Diocesi San Marino Montefeltro – Ecco il nuovo vescovo: si è insediato Mons. Andrea Turazzi

Diocesi San Marino Montefeltro – Ecco il nuovo vescovo: si è insediato Mons. Andrea Turazzi

Il nuovo Vescovo Mons. Andrea Turazzi ha preso pieno possesso della Diocesi di San Marino-Montefeltro al termine di una giornata di sole, impegnativa ed emozionante. Tantissimi i fedeli accorsi per salutare il nuovo Pastore della Chiesa particolare sammarinese-feretrana che  dopo aver riempito la Cattedrale ha assistito alla celebrazione dai maxi schermi collocati in Piazza Vittorio Emanuele II, su cui si affaccia il tempio e all’ interno del Cinema Gambrinus. Il tempo è stato clemente favorendo una grande partecipazione di folla e consentendo, quindi, che il programma venisse rispettato in pieno, in particolar modo all’esterno. S.E. Mons. Turazzi è giunto a Pennabilli verso le 16 e nel piazzale antistante il Gambrinus ha ricevuto il saluto del Sindaco Avv. Lorenzo Valenti al quale ha risposto, fra l’altro, con queste parole:  

“Signor Sindaco, 

“eccomi!”. Sono lieto della cortesia che ha voluto usarmi nel venire personalmente a porgermi il saluto e il benvenuto in questa terra alla quale, da oggi, mi legherà il mio “destino”, meglio dire la mia missione. 

Apprezzo il suo gesto, e la ringrazio di cuore. Le parole da lei rivoltemi anche a nome degli altri sindaci del Montefeltro e dei Capitani di Castello di San Marino, suscitano in me molte riflessioni e mi fanno sentire ancor più la gioia e la responsabilità di questo momento.

Gioia per essere stato chiamato a svolgere il ministero episcopale in queste terre; una chiamata – le confido – del tutto inattesa e che ancora mi fa trepidare. Avrò modo di approfondire da vicino bellezza e storia, vita e problemi, indole e virtù di questa gente”. Poi il corteo si è diretto attraverso via Roma e passando sotto l’Arco trionfale che per consuetudine viene allestito in queste occasioni, per giungere nella Piazza della Cattedrale dove erano tanti i fedeli in attesa; ha salutato e benedetto tutti entrando poi nella Cattedrale dove il Vescovo Andrea a salutato e benedetto i presenti per poi ritirarsi brevemente nella Cappella del SS. Sacramento in preghiera. Immediatamente dopo l’inizio della celebrazione è avvenuta la lettura della Bolla pontificia di nomina secondo i riti consolidati. Al termine della lettura il Vescovo Metropolita, Mons. Lorenzo Ghizzoni, ha annunciato l’inizio del ministero del nuovo Vescovo che è stato accompagnato dal cerimoniere alla sede, prendendo posto alla cattedra. Nel suo iniziale saluto il Vescovo Andrea ha pronunciato un breve messaggio di saluto: “Prima di celebrare la solenne eucaristia per l’inizio del mio ministero episcopale nella diocesi di San Marino-Montefeltro – diocesi una e indivisa – permettetemi di esprimere la gioia di trovarmi qui, tra voi, e di salutare tutti di cuore.

Saluto e ringrazio l’amministratore diocesano Mons. Elio Ciccioni per le sue parole di saluto, per la cordialità che mi ha manifestato dal momento della mia elezione e per il suo zelo nello svolgere il mandato affidatogli. Saluto chi mi ha accompagnato e, in un certo senso, mi consegna a voi. Gli amici che vengono da Ferrara. Saluto i sacerdoti e i diaconi, i religiosi e le religiose, i laici (ragazzi, giovani, adulti, fidanzati e sposi) un saluto e, da subito, la promessa di una affettuosa amicizia e frequentazione agli ammalati e agli anziani. Saluto chi ha fede e chi è in ricerca, e quanti ci seguono nella preghiera attraverso il collegamento tv. Il mio pensiero va ai santi patroni Marino e Leo, generatori della fede con la loro testimonianza e preghiera e poi padri della Chiesa sammarinese e feretrana, e alla Beata Vergine delle Grazie. Mi assistano in questa “impresa”!

