Denaro pubblico gettato nelle fogne di Rimini

Denaro pubblico gettato nelle fogne di Rimini

Probabilmente è con una diga costituita da tonnellate di carta che l’amministrazione comunale intende arginare i condotti fognari di Rimini, dividendone le acque.

Palazzo Garampi dopo aver ignorato per qualche eone un problema tanto “frivolo” come la separazione fra acque chiare e scure (la sua priorità ufficiale era quella di rilanciare l’immagine di Rimini, che ovviamente proprio nulla ha a che vedere con le condizioni del suo mare) mosso da una nobile causa (evitare fastidi legali) aveva deciso di muoversi, almeno su di un piano teorico.

L’amministrazione comunale aveva così staccato un assegno di 25.000 euro per il tecnico Alberto Cervese, affinché elaborasse un piano di separazione delle strutture idrauliche e fognarie di Rimini sud. E’ risaputo però che, per un’antica tradizione tipicamente riminese, quando si parla di consulenze esterne il comune non bada a spese.

Ed ecco che, a distanza di qualche settimana palazzo Garampi chiede il bis: altri 25.000 euro all’ingegnere Aurelio Zanotti per una consulenza praticamente identica. Come per quella del suo “predecessore”, la parcella dell’Ingegner Zanotti verrà pagata all’inizio del 2012, per eludere i limiti imposti dal Patto di Stabilità, o forse perché l’amministrazione confida nella tanto predetta fine del mondo (e chissà se, in tal senso, sono previste spese di consulenze esterne per medium e riti esoterici?).

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