella bimba dal caschetto moro e gli occhi vispi. Insieme
nella passione per il calcio, in quello per le moto. Insieme nel viaggio che,
dopo anni di difficoltà, doveva essere un momento felice. Poi, la tragedia:
tragica la fatalità, tragico il modo in cui sono spariti nell’acqua, al buio
tra le urla disperate, e il terrore di Michela, compagna di Willy, scampata
alla tragedia per un pelo (ma che, quell’angoscia, non potrà più dimenticare).