LAVORO. DECRETO MUSSONI: “RISPOSTE A LAVORATORI E A AZIENDE”
SEGRETARIO: RIFORMA MERCATO DA SETTEMBRE (DIRE) San Marino, 3 ago. – Da subito una serie di interventi per poi affrontare la vera riforma del mercato del lavoro, in concertazione con le parti economiche, sociali e politiche, da settembre. Questa la filosofia che ha guidato il segretario di Stato per il lavoro, Francesco Mussoni, nel mettere a punto un decreto legge, adottato ieri dal congresso di Stato, che va a dare “risposte sia alle imprese che ai lavoratori”. Con il “presupposto” che “le parti datoriali chiudano in tempi brevi la questione del rinnovo dei contratti”. Dunque, precisa con la stampa l’inquilino di Palazzo Mercuri, anche in risposta alle polemiche degli ultimi giorni in particolare della Confederazione sammarinese del lavoro, non si tratta di “una riforma del mercato”, ma di una prima risposta alle problematiche emerse per garantire da subito “meno vincoli e piu’ efficienza e competitivita’”. A settembre, anche sulla base dei risultati ottenuti dagli interventi, si entrera’ nel vivo della riforma. Dunque, ribadisce, “il decreto non deve stupire, non e’ un provvedimento che si contrappone a qualcuno, ma vuole aiutare l’occupazione e le aziende”. Inoltre “non e’ intoccabile e le novita’ verranno sperimentate” per verificarne la bonta’. Nello specifico Mussoni entrera’ domani, durante una seconda conferenza stampa convocata per evitare strumentalizzazioni. Oggi si limita a sottolineare le quattro aree di intervento: misure per l’efficienza del mercato del lavoro; incentivi all’occupazione giovanile e degli ultra 50enni; correttivi per stroncare i “fenomeni distorsivi”
registrati nella mobilita’ e nella cassa integrazione; “fortissimo contrasto al lavoro nero”, per esempio impedendo alle aziende che vi ricorrono di partecipare agli appalti pubblici.
Azioni che si sono rese necessarie non solo dall’aumento della disoccupazione, ora al 5% rispetto al 2,5% di un anno fa, un dato “troppo alto per il nostro Paese” commenta Mussoni; ma anche per le “criticita’ dovute alla black list e ai rapporti con l’Italia”.
Si tratta, aggiunge il titolare del Lavoro, di “un intervento equilibrato”: la maggiore flessibilita’ richiesta viene compensata con un serio contrasto al lavoro irregolare, creando cosi’ “piu’ opportunita’ per tutti”. Insomma, ribadisce il segretario di Stato, se la concertazione sul decreto, come normale che sia, e’ stata “limitata”, il dialogo rimane “aperto: abbiamo dato una risposta ai problemi per rilanciare l’economia, ora si apre la concertazione sulle riforma del mercato del lavoro, senza strumentalizzazioni”.