Ecso, intervista a Bruno Bollini

Ecso, intervista a Bruno Bollini

E.C.S.O.: INTERVISTA AL NOTO
INDUSTRIALE BRUNO BOLLINI.

Sig. Bollini la sua è una delle
realtà produttive più grandi di San Marino e nonostante questo Lei non ha mai
chiesto ed ottenuto l’esenzione fiscale. Perchè?

A dire la verità, nei primi anni
2000, di fronte ad un progetto di ampliamento della nostra azienda sia come
struttura di superficie che implementazione di forza lavoro (si parlava di circa
35/40 persone da assumere), facemmo tale richiesta all’allora Segretario
all’Industria. Purtroppo non fu neanche presa in considerazione nonostante io e
mio padre Carlo spiegammo gli investimenti che avremmo sostenuto per creare
occupazione vera e continuativa ed una crescita notevole dell’azienda sul
mercato negli anni a venire. Cosa che poi è avvenuta!! Sinceramente, ancora oggi
e a distanza di anni, non abbiamo ancora capito il motivo di tale negazione
visto che tale  privilegio era stato concesso a tante aziende, molte delle quali
se ne sono poi andate appena terminato il periodo di esenzione. Una idea però
ce l’abbiamo…

L’Erba Vita ha oggi oltre 100
dipendenti nel solo stabilimento di chiesanuova, come prevede di muoversi per il
futuro? Vede in San Marino il futuro della sua attività o come moltissimi dei
suoi colleghi prevede di delocalizzare fuori dal confine?

Finalmente dopo 8 anni di
discussioni e di richieste continue, da parte nostra alle Segreterie di
competenza, San Marino ha raggiunto un accordo con l’Italia per la
regolamentazione del settore degli integratori alimentari.
 Questo ha permesso ad Erba Vita di mantenere la sede di
produzione a San Marino e di garantire il posto di lavoro alle 110 persone
impiegate a Chiesanuova. La gravità stà in questi ultimi otto anni dove abbiamo
rischiato di essere bloccati dall’oggi al domani semplicemente perché a San
Marino non esisteva una normativa per regolamentare il nostro settore né un
accordo con l’Italia. Tutto questo nonostante ci fossimo adoperati direttamente
con le istituzioni Sammarinesi ed Italiane per arrivare ad una firma. Ma si sa,
il mondo non si ferma. Il mondo non ci aspetta, l’economia avanza, cresce, si
diversifica, si modifica ed è il caso del settore di cui noi facciamo parte. Un
settore con un trend di crescita positivo in tutto il mondo dove credo si debba
prestare più attenzione. Tutto quello che ruota attorno al benessere della
persona è sotto gli occhi di tutti, San Marino dovrebbe approfittare per
sviluppare economia ma ahimé questo non succede. In questo momento lo sviluppo
di Erba Vita avviene fuori territorio sammarinese, cosi come avviene per tante
altre aziende che non vedono in San Marino una collocazione per le proprie
aziende e strategie. Perché? Semplicemente perché mancano norme e non per il
famigerato “Decreto Incentivi”. Questo é non il vero problema. Facciamo parte di
un sistema economico internazionale e continuiamo ancora a non discutere di dove
si vuole collocare questo Stato. Noi non possiamo aspettare. Chi fa impresa non
può aspettare le promesse di una classe politica che non sa dove andare e/o non
dice che vuole fare. Ecco perché abbiamo investito in strutture fuori
territorio. Ci siamo anche attivati in questi ultimi mesi per la realizzazione
di un nuovo laboratorio di produzione farmaceutico e un centro di ricerca
nell’area dell’Est Europa. Non volevamo farlo ma siamo stati
costretti.

 Erba Vita ha subito
contraccolpi nel fatturato o nella redditività per effetto della black
list?

Il problema della Black List ci
ha creato si problemi, come credo a tantissimi operatori economici, ma il
problema vero lo abbiamo avuto nella primavera scorsa quando sono state fatte
promesse da parte di qualcuno…. dichiarando di stare tranquilli e che il
problema sarebbe stato risolto. Per ben due volte vi sono state dichiarazioni
ufficiali che entro tale data… sarebbe andato tutto a posto. Questo è molto
grave. Credo che questi siano stati i momenti più critici. Quando non sai
esattamente quello che devi fare per la tua azienda. Credere che ciò avverrà e
non fare nulla, con il rischio che se non accade nulla puoi rischiare di avere
una grave crisi aziendale oppure prevenire il pericolo e adoperarti per la
peggiore ipotesi. Quando hai pressioni da parte dei clienti che iniziano a
chiederti di non volere più le fatture da San Marino e la concorrenza prende la
palla al balzo, ti adoperi sempre per la peggiore ipotesi. Abbiamo quindi creato
una nuova società italiana per garantire il proseguo della nostra azienda e per
garantire la continuità e la tranquillità ai nostri clienti e per riprendere le
forniture verso quella parte di clientela che aveva sospeso gli acquisti. Per
ben tre mesi abbiamo avuto una contrazione sul fatturato dovuto a questo
problema. La prima volta in dieci anni. Ma poi con l’apertura della nuova realtà
Erba Vita Italia S.p.A. (abbiamo inserito la parola Italia nel nome dell’azienda
per rafforzare il messaggio) e ogni tipo di sforzo per fare capire alla nostra
clientela che sarebbero stati garantiti in tutto e per tutto dalla nuova
società, tutto è ritornato alla normalità, anche se abbiamo perso per strada
molti clienti. Questo ci è costato non poco e non era previsto nella strategia
aziendale. Attivare e sostenere una struttura in più e organizzata ha dei costi
elevati.

Il settore farmacologico
potrebbe e dovrebbe essere uno dei driver per lo sviluppo di San Marino! secondo
Lei non si intraprende questa strada per motivi legati all’incapacità della
politica o altri motivi?

Ritorno a quanto scritto sopra.
Senza norme, senza regole e senza accordi chi può venire ad investire a San
Marino? Vede il nostro settore segue una dinamica di trasformazione globale ed
una parte verrà assorbita dal mondo farmaceutico. Una nuova categoria di
prodotto è nata a livello Comunitario già qualche anno fa, l’Herbal Medicine
Drug” il cosiddetto “Farmaco Verde”. Categoria di prodotto che deve essere
realizzata in Officine Farmaceutiche e che noi abbiamo iniziato a sviluppare
purtroppo fuori territorio.  La nostra azienda cosi come tutte le altre aziende
dovranno per forza adeguarsi agli standard di mercato per sopravvivere e
soprattutto per espandersi. Come facciamo noi ad investire su uno stabilimento
farmaceutico a San Marino se non esistono normative e se non ci sono accordi con
la Comunità Europea e/o l’Italia? Io ho citato il nostro settore e quindi il
“farmaco vegetale”, ma pensi se queste normative venissero realizzate per i
farmaci tradizionali, ed attuati anche gli accordi. Per organizzazioni e aziende
strutturate appartenenti al mondo farmaceutico San Marino sarebbe molto ma molto
appetibile. Minor fiscalità, minor burocrazia per non citare altri vantaggi. Il
decreto incentivi o la Black List non sarebbe di certo un problema. Il mondo
farmaceutico è uno dei tre motori trainanti dell’economia mondiale. Che che
dispone di ingenti somme per lo sviluppo del settore e per la ricerca. Ormai lo
sanno anche i bambini. Sveglia!! Con quest’ultima parola rispondo alla sua
domanda.

Bruno Bollini

General Manager

 

 

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