Dichiarazioni dei rappresentanti dei partiti dopo le consultazioni con la Reggenza

Dichiarazioni dei rappresentanti dei partiti dopo le consultazioni con la Reggenza

Monica Bollini (consigliere Spl): “La soluzione della crisi è dura, anche perché si è creato un clima di disaffezione alla politica nella gente. Credo che i cittadini siano molto disorientati, dato che lo siamo anche noi. Il momento è molto difficile e le posizioni individuali vanno spiegate al Paese. Solo un Governo politico può risolvere i diversi problemi, mentre un Governo istituzionale non sarebbe una soluzione della crisi. Infatti, sarebbe formato da tutte le forze politiche che hanno visioni differenti. Dunque sarebbe un’ulteriore perdita di tempo. O la classe politica si assume la responsabilità per un Governo fino a fine mandato, oppure la strada maestra sono le elezioni anticipate in modo da dare parola agli elettori”.

Glauco Sansovini (consigliere Ans): “Siamo propensi a seguire una prassi normale, con il mandato consegnato al partito di maggioranza relativa dell’opposizione. La crisi non si è risolta per cui occorre dare continuità: il mandato alla Democrazia cristiana è logico. Per quanto riguarda invece le elezioni prima occorre fare delle verifiche serie, non come ha fatto il Psd. È stato irresponsabile nel gestire il mandato, doveva verificare a priori di avere una maggioranza. La Dc farà il giro di consultazioni e trarrà le conclusioni se la soluzione per uscire dalla crisi sia un Governo istituzionale, un Governo politico o le elezioni anticipate. Credo che alla fine si farà un Governo di 48 persone, perché quando la nave affonda tutti i topi vengono a galla. E diranno tutti di essere della Dc”.

Angela Venturini (segretario Popolari Sammarinesi): “Abbiamo confermato la nostra analisi e la nostra proposta di dare il mandato alla Democrazia cristiana. Ed è necessario più che mai stringere i tempi. Le forze politiche devono sapere superare gli interessi di parte e guardare a quello collettivo. Noi non abbiamo nessuna pregiudiziale verso alcuna ipotesi, sono in corso confronti interni ai partiti e tra i partiti. Occorre tenere conto di quello che è successo, ma ragionare anche a tutto campo e guardare avanti. Dunque seguire la prassi istituzionale e vedere come procede il confronto”.

Marco Arzilli (consigliere Ns): “Abbiamo riconfermato la nostra posizione e fatto presente che siamo molti preoccupati. Il primo problema sono i cittadini e il Paese. Invece il Psd ostinatamente ha tirato diritto, dimostrando grossa arroganza. Ma avevamo ragione noi. Siamo per le elezioni anticipate, però abbiamo aperto un confronto con altre forze politiche e vedremo come andrà a finire. Siamo infatti disponibili a valutare altre soluzioni, come quella di un Governo istituzionale a tempo. Il mandato comunque va dato alla Dc, dato il fallimento del Psd. Un fallimento che va a pesare sulla pelle dei cittadini e per il quale spero ci siano conseguenze. Qualsiasi soluzione proposta non può arrivare a fine legislatura, occorre affrontare le emergenze e poi tornare alle urne. Vedremo quali contenuti verranno messi sul tavolo di confronto, ma comunque questa politica è vecchia ed è giunto il momento di cambiarla”.

Augusto Casali (consigliere Nps): “Abbiamo battuto tutti i record. Abbiamo preso atto che dopo un mese il Psd non è riuscito a mettere in piedi un Governo, e un mese è lungo. Quando si scioglie la riserva con la Reggenza, occorre avere la certezza che l’Esecutivo possa partire. Certo a noi non dispiace che non sia partito, almeno si risparmia un ulteriore periodo di agonia al Paese, con un Governo che non avrebbe avuto nessuna possibilità di risolvere i diversi problemi: un Governo inutile. Il mandato ora va dato alla Democrazia cristiana per verificare se sia possibile ripartire dal discorso delle larghe intese, anche se era una soluzione di buon senso da adottare prima. E per verificare anche se quello che è successo ha mutato le posizioni tra gli schieramenti che si sono creati durante questa crisi. I tempi, però, devono essere più rapidi possibile. Le varie proposte avanzate finora sono cadute nel vuoto, per cui è necessaria una nuova verifica. Quello che è successo pesa molto, si è trattato quasi di un colpo di mano messo in atto dal Psd”.

Alessandro Rossi (capogruppo Su): “Abbiamo consegnato una lettera firmata da tutti i consiglieri alla Reggenza, il cui contenuto è nelle sue mani. Gli Eccellentissimi Capitani Reggenti potranno disporne a seconda delle esigenze del clima politico, ma noi per rispetto non ne divulghiamo il contenuto. Valutato il clima di linciaggio subito dal tentativo legittimo di creare una maggioranza di Governo, che dimostra disaffezione da parte della gente per questa classe politica, è opportuno e prioritario andare alle elezioni anticipate. Per cui mandiamo un invito a tutte le forze politiche che ne hanno intenzione di consegnare le dimissioni. Si darebbe un segnale di responsabilità”.

Roberto Giorgetti (capogruppo Ap): “E’ stato un incontro veloce in cui abbiamo espresso i concetti più importanti. Il mandato è da affidare alla Democrazia cristiana, dopo il fallimento del Psd. Per risolvere la crisi la scelta prioritaria è quella delle elezioni anticipate. Lo dicevamo prima e non mi sembra che le condizioni siano cambiate. Se questo non fosse possibile allora siamo disposti a ragionare su altre proposte, ma non su quella di un Governo dai numeri risicati. La disponibilità ad altre ipotesi c’è, ma occorre fare in fretta dato che si è già perso molto tempo”.

Pasquale Valentini (segretario Pdcs): “Abbiamo riconosciuto che la Reggenza ha tenuto un comportamento lineare. Infatti dopo il nostro appello del 7 luglio per la creazione di un Governo di unità nazionale, invece di quello risicato che voleva fare il Psd, la Reggenza ci aveva comunicato che avrebbe seguito la prassi in caso di fallimento del Psd, con un nuovo giro di consultazioni. Non ufficialmente ci ha comunicato che ci verrà consegnato il mandato. Dunque siamo soddisfatti: anche se abbiamo una forte responsabilità sulle spalle, è stato riconosciuto il nostro lavoro. Ora è doveroso ripartire da quell’appello e da un Governo istituzionale, ma che non arrivi a fine legislatura, affrontando però alcune emergenze per il Paese. Siamo fiduciosi di potere raggiungere il risultato positivo che tutti attendono. Stasera riuniamo gli organismi di partito perché vogliamo partire con il piede giusto, anche nei confronti delle altre forze politiche”.

Claudio Felici (capogruppo Psd): “La Reggenza ci ha detto che seguirà scrupolosamente la prassi e noi ci rimettiamo alla sue facoltà. Non ci ha però anticipato a chi affiderà il mandato. Si è invece parlato di formule di Governo e un Esecutivo con i due partiti maggiori e il resto delle coalizioni che si stanno formando è un’ipotesi già esperita da noi del Psd, per cui ci sentiamo di escludere che possa andare fino in fondo. Il lavoro che abbiamo fatto è stato lungo e difficile per avere le risorse necessarie per fare un Governo e solo un comportamento irresponsabile, incoerente e disinvolto ha impedito un Governo capace di dare risposte al Paese. Ora per lealtà verso i cittadini le elezioni anticipate sono l’orizzonte più prossimo. Se ci sono le risorse per un Governo politico lo si faccia, altrimenti si vada alle urne”.

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