E.C.S.O.: Turismo

E.C.S.O.: Turismo

E.C.S.O.:  TURISMO
Il turismo può e deve rappresentare il nuovo cavallo di battaglia economico per il Titano, sia perché in questo momento è un’attività che può eludere le limitazioni imposte della Black List italiana sia perché i margini di miglioramento ci sono e sono notevoli, non bisogna infatti dimenticare che il flusso turistico a San Marino è in calo costante da 15 anni ed ha concluso il 2010 sotto la soglia dei 2 mln di turisti annui.
L’inversione di tendenza è possibile ma servono ovviamente strategie economiche ma anche e soprattutto infrastrutture in grado di alimentare l’affluenza turistica ed al riguardo si vogliono proporre 2 direttive di intervento:

Il turismo dell’intrattenimento.

ECSO da tempo sostiene la convenienza e la maturità dei tempi per l’apertura di una casa da gioco sul Titano e sintomi al riguardo stanno arrivando in maniera trasversale da più parti, sia politiche sia collettive (raccolte 1.000 firme presso la popolazione in 5 giorni). I successi della Giochi del Titano d’altronde sono all’ordine del giorno sia in termini di affluenza che di incassi e la sala diretta da Caronia è oggi una delle attività più floride di San Marino

(16 mln di euro nel 2010). Sulle possibilità di successo di una sala da gioco ci siamo già più volte espressi numericamente, basti considerare che il mercato italiano, composto da sole 4 sale vale circa 500 mln di euro, 3 mln di clienti e diverse centinaia di persone impiegate. L’implementazione sul Titano poi sarebbe logisticamente strategica perché intercetterebbe tutto il flusso di giocatori del centro e sud Italia dal momento che le 4 case da gioco italiane sono tutte ubicate nel nord periferico al fine di contrastare la già corposa fuga verso l’estero dove l’offerta di sale è molto più cospicua (19 in Svizzera, 12 in Austria e 8 in Slovenia) per non parlare poi della possibilità di attingere al bacino turistico riminese (7 mln di turisti annui). Il sito da edificare tuttavia non deve essere una semplice casa da gioco bensì una struttura che funga da attrattiva turistica interagendo con il territorio ed includendo varie attività (hotel, negozi, teatro, centro benessere, ecc.) sul modello del Perla di Nova Gorica, un complesso capace di generare incassi per 170 mln di euro annui di cui 30 relativi alle sole attività ricettive, segno tangibile che ad attrarre non è solo la casa da gioco ma la possibilità offerta di un soggiorno turistico all’avanguardia aperto a varie tipologie di utenti. Certo non è tutto oro ciò che luccica ed i pericoli di una simile attività a San Marino vanno tenuti debitamente in considerazione, ECSO pertanto suggerisce il controllo statale della sala da gioco, l’identificazione ed il monitoraggio degli accessi e dei volumi di spesa mediante tessere elettroniche e controlli incrociati con le autorità al fine di prevenire il riciclaggio di denaro sporco e non ultimo un piano amministrativo di reinvestimento degli utili generati per fini collettivi e sociali.
Il turismo del benessere, settore tutt’altro che in crisi come dimostrano i dati diffusi da AICEB sui centri termali italiani, 400 impianti, 15 mln di clienti, 1 mld di euro di fatturato diretto e 3 di indotto. San Marino non può restare indietro in questo mercato e soprattutto non può farlo a causa di litigi intestini come quelli che sembrano stiano bloccando il progetto di un luxury resort avanzato nei mesi scorsi, magari eccessivo per il territorio e sicuramente rimodellabile per le esigenze locali, ma assolutamente da non accantonare se si vuole ridare lustro ed attrattiva al Titano inserendolo comunque nelle mete del turismo d’elite.

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