Signor Presidente,
Signor Direttore Generale,
Signore e Signori Ministri,
Signore e Signori Delegati,
in occasione della mia prima partecipazione alla Conferenza Internazionale del Lavoro, desidero associarmi al coro degli interventi che si sono succeduti e che ben hanno rappresentato l’attualità di una situazione globale, che incide profondamente sulle politiche del lavoro, sul futuro delle nostre società e generazioni.
L’appello del Direttore Generale rivolto all’ampia Assemblea rappresentativa dei 184 Stati Membri dell’OIL, arriva veramente al cuore delle maggiori preoccupazioni di una comunità internazionale che deve saper coniugare disoccupazione e sviluppo, opportunità per le nuove generazioni e rispetto dei diritti fondamentali del lavoro e dei lavoratori, garanzie di protezione sociale e strategie per affrontare un’emergenza globale, tuttora al centro dei lavori delle agende mondiali.
Le politiche del mondo del lavoro rappresentano oggi una delle priorità di molti Governi ed offrono la chiave di lettura dell’intero sistema politico, economico e sociale del Paese cui si richiamano;
nella misura in cui oggi si riescono ad approntare strategie utili ad affrontare i temi caldi di una disoccupazione diffusa, di una carenza di fiducia dei giovani rispetto agli schemi di governance del passato, della necessità di stabilire solide basi di protezione sociale, ogni Paese potrà ritenere di aver imboccato un percorso virtuoso di sostegno efficace alla forza del lavoro, che da sempre rappresenta il motore dello sviluppo delle società.
Il mio Paese riconosce la necessità di procedere insieme in un cammino che nel sistema tripartito e nel dialogo sociale individua le premesse per uscire insieme dalla crisi, mettendo al centro delle politiche governative il lavoro inteso come valore e la persona del lavoratore intesa nella sua completezza, ma anche l’impresa con nuovi investimenti produttivi e sostenibili che possano, allo stesso tempo ed indissolubilmente accrescere l’impiego, rafforzare la domanda dei consumatori ed incrementare i profitti.
Uno Stato di piccole dimensioni, quale la Repubblica di San Marino, vive ancor più la preoccupazione e l’incertezza degli Stati maggiori dinnanzi all’odierna fase di crisi, essendo interamente calata in un’Europa alle prese con un sensibile e diffuso indebitamento pubblico, con una progressiva diminuzione di impiego e con significativi costi umani per questa grande regione; un Europa tuttavia che da sempre ha rappresentato il baluardo di una giustizia sociale fondata sulla difesa dei diritti fondamentali e sulla protezione dei soggetti più vulnerabili.
L’aver posto all’attenzione di questa 101^ sessione i temi dell’impiego dei giovani, delle fondamenta della protezione sociale e dei principi e diritti fondamentali del lavoro, ci offre l’opportunità di confrontarci e di riflettere sulle maggiori sfide nazionali ed internazionali, per giungere ad adottare comportamenti che promuovano uno sviluppo sostenibile dell’economia mondiale attraverso la coesione sociale.
San Marino sta affrontando la necessità di un riposizionamento della propria economia verso un nuovo modello di crescita da realizzare anche attraverso la Riforma delle normative che regolano il mercato del lavoro alle quali si sta attualmente lavorando dopo un serrato e costruttivo confronto con tutte le parti sociali.
Per il rilancio della competitività delle nostre imprese e lo sviluppo di una piattaforma di crescita sostenibile, viene data naturale priorità alla miglior gestione delle relazioni economiche e finanziarie con la vicina Repubblica Italiana, sia per ragioni di contiguità territoriale, che per l’antico e solidale rapporto che da secoli unisce i due Stati.
Dinnanzi ai dati allarmanti che parlano degli attuali 75 milioni di giovani disoccupati nel mondo, in crescita esponenziale in questi ultimi anni, San Marino esprime una forte preoccupazione per tale emergenza mondiale e per le conseguenti minacce alla coesione sociale ed alla crescita economica e, in linea con quanto l’ILO stesso sostiene per contrastarne il fenomeno, attribuisce prioritaria attenzione a tutti i provvedimenti indirizzati loro, stabilendo, al proprio interno, agevolazioni per l’inserimento lavorativo attraverso progetti formativi mirati, così come la possibilità di beneficiare di voucher per la partecipazione a corsi di alta formazione all’estero da noi recentemente istituiti.
Ciò nella consapevolezza che proprio dai giovani muove la spinta propulsiva per uscire dall’attuale strettoia economica e finanziaria e che , a fronte del necessario riassetto e del razionale riposizionamento del sistema economico e produttivo nazionale, sia imprescindibile offrire nuovi stimoli all’economia, investire in posti di lavoro che rientrano in progetti innovativi e di ricerca, ripristinare un clima di fiducia che possa contrastare l’attuale messaggio di frustrazione e di rabbia che arriva proprio dalle e alle giovani generazioni e che inevitabilmente va ad incidere sull’intero assetto politico ed economico.
La Repubblica di San Marino sta affrontando l’emergenza del presente, ma, forte di una caparbietà e di una tenacia che l’hanno sostenuta anche nei passaggi più delicati del suo recente passato, confortata dai riferimenti dei maggiori Organismi finanziari internazionali, può guardare ora al suo futuro con rinnovata fiducia.
Per questo mi sento di affermare che oggi San Marino sa di potersi candidare quale partner affidabile per progetti e investimenti che contemperino l’esigenza di fornire opportunità di lavoro e di crescita sostenibile assicurando , su scala internazionale, quei parametri di trasparenza, di legalità e di giustizia sociale che fanno di esso uno Stato moderno e concorrenziale.
In questo contesto, mi preme sottolineare quanto sia cruciale, per l’antica Repubblica del Titano, porre al centro delle politiche del mondo del lavoro la sostenibilità sociale e la dimensione umana, pensando prima di tutto alla persona del lavoratore e dunque alle numerose famiglie che a causa della perdita del lavoro sono oggi sottoposte a pesanti sacrifici: a loro vanno indirizzate politiche di sostegno e di risanamento accanto a scelte che possano garantire una crescita stabile, nel rispetto della dignità e dei diritti del lavoro.
L’interconnessione fra i mercati finanziari e i mercati del lavoro, richiede pertanto, ora più che mai, l’adozione di politiche urgenti che siano complementari e non specifiche, che facciano leva sull’occupazione e sulla protezione sociale, quali forze motrici della crescita economica; in questa direzione, concordiamo sull’opportunità di riposizionare l’economia reale alla guida dell’economia globale, a recepire le Convenzioni chiave dell’ILO e le pertinenti Raccomandazioni ed a mobilitarsi per riconquistare la fiducia dei giovani e delle popolazioni, gettando le basi per una nuova era di equità e di giustizia sociale, in linea con quanto la Repubblica di San Marino da sempre promuove e persegue nel primario interesse dei suoi cittadini ma direi più in generale, dei suoi lavoratori.
In conclusione, non certo per ordine d’importanza, vorrei ringraziare per l’eccellente lavoro svolto il Direttore generale uscente, Juan Somavia e rivolgere i miei migliori auguri al suo successore, Guy Ryder, per lo svolgimento del suo alto mandato nell’interesse prioritario della nostra Organizzazione.
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