Ha forse ragione Carlo Romeo nel tirare le orecchie a coloro che sui social network criticavano la scelta di fare una seduta segreta in Consiglio per la discussione sul sistema bancario, gli aiuti di Stato concessi, lo stato della liquidità e la questione della dimissione dei vertici della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. Diceva Romeo “senza preoccuparsi degli effetti sul sistema Paese”.
Per questo motivo vogliamo approfittare delle sue parole per commentare gli atteggiamenti poco istituzionali di due Segretari di Stato, Capicchioni e Valentini, che a pochi giorni di distanza da tale riferimento rigorosamente in seduta segreta “per motivi di sicurezza dello Stato”, in pompa magna si presentano nella sala stampa di Banca Centrale a sciorinare quegli stessi dati che dovevano rimanere segreti.
Siamo certi che se i due Segretari di Stati avessero avuto il tempo di leggere le parole di Romeo, si sarebbero certamente posti dei serissimi dubbi in merito all’opportunità di sedere in quel contesto a rendere pubblica un’intera discussione segreta, con tutto ciò che in termini di sicurezza comporta.
Resta da capire se mai quei dati fossero stati resi pubblici da qualche “bastian contrario” piuttosto che da due stimatissimi e intoccabili Segretari di Stato, cosa sarebbe accaduto.
Si sarebbe certamente gridato al tradimento, allo scandalo, all’irresponsabilità!
Ma siccome si tratta di due Segretari di Stato probabilmente va bene così, perché spesso le condanne e le diffamazioni vengono decise sulla base del potere gestito da chi le commette.
Continua ad aver assolutamente ragione l’editorialista della tv di Stato nel momento in cui muove strali su coloro che sono controcorrente. Proprio per questo ci attendiamo che si esprima in merito alla recente nomina, all’interno della Consulta per l’Informazione in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione (dove la tv di Stato è presente in modo predominante), della signora Barbara Tabarrini della GDG Editore.
Tale consulta dell’informazione, “organo di tutela e vigilanza – codice deontologico”, riveste un importante ruolo nel sistema dell’informazione sammarinese e siamo certi che Romeo non sarà insensibile alla necessità di preservarne l’autorevolezza, che forse viene lievemente intaccata se a farne parte è una persona rinviata a giudizio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e riciclaggio transnazionale, per il filone riguardante l’indagine Re Nero, che ha portato alla sbarra tutti i vertici della Asset Banca (fonte Corriere di Romagna), pochi giorni dopo la nomina all’interno della Consulta.
Di fronte a questi disastri diplomatici sinceramente non capiamo bene se sia meglio essere bastian contrari (e ci piacerebbe comprendere a chi Romeo si rivolgesse) oppure essere accondiscendenti, perché un’altra frase nota di Totò, oltre a quella che lui stesso cita in chiusura del suo editoriale, dice: “siamo uomini o caporali?”