Decreto legge sul lavoro, un blitz autoritario che aumenta la flessibilità, la precarietà e il potere delle aziende!

Decreto legge sul lavoro, un blitz autoritario che aumenta la flessibilità, la precarietà e il potere delle aziende!
Il Segretario di Stato per il lavoro non deve procedere con il
decreto legge d’urgenza sul mercato del lavoro
. È la richiesta che ha
avanzato con forza la CSdL nell’incontro con lo stesso Segretario di Stato nel
pomeriggio di mercoledì scorso, in cui per la prima volta è stato consegnato il
testo del Decreto.
Se passasse un simile corposo provvedimento, si
tratterebbe di un blitz autoritario che – attraverso uno
strumento improprio come il decreto legge d’urgenza, che per sua natura lascia
ben poco spazio al confronto – andrebbe a stravolgere tutta la
legislazione sul lavoro
, portando un fortissimo peggioramento dei
diritti dei lavoratori, delle pari opportunità e delle stesse condizioni di
democrazia. Un’azione tanto più incomprensibile in una fase in cui il Governo ha
aperto alcuni tavoli di confronto, tra cui quello sullo sviluppo, in cui dice di
volere la concertazione…
Ogni intervento di riforma del mercato del
lavoro in primo luogo non deve diminuire il livello dei diritti, e deve essere
necessariamente concertato con il sindacato, garantendo il tempo
necessario per la contrattazione e per la discussione con i lavoratori
.
Ma l’intenzione della Segreteria di Stato sembra quella di voler procedere a
tutti i costi, senza consentire né la contrattazione, né il confronto con i
lavoratori. La CSdL ha comunicato a chiare lettere al Segretario di Stato di non
accettare assolutamente questa impostazione.
Nell’incontro la
Confederazione ha quindi evidenziato i contenuti inaccettabili del Decreto
legge. In primo luogo, introduce l’assunzione nominativa in ogni caso e
per tutti i ruoli
. Con questa totale liberalizzazione si assegna alle
aziende un enorme potere discrezionale, annullando decenni di lotte sindacali.
Le assunzioni vanno invece fatte nel rispetto delle priorità dettate dai titoli
di studio e professionali, dalle condizioni di reddito e familiari, per
assicurare i più elementari diritti al lavoro e alle pari opportunità.
È
sempre ammessa la possibilità di assumere fino al 30% di personale non
iscritto alle liste di avviamento al lavoro
, anche quando vi sono
lavoratori sammarinesi e residenti iscritti alle graduatorie nelle figure
professionali richieste. Si tratta di un’altra inaccettabile liberalizzazione
delle assunzioni che penalizza fortemente i sammarinesi e residenti, tanto più
in un periodo di forte crescita della disoccupazione, in cui la
manodopera interna deve essere il più possibile tutelata, dando
alle imprese un altro strumento di flessibilità, per assumere personale in
condizioni di precarietà.
Vengono consentiti i rapporti di
collaborazione “coordinata e continuativa” fino al 30%
dell’organico, per personale che va a svolgere mansioni che sono proprie del
rapporto di lavoro subordinato. Anche questo è l’ennesimo strumento di
flessibilità e di precarietà in mano alle imprese!
Altri contenuti
inaccettabili: il contratto di lavoro a tempo determinato viene portato da 12 a
18 mesi, e può essere rinnovato per tre volte; si possono aumentare i limiti
quantitativi dei lavoratori distaccati; le viste mediche preassuntive possono
essere effettuate anche da medici privati; ecc.
Il provvedimento che ha
predisposto il Segretario di Stato non ha niente a che vedere con le risposte
alle esigenze reali che hanno i lavoratori e le imprese e in generale il
sistema paese
, il quale ha ben altre priorità, ad iniziare dalla
creazione di nuovi posti di lavoro impostando un nuovo modello di economia.
Spacciandola come una misura per far fronte alla crisi, alle chiusura aziendali
e ai numerosi licenziamenti, si tratta in realtà solo di un grosso regalo
all’ANIS per aumentare l’enorme potere delle imprese e ridurre i diritti dei
lavoratori. La CSdL si opporrà con tutte le sue forze, con il coinvolgimento dei
lavoratori, ad un simile provvedimento.
CSdL
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