Disservizi nella ricarica dei veicoli elettrici a San Marino, la lettera di un cittadino: “Benvenuti nell’Antiquata Terra della Libertà!”

Disservizi nella ricarica dei veicoli elettrici a San Marino, la lettera di un cittadino: “Benvenuti nell’Antiquata Terra della Libertà!”

Un cittadino ci ha inviato oggi un messaggio per segnalare i continui disservizi nella ricarica dei veicoli elettrici sul territorio della Repubblica di San Marino.

“Si sente spesso parlare dei problemi legati al turismo sammarinese: troppo mordi e fuggi, solo di riflesso rispetto a quello della riviera, poca capacità di spesa, il trenino che passa solo in alcune zone, i rifiuti del porta a porta raccolti tardi, i negozi chiusi la sera, lamentele sugli eventi, eccetera.

Per chi non lo sapesse, nella suddetta lista è compreso un servizio che però risulta spesso come disservizio: la ricarica dei veicoli elettrici (non solo in centro storico).

L’infrastruttura di ricarica è spesso inutilizzabile per una serie di fattori, di cui Aass è a conoscenza. Se in passato molti problemi erano imputabili a colonnine acquistate già obsolete e senza pezzi di ricambio disponibili, dopo la sostituzione di alcuni punti fisici di ricarica con hardware più nuovi è rimasto comunque lo scoglio software.

Normalmente si può scegliere quale app utilizzare per rifornire la propria auto elettrica, permettendo anche a uno straniero di ricaricare impiegando pochissimi secondi, proprio grazie all’interoperabilità delle applicazioni, ovvero un accordo trasversale dei gestori simile a quello che ci permette di prelevare denaro in una banca diversa dalla nostra.

A San Marino l’app ZapGrid è l’unica che consente di attivare la ricarica, ma è inefficiente e soprattutto non funziona in maniera interoperabile: questo significa che chi ha la necessità di ricaricare in territorio è obbligato a scaricare tale app, registrarsi, inserire i propri dati per il pagamento e una volta abilitato dopo alcuni minuti può procedere (se ZapGrid non si blocca e non ci sono problemi di connessione internet e di geolocalizzazione, cosa non così infrequente).

Nella sola giornata di ieri almeno due casi, un turista svedese al P6 e uno tedesco al P7, entrambi con auto Tesla, non hanno potuto rifornirsi a San Marino perché l’app ZapGrid, scaricata appositamente, non ha attivato la loro ricarica; non hanno neppure potuto sfruttare il Tesla Destination Charger presente al P7 perché inutilizzabile da più di un anno, ennesimo esempio di mossa propagandistica delle passate amministrazioni, che hanno puntato sulla visibilità del marchio Tesla senza minimamente preoccuparsi poi di mantenere buoni rapporti e migliorare partnership e servizi.

Creare disagi agli ospiti, indipendentemente dalla loro capacità di spesa, fa ovviamente cattiva pubblicità al Paese, per un servizio ormai comune e semplice da offrire (pur non essendo particolarmente remunerativo per il gestore) ma che come qualsiasi altro aspetto della ricettività e dell’accoglienza dovrebbe funzionare a dovere.

L’infrastruttura di ricarica sammarinese esiste da anni e da sempre risente di inefficienze che a malapena sono state risolte, in quanto chi le gestisce evidentemente non ha interesse, anche economico, o capacità di farlo, con buona pace degli utenti al motto ‘Benvenuti nell’Antiquata Terra della Libertà!’”.

Alessandro Paoloni

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