Ddc, conferenza stampa sul governo

Ddc, conferenza stampa sul governo

Molte “rinunce”, nessuna “prospettiva
futura” e la possibilita’ di retroattivita’ nell’obbligo di
scambio di informazioni. Ma “saremmo matti e irresponsabili a
dire di non firmare”. All’indomani della riunione congiunta delle
commissioni Affari esteri dei due Paesi e della presentazione
all’opposizione del contenuto degli accordi con l’Italia da parte
del segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella
Mularoni, i Democratici di centro incontrano la stampa per
denunciare “l’incapacita’ di questo esecutivo a gestire la
contingenza”. E per stigmatizzare il comportamento della
maggioranza che si appresta a festeggiare, “senza motivo”, un
anno di governo.

Sulla graticola ci finiscono non solo il ritardo nella firma,
cui rispondere con una “forte iniziativa”, o il contenuto degli
accordi assai penalizzante per San Marino. L’iniziativa del
segretario agli Esteri di farli vedere alla minoranza e’ stata
“limitata”, commenta il consigliere Pier Marino Mularoni: se e’
“difficile” dare una valutazione politica, darne una tecnica e’
“impossibile”. Ma e’ tutta l’azione del governo sotto accusa:
“Sottovaluta i problemi del Paese” ed e’ incapace di trovare
soluzioni. Forse, ipotizza Mularoni, “stanno pensando a nuove
tasse per risolvere i problemi di bilancio dato che altri
progetti non ci sono”. Se si esclude la “vuota” relazione per il
rilancio dell’economia del segretario di Stato per l’Industria ,
Marco Arzilli. Intanto, aggiunge, qualcosa scricchiola nella
coesione del Patto per San Marino: “Alcune parti chiedono un
cambio di passo e di rotta in politica estera”. E queste
fibrillazioni vengono viste di buon occhio, con i Ddc che hanno
riallacciato i rapporti con Alleanza popolare, concentrando
l’attenzione su tre punti: il rinnovamento, la semplificazione
della politica e un confronto continuo.

Davvero troppi i problemi per il
Paese per permettersi di autocelebrarsi, attacca Mularoni. Dai
1.600 disoccupati allo scudo fiscale, dal bilancio in deficit
agli attacchi della stampa italiana, dal blocco dei bancomat
all’assedio delle Fiamme Gialle, sono poco i motivi per
sorridere. “L’opinione pubblica si sente frustrata e
disorientata”, mentre maggioranza e governo dimostrano tutta la
loro incapacita’: lo testimonia l’ordine dei lavori del prossimo
Consiglio grande e generale che non contiene “nulla sulla crisi e
per il rilancio dell’economia, mentre il mega segretario delle
Finanze parla del 2010 come di un annus horribilis”. È il
momento, sottolinea il consigliere, di “uscire dalla
autoreferenzialita’ e coinvolgere il Paese”.

La maggioranza sta svelando tutta la sua “fragilita’”, rincara
la dose il coordinatore del partito Giovanni Lonfernini, con
“qualche segretario di Stato vittima di una sindrome da
accerchiamento da parte della stampa”. Dopo il dibattito sulle
relazioni con l’Italia e l’ordine del giorno votato quasi
all’unanimita’, e’ necessario “mettere in campo la politica” se
la firma non arriva e pensare a una “forte iniziativa: un passo
formale verso l’Italia e’ imprescindibile per capire i motivi del
ritardo”. Certo, sarebbe stato meglio firmare nel 2005, quando le
intese erano meno penalizzanti, ora verranno in pratica siglate
le proposte fatte dall’Italia, senza che alcuna richiesta
avanzata dalla politica sammarinese sia stata accolta. Eppure
alternative non ce ne sono. Per ora neanche a questa maggioranza,
anche se i Ddc puntano molto sul rinnovato rapporto con Ap: “A un
anno di distanza dalla vittoria elettorale, il Patto ha smentito
chi dal suo interno voleva smantellare la vecchia politica”. I
dinosauri ci sono ancora, conclude Lonfernini, per cui il tema
del rinnovamento diventa ancora piu’ importante, un tema
“trasversale su cui teniamo alta l’attenzione”.

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