Nell’Omelia S.E. Mons. Turazzi riprendendo le parole del vangelo lette poco prima ha detto ““Cor ad cor loquitur”: ecco come sento e vivo il mio venire tra voi. Lo dico con le parole di Paolo appena proclamate: “Ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele” (1Cor 4,1). Sono partito, sono arrivato, mi metto prontamente in cammino con voi, dentro la vostra – nostra – storia recente e antica”. E più avanti il Vescovo Andrea ha continuato dicendo “

“Dove va Gesù? Dove i suoi passi si fanno sentiero battuto? Dove va Gesù missionario, divino modello per noi. Sono tre le direzioni preferite da Gesù… Ma anzitutto Gesù va verso chi è fragile, malato o tormentato dal demonio. Quante guarigioni narrate nei Vangeli, ma soprattutto quanta prossimità e partecipazione da parte sua. Quanta tenerezza: prende per mano, solleva, improvvisa un farmaco con la saliva, stende la sua ombra, avvicina, non teme il contagio, perfino il suo mantello diviene opportunità di contatto….

 Gesù cammina verso i poveri e i piccoli. Li sceglie con preferenza come destinatari della lieta notizia. Nell’infanzia è stato adagiato sulle loro braccia (Simeone, Anna, i pastori: tutti anawim, o poveri di Jahvé). Sul monte delle Beatitudini li dichiara “beati”. Ne ha compassione, li soccorre. Moltiplica per loro pani e pesci. Prende come esempio una vedova povera per dare una lezione di stile. Chiede a chi non è povero un radicale distacco fino alla disponibilità a farsi bambino. Un giorno Simon Pietro potrà dire: “Non ho né oro né argento” (At 3,6). 

Gesù va incontro ai peccatori. Li raggiunge e li guarda negli occhi, legge nel cuore: il suo sguardo inquieta, turba, seduce, converte, perdona. Stanco per il cammino fa sosta al pozzo e dialoga con la samaritana. Invita il peccatore risanato a stare con lui e a seguirlo, non ne ha orrore. Per questo riceve critiche: “Mangia e beve coi peccatori” (cfr Mt 9,11). Non lo fermano le mormorazioni: “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca” (Lc 7,39). Quando perdona rasenta la bestemmia secondo i suoi detrattori (Mt 9,3). Noi peccatori siamo ovunque e per liberarci tutti dal peccato scala l’erta del Calvario”. 

E conclude richiamando il pensiero dei due grandi Papi che lo hanno preceduto: “l’invito di Gesù è a stare in guardia dalla schiavitù della ricchezza. Cristo non l’ha mai demonizzata: il denaro serve per vivere, per aiutare gli altri e per sviluppare talenti. Nella nostra società regna sempre più la prepotenza delle multinazionali, al punto che si sostituiscono ai politici nella gestione della cosa pubblica. Invece – come ci ricordava papa Benedetto nella Caritas in Veritate – sarebbe auspicabile introdurre nell’economia l’etica della comunione.

 “Guardate i gigli del campo… Guardate gli uccelli del cielo…”: Gesù non invita alla delega e tanto meno al parassitismo; non esige eroismi irraggiungibili. Indica la vera ricchezza che consiste nella libertà di essere se stessi, ossia figli del Padre che vuole attraverso ciascuno, diffondere il bene. Dio ha bisogno di ciascuno per raggiungere l’altro. Non moltiplica il pane ma fa sì che qualcuno pensi a condividere con chi ha fame. “Domandiamoci: di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare altri che sono nel bisogno con la nostra povertà”, così papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima.

E termina con queste parole:

“Conosciamo la risposta che Gesù ha dato al giovane ricco. Chissà a quanti giovani Gesù, anche ora, propone di seguirlo, di mettergli a disposizione piedi, mani e cuore per essere una sua presenza. Cari ragazzi, ditegli il vostro “sì”. Gesù farà di voi messaggeri del Vangelo e servitori della gioia di tutti.

Il vostro e il nostro “sì” mettiamo in quello di Maria a cui affidiamo il nostro cammino.

Grazie! “

Al termine della celebrazione tutti sono stretti attorno al nuovo vescovo, e dopo aver ricevuto l’abbraccio degli altri Pastori presenti, il Nunzio Bernardini, gli emeriti Rabitti e Negri, il Vescovo di Rimini Lambiasi l’entusiasmo della grande folla è stato incontenibile e sul sagrato il grande finale carico di emozione e di gioia”.

 

 

Pennabilli, 2 Marzo 2014

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