Per le poste solo belle parole, ma niente fatti.
I lavoratori sono costretti a passare ad una nuova fase di mobilitazione, che dovrà prevedere forme di lotta più incisive
Ancora nessuna proposta concreta da parte del Congresso di Stato in seguito alla mobilitazione iniziata venti giorni fa dai lavoratori del settore poste con una fase informativa, tesa a sensibilizzare gli utenti e l’opinione pubblica sui problemi di chi ogni giorno si adopera per fornire un servizio di qualità.
Ricordiamo che i motivi della protesta sono il rispetto degli accordi che impegnano l’Esecutivo a giungere ad una nuova regolamentazione dell’indennità perdita moneta per gli operatori del settore poste, ad introdurre nuove forme di riconoscimento della professionalità e a realizzare miglioramenti strutturali degli uffici postali per adeguarli alle norme sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
Avevano fatto ben sperare le dichiarazioni rilasciate dal Segretario di Stato competente alla TV di Stato, nelle quali venivano riconosciute legittime e necessarie di risposta le istanze dei lavoratori. Purtroppo alle parole non sono seguiti atti concreti; infatti, non è stata formalizzata nessuna proposta alle Organizzazioni sindacali.
Le OO.SS. non possono che esprimere un parere estremamente negativo rispetto al comportamento di un governo che prima disconosce accordi già presi, poi dichiara che i lavoratori hanno ragione, ma non fa seguire nessuna proposta. Questo comportamento, che non si era mai visto prima, è profondamente umiliante nei confronti dei lavoratori, se non addirittura derisorio.
A questo punto, per i motivi sopra esposti, i lavoratori sono costretti a passare ad una nuova fase di mobilitazione, che dovrà prevedere forme di lotta più incisive (un passaggio che il Governo ha avuto tutto il tempo di evitare, se solo avesse voluto…). In tal senso, il Sindacato e i lavoratori stanno predisponendo le modalità della nuova fase di lotta sindacale, che verranno rese note in tempi molto brevi.
FUPI-CSdL FPI-CDLS